“Mamma ma qui è tutto enorme enorme!!!”. Questa è una delle prime frasi che Piccolo Furfante ha pronunciato passeggiando per San Francisco. E, devo essere sincera, è anche quella che io e Papà Ema ci siamo scambiati la prima volta che siamo venuti in America.
Viaggiare è anche scoprire un luogo dai suoi profumi, dai suoi colori, dai suoi suoni e per quanto riguarda l’America anche dalle sue dimensioni.
Uscendo dall’aeroporto di San Francisco la prima cosa che ogni volta mi colpisce è il profumo: profumo di mare. La baia è vicinissima e l’odore di salsedine è molto forte. E’ bellissimo: mi sento subito in vacanza! 🙂
Ma se penso a San Francisco il profumo a qui l’associo è quello di cannella, che si trova in ogni dolce dalle caramelle alle torte, dai biscotti al caffe. Io l’adoro, ma per Piccolo Furfante che la detesta, è davvero un problema.
I colori di qui sono molto intesi, forti. Il vento lascia il cielo terso facendo risaltare il contrasto con il blu del mare, il verde di alberi, prati e colline. Quando il cielo è coperto, sembra che abbiano spento i colori.
Riguardo ai suoni della città, fin dalla prima volta che siamo arrivati qui sono rimasta colpita da due cose in particolare: la prima è che dentro ai mezzi pubblici, agli uffici, ai ristoranti c’è silenzio. Non c’è la confusione di voci e rumori a cui sono abituata in Italia, io penso sia perchè le persone tengano un tono più basso del nostro, Ema sostiene (da buon ingegnere) che siano le pareti insonorizzate ad attutire i rumori, non facendoli disperdere nell’ambiente. Chissà! La seconda cosa che mi ha subito colpito sono le sirene dei vigili del fuoco. Se si vive a San Francisco ci si deve abituare a questo suono perchè ogni 10/15 minuti circa lo si sente in tutta la sua potenza, in qualunque parte della città ci si trovi. Non ho mai capito se davvero ci siano tutti questi incendi… ma immancabilmente si vedono (e si sentono) sfrecciare camion di pompieri a destra e a sinistra, su e giù per le strade! Naturalmente Piccolo Furfante lo apprezza 😉
Per quanto riguarda le dimensioni delle cose, spenderò qualche parola in più!
Io e Papà Ema, nel nostro primo viaggio, eravamo preparati ad “affrontare” i grattaceli, le strade a 12 corsie e anche le macchine gigantesche che si vedono nei film, ma siamo rimasti lo stesso spiazzati, perchè quello che colpisce è che qui TUTTO è grande, TUTTO è enorme rispetto ai nostri standard: i comuni oggetti di casa, il cibo, i supermercati, i vestiti…
Alcuni esempi???
- Il cibo. Entrando in un qualsiasi supermercato o negozio si rimarrà impressionati sia dalla quantità di cibo esposta (scegliere un pacchetto di patatine potrebbe richiedere ore 🙂 ) sia dalle dimensioni di pacchetti, scatole, bottiglie… Tutto è a misura almeno doppia rispetto alla nostra. Certo si trovano anche contenitori piccoli, ma di solito costano uguale o di più rispetto a quelli grandi. Nei ristoranti (e questo è risaputo) le porzioni sono più che generose, soprattutto per quanto riguarda i dolci. Gnam gnam 😉
- Gli elettrodomestici. I frigoriferi americani sono ormai molto comuni anche da noi, ma che dire delle dimensioni delle lavatrici e delle asciugatrici?? Enormi, gigantesche!! però davvero molto comode: con un solo lavaggio riesco a fare il bucato di 10 giorni (lenzuola comprese!). Fornelli (di solito elettrici) e lavabi sono naturalmente più spaziosi, come le lavastoviglie!!
- I letti. Già anche quelli sono diversi dai nostri: più grandi (di solito a tre piazze per i matrimoniali e a 2 per i singoli) e più alti (con 2 strati di soffici materassi). Dormire qui è un piacere 🙂
- I mezzi di trasporto. Qui a San Francisco c’è la Caltrain: la linea ferroviaria per i pendolari che fanno su e giù dalla baia alla città. In poco più di un’ora il percorso viene coperto e naturalmente di ritardi non se ne parla e per Papà Ema che è pendolare a Milano da 20 anni è un sogno. Ma un sogno sono anche le carrozze: il treno è a due piani e largo circa il doppio dei nostri, con sedili comodi e capienti, l’attacco della corrente, il porta tazze (per il caffè 😉 ) e 2 o più carrozze sono destinate ad uso esclusivo biciclette! Un paradiso per i ciclisti che sono ben accetti anche sugli autobus: davanti ad ogni bus ci sono degli appositi ganci per poter portare con sè le bici. Non mi soffermo a parlare della grandezza di auto, camion e camper che è risaputa, anche se negli utlimi anni le auto di piccole dimensioni sono comuni anche qui!
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2 commenti
che bel riassunto 🙂
la questione incendi in america è molto sentita, a san francisco ci sono stati 5 grossi incendi che han distrutto la città in passato, più quello che ha seguito l’ultimo grande terremoto, per cui la paura del fuoco è ancora tangibile
ma questa cosa va allargata a tutti gli states, i pompieri si sentono in tutte le città americane: tutto è iniziato con l’incendio di chicago… all’epoca i grattacieli erano interamente costruiti in legno, così come il resto dell’edilizia comune, e questo diede linfa al fuoco, che durò giorni seminando distruzione
in seguito a quell’episodio nacquero i primi grattacieli che si vedono ora in tutte le grandi città americane e non, in acciaio e vetro, di gran lunga meno infiammabili
la scuola di chicago è alla base della storia dell’architettura moderna americana
http://it.wikipedia.org/wiki/Scuola_di_Chicago_(architettura)
eh eh piccola digressione 🙂
per restare in tema belle cose 😛 usciti dall’aeroporto, è bastata una passeggiata di un paio d’ore per farmi provare altre due sensazioni:
– il terremoto: anche di notte mi sentivo ondeggiare nel letto, ci sono continue piccole scosse, che o ti abitui, o come me dopo un pò ne hai il sistema nervoso scosso…. eh eh
– i clochard: bere il caffè da starbucks o mangiare qualsiasi cosa mi faceva sentire tremendamente male, c’è una quantità enorme di senza tetto, ad osservarti fuori dalle vetrine, rovistare nei cestini… e al calare della sera escono come dalle tenebre, di notte è inquietante… non sono pericolosi ma ti si riempie il cuore di tristezza, almeno per me è stato così, spero davvero in Obama
ciò non toglie che sia una città meravigliosa, ma quello che mi ha colpito è stato questo insieme di contraddizioni
ps il mio quartiere preferito resta Castro! coloratissimo e divertente 🙂
Ciao Francy… grazie per la tua digressione sui terremoti e sull’architettura! Interessantissima 🙂
Già… qui c’è una vera e propria fobia per il fuoco ed è buffo vedere enormi camini nelle case, ma senza che possano essere utilizzati!!
Per quanto riguarda le scosse di terremoto è proprio vero…. d’altronde abbiamo la faglia di Sant’Andrea proprio sotto i piedi 🙂 Sono divertenti però le esercitazioni antincendio che si fanno nelle scuole di ogni ordine e gardo e negli uffici! Ormai so quasi tutto in merito!! 🙂
Per i clochard la situazione , purtroppo, non la vedo migliorata negli anni, soprattutto in alcuni quartieri! Devo dire però che la popolazione è attenta. Molti bar offrono cibo e bevande calde alla sera dopo la chiusura, sui bus -quando è possibile- viaggiano gratis e d’inverno lasciano aperta la BART (la metropolitana)… certo sono soluzioni un po’ campate per aria!! Però hai ragione non c’è pericolo e sono dolcissimi con PF.,.
Devo essere sincera non ho un quartiere che amo particolarmente, ognuno mi piace per qualcosa!! Certo Castro è coloratissimo e vivo!!
Un bacione grande grande