Venerdì del libro: “Una bambina” e “Un mondo di mitiche avventure”

“Voglio essere raccontata a viva voce, a un gruppo di persone che ti capiscono fino in fondo, entrare per le loro orecchie e poi scendere giù, fino alla loro pancia dove, secondo certi uomini antichi, c’è l’anima, ben nascosta. Comunque sappi che prima o poi tutte noi, almeno quelle che hanno la fortuna di essere raccontate dalla persona giusta, finiscono in una di queste scatole di carta, sugli scaffali. Là dormiamo sonni inquieti, lontane dalla vita e dal chiasso del mondo, ma di tanto in tanto qualcuno ci sfila da lassù, ci dà una spolverata e via, ci divora a gran bocconi… Questa sì è un fame che mi piace.

Molesini A. “Nonna Vudù e la congiura delle zie”

Con l’augurio che abbiate sempre questo tipo di FAME, ecco i nostri libri del fine settimana…

Un mondo di mitiche avventure

Tra i ciclopi ce n’era uno che si chiamava Polifemo e che si credeva migliore degli altri perchè suo padre era Nettuno, il dio del mare, e sua madre una bellissima ninfa dei boschi. Ma Polifemo non aveva certo preso la bellezza della madre, perchè era coperto da peli rossi dalla testa ai piedi, e l’unico occhio in dotazione era strabico, e con un sopracciglio spinoso come un cespuglio di more. Nè aveva preso l’intrapendenza dal padre, perchè per tutta la vita non aveva fatto altro che allevare un gregge di pecore, con cui viveva, parlava e giocava fin da quando era bambino.


Una bambina – Torey L. Hayden

Spesso mi chiedono del mio lavoro. Forse la domanda più frequente è “Ma non è frustrante?” Non è frustrante, mi chiede lo studente del college, vivere ogni giorno a contatto con la povertà, la tossicodipendenza, l’alcolismo, la violenza fisica e sessuale, la desolazione e l’apatia? Non è frustrante, mi chiedono tutti, sapere che il massimo che potrai ottenere per i tuoi alunni sarà una normalità approssimativa; sapere che questi bambini piccolissimi sono stati condannati a una vita che, per i nostri standard, non sarà mai produttiva, utile agli altri, o normale? Non è frustrante? No. Non lo è, davvero. Sono soltanto dei bambini, frustranti come possono essere tutti i bambini. Ma sanno anche ricambiare l’affetto e dimostrare un’enorme sensibilità… Ma in questi bambini c’è di più. C’è il coraggio.

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