“Il soggetto creativo è più ricettivo di quello non creativo. Questa tendenza comporta quella che potremmo definire l’accettazione del rischio: rischio di sbagliare, rischio di compiere errori, rischio di apparire sciocchi o ridicoli, rischio di venire corretti”. Beaudot A “Il problema della creatività nella scuola”
Chi sono i creativi? Molti studiosi ( e non ) si sono dati da fare per classificare i “tipi creativi” ed evidenziare quelle caratteristiche che fanno di una persona una persona creativa. Così si sono stesi dei “ricettari” con lo scopo di indicare quegli ingredienti ritenuti fondamentali per essere/divenire un creativo.
Se vi state chiedendo il perchè di tutto questo, la risposta è semplice: dato che la creatività è apprendibile, stimolabile e migliorabile, è sufficiente agire in modo efficace su queste caratteristiche (ingredienti) per essere/diventare un creativo. Semplice, come bere un bicchiere d’acqua! 😉
Quali sono, però, queste caretteristiche?
Per Cropley “la creatività, nel senso di ragionamenti nuovi, arditi, originali e liberi, consta di tre componenti: l’aspetto intellettuale (la capacità di produrre idee), l’aspetto motivazionale (la disposizione a farsi venire in mente qualcosa e poi ad articolare anche queste idee) e l’aspetto emozionale (il coraggio di <pensarla diversamente>, che si oppone alla pressione all’adattamento; la disponibilità al rischio, ecc.). (…) è necessario favorire tutti e tre gli elementi della creatività, poiché questa nasce dall’interazione delle sue componenti”
Inoltre lo studioso evidenzia 7 qualità essenziali dei creativi:
Facendo una sintesi di tutti gli studi e il materiale esistente, direi che una persona creativa è
Quindi? Bè… quindi per essere creativi basterebbe (solo) far germogliare in noi il seme della curiosità, diventare capaci di guardarsi in giro, essere coraggiosi e motivati, imparare a gestire al meglio le nostre emozioni, stimolarci continuamente a pensare idee e conoscere i modi per scegliere quelle “giuste” e realizzarle….
Facile????
Fortunatamente per noi esisitono metodi e tecniche più o meno efficaci per stimolare tutte queste caratteristiche , per offrire strumenti atti a padroneggiare e utilizzare al meglio tutti questi “ingredienti creativi”.
Ricordiamoci comunque sempre che…
“Nonostante la nostra ignoranza sulla natura del talento creativo, possiamo asserire tuttavia con buona fondatezza che le condizioni ambientali hanno il potere di favorirlo o di scoraggiarlo”. L.L. Thurstone
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Molto interessante questo articolo!
Un altro aspetto molto interessante é quale tipo di ambiente sostiene e quale impedisce la creativitá, che un po' c'entra anche con la lista degli elementi che hai scritto, ad esempio per poter "essere capaci di fermarsi e fare ordine" ci vogliono anche il tempo e il luogo a disposizione, e anche le persone intorno che non dicono in continuazione: o ma ti stai annoiando, vieni qua che facciamo questo e quello, o genitori che iscrivono i figli in 100 corsi e attivitá pur di vederli impegnati. Un certo equilibrio é importante. Anche se é vero che puó essere un po' palloso avere dei bambini in quella fase dove sembra che non abbiano voglia o interesse di fare niente, peró direi che vale la pena essere fiduciosi e avere pazienza...
concordo !! ma un bambino secondo voi si annoia nella sua giornata ........o aspetta solo uno stimolo per imparare qualcosa di nuovo , tanta e' la sua sete di sapere !!! avete presente il periodo dei perche' ??? quando ti chiede il perche' di ogni cosa e tu mamma ti ritrovi a chiederti su l'ultima domanda di tuo figlio " caspita perche' non me lo sono chiesto prima io??? certo noi diamo tante cose per scontato , loro invece voglio per ogni cosa una risposta , per me essere creativo e' riuscire sempre a dare una risposta alle domande !!! e il miglior stimolo a ricercare, a studiare a crescere a me lo da mio figlio , come stamattina quando in bagno mi ha chiesto mamma perche' il barattolo appoggiato alllo specchio raddoppia !!!? a voi la risposta !!!
..................
interessante, sistematico, stimolante (come sempre del resto).
baci e di nuovo .... ciuff....
@Sybille
La questione dell'ambiente è davvero complessa, ma di fondamentale importanza.
Le tue riflessioni sono davvero interessanti: spesso si crede che i momenti di "pausa", di tranquillità (il famoso "otium" latino) siano tempi morti, tempi persi ed invece sono momenti molto importanti nel processo creativo. Essenziali per la rielaborazione delle idee e per avere quella famosa "illuminazione" di cui si parla tanto. Un ambiente stimolante non deve essere necessariamente pieno :-)
Grazie per questi spunti :-) Nella prossima puntata parlerò dei blocchi creativi e poi finalmente dell'ambiente...
@Franca
Forse all'età dei nostri bimbi la noia non c'è ancora, ma penso che più avanti se non ci sono sufficienti ed adeguati stimoli (non solo sul cosa fare, ma anche sul vedere agli altri fare ed appassionarsi alle cose per esempio) può subentrare.
Mi piace la tua definizione di creatività: "dare sempre una risposta alle domande" :-D
@silvia
Grazie... ciuffff .-D
Bacioni
Mi ritrovo molto in quanto hai scritto, proprio me stessa intendo... quindi commento con la mia attività del giorno per la piccola: oggi andiamo a prendere quanto serve per creare le tavolette con l'alfabeto smerigliato. Quando ho detto al babbo che mi serviva la carta vetrata mi ha guardato perplesso!!! vedremo cosa riuscirò a costruirle, son perplessa anche su quale font usare... corsivo, stampatello? in effetti lo stampatello non lo insegna nessuno, partono col corsivo, almeno per me fu così, eppure la lettura è per stampatello dai libri alle scritte pe ril mondo, per quanto il corsivo calligrafico sia bello
intanto prendo il materiale e si parte... prossimo step il cartellone con le lettere i disegni, e poi vedremo se e quando le lettere mobili
questo perchè mi chiede spesso cosa c'è scritto e l'ho trovata mentre disegnava, a scrivere intenta (lettere del suo alfabeto personale!) ma piccole, in riga e sembravano proprio una scrittura, non un disegno... forse è ora di darle qualche strumento in più, assecondandola
ero anche titabante nella riflessione, prima la scrittura o prima la lettura? il metodo doman parte dal contrario... e in effetti lei "legge" oltre ai numeri anche il suo nome e le prime parole come mamma e papà, perchè le avevo fatto dei cartoncini, scritti in stamato nero, che ha avuto tra i suoi giochi spesso sotto gli occhi, e li sa riconoscere anche a video, scrivendo con la tastiera in maiuscolo...
ok finita riflessione mattutina! :-)
è questa creatività, di mamma e bimba? chissà!
ps inizia anche a comprendere il colorare entro contorni, più che altro è disturbata dal lasciare spazi bianchi all'interno della figura, quindi non termina se non è tutta bel colorata all'interno!
pps nelle mie ricerche di stamattina ho trovato questo link, pieno di cose interessanti sul metodo Montessori:
http://www.montessoriforeveryone.com/Free-Downloads_ep_35-1.html
@Francy
Che bella la tua idea delle lettere :-)
Ci mandi una foto, così possiamo prendere spunto anche noi?
:-D
Noi usiamo lo stampatello. Il problema delle lettere è proprio questo: troppi caratteri.
Il metodo Doman è un po' lontano dal mio modo di fare, ma alcuni suggerimenti sono davvero interessanti e li utilizzo anch'io :-D
PF è più attratto dai numeri che dalle lettere (ha preso dal babbo :-) ) e così assecodo la sua curiosità riempiendo la casa di numeri ;-)
Il sito che citi è fatto davvero bene. L'ho usato molto volte e mi è stato davvero utile.
Ieri ho visitato una scuola materna dove lavora una mia cara amica di qui. Semplicemente fantastica! Ho visto programmi e progetti, lavori e attività fatte dai bambini durante l'anno. Sono rimasta senza parole :-D
Che meraviglia!
Baciottoni