Sono stata così occupata negli ultimi mesi con i preparativi per il trasferimento che non ho avuto il tempo di scrivere post sul mio argomento preferito: la creatività.
Così mi sono ritagliata un po’ di tempo: avevo proprio voglia di mettere nero su bianco alcune riflessioni. Ho ricevuto, in questi mesi, delle mail in cui mi si chiedeva come creare un ambiente creativo per i bambini. Ho pensato molto a cosa dire, a tutte le teorie e ai libri che ho letto. Infine ho deciso di parlarvi della mia esperienza di mamma che riassume tutte le mie convinzioni al riguardo.
Quando penso all’ambiente creativo infatti mi viene in mente non solo un luogo fisico, l’organizzazione degli spazi, i materiali a disposizione, le attività da fare, ma anche e soprattutto il tipo di “clima” che un bambino respira nella quotidianità. Quel mondo fatto di attività, di regole, di abitudini, di modi di fare, di esempi e di modelli che aiutano i bimbi ad essere creativi. Ed è proprio per questo che voglio parlarvi di me, come mamma.
Per prima cosa bisogna porsi una domanda: io sono una mamma creativa? Penso di esserlo e non solo perchè faccio, materialmente, tanti lavoretti con e per PF, ma soprattutto perchè cerco di trasmettergli con i miei comportamenti la passione di fare e di creare. Ritengo, infatti, che ci siano dei comportamenti che possano influenzare e stimolare la creatività di Piccolo Furfante. Quali sono? Eccoli:
ESSERE CONTAGIOSI. Essere creativi è contagioso. Se vediamo qualcuno creare, ci viene voglia di osservarlo attentamente, di imitarlo, di provare anche noi. Non importa che sia un artista professionista o un dilettante alle prime armi. Creare è stimolante e, superata la paura (di sbagliare, di non esserne capaci, di essere giudicati, di fare brutta figura…), ci fa venire voglia di provare e riprovare ancora ed ancora, fino al punto di non poterne più fare a meno.
Ecco allora che prima di tutto sono io a sforzarmi (che brutta parola 🙁 ) di essere creativa. Non è importante il risultato o cosa si crea o quanto tempo vi ci si dedica, l’importante è farlo. Una pizza, un collage, una costruzione Lego, un post, un lapbook, una barchetta di carta … non importa cosa, ma l’importante è farlo e farsi vedere. Piccolo Furfante è affascinato quando mi vede indaffarata; è incuriosito dal mio lavoro, dagli appunti che prendo, dagli schizzi che faccio, dalle discussioni che ne nascono. Vuole imitarmi. Questo ritengo sia un facile e proficuo modo per trasmettere voglia di fare, di sperimentare, di provare, voglia di creare.
DIVERTIRSI. Se mentre si fa ci si diverte anche, l’effetto contagio è assicurato. Chi vorrebbe imitare una persona che mentre crea lo fa di malavogia, che si si arrabbia, si innervosisce o continua a criticare? Creare non è un dovere o un impegno, ma un piacere.
E’ la passione e la gioia di “fare” qualcosa e di farla insieme che spinge a ripetere questa esperienza una due, cento, mille volte. E’ questa passione che voglio coltivare in me e quindi anche in Piccolo Furfante.
CONCEDERSI IL PROPRIO TEMPO. Come abbiamo detto creare non è un dovere; nessuno ci obbliga ad essere creativi 24 ore su 24, 7 giorni su 7 … Creare per forza o a comando non aiuta nè me nè PF ad essere più creativi. Ognuno ha i propri tempi e le proprie disponibilità di tempo. Meglio poco ma con passione, che tanto per dovere.
Se io propongo un’attività a Piccolo Furfante e lui in quel momento vuole giocare con i suoi omini Lego, lascio semplicemente perdere. Per esempio sul tavolo della sala c’è un lavoretto di Pasqua che abbiamo inziato qualche giorno fa: PF oggi non aveva voglia di finirlo! Pazienza: lo finiremo domani!
Ma questa possibilità di scelta vale anche per me. Capita a volte che PF voglia fare un’attività improponibile alle 10 di sera o un lavoretto che io non ho proprio voglia di fare. Cosa facciamo? Bè, lo rimandiamo o cerchiamo di trovare un compromesso. Essere creativi per forza non giova a nessuno dei due.
CONCEDERSI DI SBAGLIARE. La paura di sbagliare è uno dei peggiori blocchi che possono demotivare dal fare. Prima di iniziare un lavoretto mi soffermo sempre a ricordarmi che prima di tutto non viene il risultato, bensì il desiderio di creare e sperimentare insieme. Non sempre il lavoretto ci viene bene, alcune volte è davvero brutto o è diversissimo da come l’avevamo immaginato, ma malgrado questo, non so come, ci piace sempre. La sua bruttezza ha qualcosa di originale. E credetemi alcuni lavoretti sono davvero orribili!
Molte volte è capitato che qualche sbaglio o errore ci ha fatto scoprire qualcosa di nuovo . Ha reso speciale qualcosa che altrimenti sarebbe stata banale. Ciò che è importante è rendere chiaro questo anche ai bambini, spiegarglielo. Piccolo Furfante si arrabbia “come una mina” quando qualcosa non gli viene come aveva pensato. Io mi sforzo (ahimè non ho molta pazienza! 😳 ) sempre di sdrammatizzare, di fargli vedere le molteplici possibilità che stanno dietro un errore, ma soprattutto cerco di essere io stessa di esempio: ciò che vale per i suoi errori, vale anche per i miei, anche in altri ambiti. Ritengo che questo sia un buon modo non solo per stimolare la sua creatività ma anche per insegnargli come affrontare gli sbagli in modo costruttivo.
LASCIARE SPAZIO. Quando io e Piccolo Furfante creiamo qualcosa insieme, lo facciamo proprio insieme , completandolo a 4 mani e ideando il progetto. PF ama dire, prima di metterci al lavoro “Prima però facciamo un bel progettino!”. Questa cosa del progettino mi fa morire, perchè PF si arma di carta e penna (a volte usa addirittura la sua lavagna) e fa due schizzetti veloci, per lo più incomprensibili, in cui mi spiega i vari passaggi (secondo lui 😀 ) e come dovrebbe uscire la nostra “opera”. A volte critica qualche mia idea o mi guarda storto quando gli propongo qualche tecnica nuova, come è successo per i timbri naturali. E’ capitato a volte che un lavoretto nascesse di sana pianta da una sua idea, come nel caso della Famiglia di foglie, o che qualche mia proposta venisse completamente trasformata a suo piacimento.
Questa cosa è cresciuta con il crescere di Piccolo Furfante e delle sue abilità, a mano a mano che facevamo lavoretti insieme. Quando era piccolo piccolo si limitava a fare semplicemente quello che gli porponevo, poi si è ritagliato sempre più i suoi spazi e ora, devo dire, se li sta ritagliando pure troppo 😉
Questo succede non perchè Piccolo Furfante sia speciale, ma perchè si sente libero di potersi esprimere, di poter fare e disfare a suo piacimento. I bambini hanno un’immaginazione diversa dalla nostra, la capacità di vedere cose che noi non siamo più in grado di vedere. Lasciargli il loro spazio vuol dire saper regalare a loro fiducia nel fare e a noi la bellezza di ritornare a guardare il mondo con occhi diversi.
FARE E PORSI DOMANDE. Osservare il mondo con occhi diversi è appunto una delle principali caratteristiche delle persone creative. Gli adulti molte volte hanno perso questa capacità perchè i loro schemi mentali sono diventati troppo rigidi, nei bambini invece essa è ancora intatta. Il fare e porsi domande è uno dei modi più semplici per riuscire a riacquisire e stimolare questa capacità. Perchè i vulcani eruttano? Perchè gli aerei volano? Come fanno i sottomarini a navigare sott’acqua? Di cosa sono fatte le nuvole? Cosa succede se mischio tutti i colori tra loro? Come fa la lavastoviglie a pulire i piatti? Adoro le domande che mi fa Piccolo Furfante e, ogni occasione è diventata buona per scoprire qualcosa insieme. Il passo successivo è, infatti, quello di darsi delle risposte 😀
Alimentare il desiderio di scoprire qualcosa di nuovo, di cercare di capire ciò che non si comprende, di non temere di far domande, in una parola di essere curiosi permette a noi e ai bambini di non dare nulla per scontato e di aprire la nostra mente a nuove esperienze e prospettive, cosa quest’ultima che stimola grandemente la nostra creatività.
Ci sarebbero ancora un sacco di altri punti che vorrei elencare, ma questo post diventerebbe davvero troppo lungo 🙂 … Sarà per la prossima volta!
Spero che queste riflessioni alla rinfusa vi siano state utili! Buona creatività a tutti! 😀
Se vi siete persi le puntate precedenti, eccole qui:
- Cos’è la creatività?
- Perchè essere persone creative?
- Gli ingredienti della creatività
- Perchè non si è creativi? Alla scoperta dei blocchi della creatività