Scoprire è la capacità di lasciarsi disorientare dalle cose semplici
Noam Chomksy
Se siete dalle nostre parti e siete in cerca di un parco giochi speciale dove divertirvi con il vostro bambino, non avrete certo difficoltà a trovarne uno. Ogni quartiere ne ha uno o piu’ d’uno, anzi il vostro problema sarà un altro: a quale tra i tanti parchi giochi andare a giocare.
Ve ne sono di piccoli e di enormi, di super tecnologici e di spartani. In genere tutti di legno, anche se ve ne sono di super moderni come quello che si trova sul lungo lago di Zurigo vicino al Giardino cinese… ma andiamo con ordine.
Con gli occhi di mamma italiana, all’inizio i parchi giochi di qui mi sono sembrati un po’ pericolosi con arrampicate, scivoli e appigli al limite della sicurezza. Tra l’altro è raro che le aree siano divise per fasce di età: grandi e piccoli giocano insieme rendendo il tutto ancora piu’ pericoloso. Con gli occhi di ora pero’ devo dire che non mi fanno piu’ cosi’ paura sia perché mi son o abituata alle imprese di PF sia perché ormai lui non é piu’ tanto piccolo ed imprudente.
Il parco giochi sotto casa nostra (fatto tutto di legno, naturalmente) per esempio ha uno scivolo di plastica (nel senso che è un telo di plastica flessibile) molto pendente, corde per camminare lontane da terra e senza protezioni, un ponte tibetano e torri di legno su cui salire entrambi molto alti e con poche sicurezze. Altri parchi vicini sono un groviglio di tronchi e corde piu’ o meno alti oppure hanno castelli costruiti sulla roccia tutti da scalare che ti danno l’idea di essere stati pensati per far preoccupare le mamme.
In genere pero’ non vedrete nessuna mamma “locale” aiutare i bambini (se non piccolissimi) o interviene per agevolarli nei giochi. I bimbi imparano con l’esperienza e con l’aiuto di altri bimbi. Gli adulti è raro che intervengano direttamente.
E se cadono, direte voi? Certo capita, ma finora non ho visto nessun bambino farsi davvero male e per “davvero male” intendo una ferita superiore ad una normalissima caduta. Fortuna? Forse! E’ anche vero che il terreno dei parchi é ammortizzato (trucioli di legno, sabbia o una specie di plastica rimbalzante) e che i bimbi grandi fanno da filtro: di solito allontanano (con prepotenza, aihmè) quelli piu’ piccoli che impauriti non si azzardano ad avvicinarsi cosi’ ai giochi. Una sorta di legge della giungla che pero’ a volte ha il vantaggio di salvaguardare l’incolumità dei piccoli.
Un’insegnante mi diceva che i bimbi, anche i piu’ temerari, sanno comunque quando una cosa puo’ essere davvero pericolosa e se lasciati soli ad affrontare l’ostacolo, vi pongono maggiore attenzione rispetto ad altri che sentono la presenza di un adulto pronto ad aiutarli. Non so se questo sia vero, posso solo dirvi che PF (che è un bimbo molto piu’ che temerario) in effetti se sa che non c’è nessuno di noi ad aiutarlo, non si arrischia piu’ di tanto nelle sue imprese, tuttavia un occhio ce lo butto sempre e qualche raccomandazione non manco mai di fargliela.
Nei nostri parchi non mancano certo gli scivoli di ogni sorta: ce ne sono di tranquillisimi, super giganti a piu’ posti e scivoli da paura. Anche le arrampicate non sono tutte uguali: ve ne sono per principianti e per super esperti.
Altra caratteristica dei parchi gioco di qui è l’acqua. Raramente vi sono parchi giochi senza fontane, fontanelle, zampilli o vere proprie cascate (fortunatamente d’inverno non sono funzionanti). Siatene consapevoli perchè è matematico che i bambini ne escano completamente lavati. Io dopo le prime esperienze mi porto sempre un cambio completo, che è meglio 😉
Alcuni parchi gioco hanno giochi particolari alcuni innocui come ruspe, amache, scacchi giganti e cavallini, altri un po’ piu’ pericolosi come scivoli a rulli per giocare con slittini di assi, piani inclinati rotanti, altalene sospese su dirupi oppure a bilanciere… Sono la gioia di grandi (intendo adulti) e piccini anche se, ammetto, gettano nel panico il genitore apprensivo.
Esistono anche parchi gioco “estremi”, di norma si trovano a ridosso dei boschi un po’ fuori città. Vicino a casa nostra per esempio ce n’è uno interamente costruito con materiali di riciclo con case sugli alberi fatte di assi, altalene fatte di copertoni e imbarcazioni fatte di bidoni vuoti (è stato costruito un piccolo stagno artificiale nel mezzo del parco giochi)…
In questo caso bisogna porre molta attenzione (vi sono in genere cartelli che segnalano la pericolosità del posto – pero’ in tedesco) perchè basta poco per farsi davvero male.
Dovete sapere che i parchi gioco delle scuole durante le ore non scolastiche possono essere liberamente utilizzati da tutti. In questo modo le possibilità dei bimbi di giocare ed incontrarsi si moltiplicano.
Altra particolarità dei parchi gioco di qui è che sono frequentati con qualsiasi tempo: neve, pioggia, -15 gradi, vento forte… Non importa, perchè qui si segue il motto: “Non esiste il brutto tempo, ma solo vesiti sbagliati!”
Ultima osservazione, ma la metterei per prima: i parchi gioco sono puliti. Niente sigarette, niente bottiglie, niente pattumiera. Non bisogna preoccuparsi di cosa i bimbi possono trovare per terra, cosa che invece non mi capitava nel nostro, pur bellissimo, parco giochi in Italia. I bimbi sono abituati a scuola a tenere in ordine il proprio parco giochi: raccolgono le foglie, lo liberano dalla neve, lo riordinano. Insomma se ne prendono cura e non vogliono che qualcuno glielo rovini. Penso che questo senso di responsabilità rimanga anche da grandi. Certo, dopo giornate di festa o nel fine settimana, qualche volta capita di trovare della pattumiera in giro, ma sono eccezioni e non la regola.
Quindi non mi resta che augurarvi buon divertimento nei nostri parchi gioco!
LEGGI ANCHE…
- A Zurigo con i bambini: Piccolo Furfante all’orto botanico
- Il Wildnispark di Zurigo
- Alla scoperta di Park im Gruene
- Il museo paleontologico
- Lo zoo
- A naso su per il centro
- Alla scoperta dalla scuola zurighese di Piccolo Furfante
- Regola uno: a Zurigo si esce con qualunque tempo
- Il fiorista fai da te
- Il primo giorno di scuola a Zurigo
- La biblioteca svizzera di Piccolo Furfante
- Il museo dei dinosauri di Aathal
- La strada a misura di bambini
- La scuola zurighese di Piccolo Furfante: lezioni di tedesco
- Alla scoperta del Museo del Tram
- Räbenlicht ovvero la festa della rapa
- A scuola a Zurigo: le comunicazioni scuola/famiglia
- Technorama dove i piccoli scienziati crescono
- Un giardino cinese in centro città
- Trasferirsi a Zurigo: la CASA
- Il magico zoo del circo Knee
- Fattorie a misura di famiglie
- Sulle strade della Svizzera
- Kindercity: un museo per imparare giocando
7 commenti
ciao Paola, qui nella parte francese delle Svizzera ci mancano un po’ parchi giochi descritti da te: sono un po’ più “standard”…( nella parte tedesca avevamo uno splendido percorso per l’acqua: fatto un po’ in legno un po’ con dei sassi: Flavio ci passava ore ed ore, invece qui c’è tanta erba :))) un bacione veloce, devo scriverti non so da quanti mesi (:)) ma ultimamente sono un po’ out con tutte le cose, tanti saluti per ora!
Ciao cara,
pensavo che i “nostri” parchi fossero comuni in tutta la Svizzera :-S cado dal pero!!
Traquilla! Io sono in pieno delirio con Ema via per lavoro 2 settimane…
Spettacolo!! Mamma non ti preoccupare!
A volte ho una paura, altro che preoccupazione 😉
Certo che a vederli così, non nascondo che fanno un pò di paura, sarei sicuramente in ansia. Ammiro invece l’ordine e la pulizia, magari ce ne fossero qui da me, e bellissima l’idea di tenere i parchi delle scuole aperti.
L’idea dei parchi delle scuole parti piace un sacco anche a me, mentre a PF piace meno quando si tratta della sua scuola: guai a toccargli il suo parco giohi 😉