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Venerdi’ del libro: Il ruggito della mamma tigre

Quando è uscito il libro che vi presento oggi, ero incuriosita soprattutto dal modello di educazione proposto dall’autrice. Ero interessata a capirne le motivazioni e i meccanismi.
Dopo il caos che ha suscitato nella rete e fuori, la mia curiosità si è un po’ affievolita fino a scomparire del tutto.
Qualche settimana fa un’amica me l’ha prestato con l’invito di leggerlo e poi di confrontarci. Non ho saputo resistere e cosi’ in una giornata l’ho divorato.

Confesso che all’inizio mi ha fatto sorridere: era tutto troppo enfatizzato a partire dai caratteri dei protagonisti fino alle situazioni presentate. Poi mi ha fatto un po’ storcere il naso: la sensazione era quella che si volesse esagerare per impressionare.

Alla fine della lettura mi sono trovata a pensare cosa potesse esserci di utile per me, sia come mamma che come pedagogista, da questo racconto.
Mi ricordavo la recensione fatta da IT Mom e cosi’ me la sono andata a rileggere  e mi ci sono ritrovata.
Le critiche fatte al libro e al modello proposto immagino che tutte le conosciate, ma era mia intenzione riflettere con voi su cosa mi ha colpito positivamente (si puo’ dire in questo caso?) o piu’ propriamente cosa ha colto il mio interesse.

In primo luogo la determinazione e la costanza della “mamma tigre” sia per quanto riguarda se stessa che per quanto riguarda la famiglia in generale, a prescindere dall’obiettivo che puo’ essere discutibile. Dote questa che a me manca soprattutto sulle “lunghe distanze”.

La fiducia nelle sue capacità. E anche qui tocchiamo un tasto dolente! Lavorare sull’autostima è sicuramente utile, anche se portata agli eccessi è di certo negativa.

Il continuo dialogo tra l’autrice e il marito. Dal libro si evince che malgrado gli impegni, il poco tempo, il lavoro e i pareri diversi, i due siano sempre li’ a discutere, a confrontarsi, a dialogare. Non poco, direi!

L’amore per la cultura in genere e il desiderio di coltivarla . Dal libro emerge chiaramente l’amore per la lettura, per l’arte, per la musica. Il desiderio e la voglia di conoscere, di scoprire cose nuove, di viaggiare, di sperimentare. A volte si ha l’impressione che sia per “superare” gli altri o per desiderio di essere migliori, ma a volte si ha l’impressione che sia amore puro, disinteressato, vero piacere.

Il saper allentare la presa o cambiare (un poco) direzione se necessario. Denota, comunque sia, un lavoro di analisi e riflessione su di sè, sulle scelte fatte e sulle situazioni che si presentano, con una disponibilità a cambiare non ovvia.

Malgrado tutto, quindi il libro mi ha lasciato qualcosa e questo mi ha sorpreso non poco!

Nell’edizione che mi è stata data inoltre c’è anche una postfazione contenente una lettera scritta dalla  figlia maggiore dell’autrice che vale la pena di leggere perchè mostra questo modello educativo dal suo punto di vista (ne riporto sotto uno stralcio).

Il libro di oggi è quindi:

Il ruggito della mamma tigre – Amy Chua

…secondo me ognuno di noi, nessuno escluso, desidera una vita piena e interessante. Per qualcuno cio’ significa lavorare sodo per raggiungere i propri obiettivi. Per altri godersi ogni singolo istante. Ma allora cosa significa davvero vivere la vita appieno? Forse impegnarsi con tutte le proprie forze per conquistare un premio Nobel e fare skydive sono due facce della stessa medaglia. Per me non significa successo e gratificazioni. Significa avere la cosapevolezza di aver spinto se stessi, nel corpo e nella mente, sino al proprio limite.

Ora aspetto con ansia i vostri consigli! Eccoli:

Qui trovate tutti libri degli scorsi Venerdi’ del libro

 

Per noi oggi è l’ultimo giorno di scuola! Ci aspettano ben 5 settimane di vacanze… sperimo rilassanti, divertenti e creative!

Vuoi partecipare al Venerdi’ del libro?

Ecco come fare:

Basta postare di venerdì – sul proprio blog o lasciare un commento su HomeMadeMamma – i libri che si vogliono suggerire ai lettori per il weekend. Possono essere uno o più, su qualsiasi argomento e per qualsiasi target.

Anche il modo in cui proporli è a discrezione dei partecipanti: mettere citazioni, raccontare aneddoti, fare semplicemente una lista, inserire foto…

Invito chi partecipa a lasciarmi un commento nell’articolo del giorno, in modo da poter inserire tutti i link dei partecipanti della settimana nel mio post. Non sono sempre collegata (e sono imbranata di mio ) e ora che nei fine settimana vado avanti indietro dalla Svizzera all’Italia ho sempre paura di dimenticarmi qualcuno.

Chi partecipa puo’ scegliere o meno di inserire i partecipanti della settimana nel proprio post.

Non ci sono banner da inserire, obblighi di sorta o email a cui rispondere . Si partecipa quando e come si vuole.

Lo scopo dell’iniziativa, infatti, rispecchia lo spirito con cui nasce HomeMadeMamma: far circolare informazioni utili e voglia di fare (in questo caso di leggere) in tutta libertà.

Vuoi essere dei nostri? Benvenuto! Come vedi partecipare è semplice!

paomise

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    • Non sono una gran cuoca, ma il tuo libro mi piace e mi sembra anche divertente! bello cucinare cosi'!

    • A me piacciono i fumetti e adoro il francese. Segnato il tuo che per altro non conoscevo.

  • Ciao Paola, anche a me interessa molto il confornto tra metodi diversi e sto leggendo un altro approccio sempre legato ai 'limiti', spero di parlarne in uno dei tuoi venerdì, per un confronto con questo che proprìoni oggi. Intanto vado a leggere anche gli altri consigli! Un carissimo saluto

  • Grazie per aver citato il mio post, mi ha fatto piacere che a distanza di tempo te ne sia ricordata. Nel frattempo sono cresciuta e leggendo il pezzo che ha scritto la figlia nell'edizione aggiornata la sensazione che ho provato leggendo è la stessa. quando la figlia dice: 'Ma allora cosa significa davvero vivere la vita appieno? Forse impegnarsi con tutte le proprie forze per conquistare un premio Nobel e fare skydive sono due facce della stessa medaglia. Per me non significa successo e gratificazioni. Significa avere la cosapevolezza di aver spinto se stessi, nel corpo e nella mente, sino al proprio limite.' Ecco una frase così a me lascia ancora più perplessa, perché bisogna spingere se stessi sino al proprio limite? in nome di cosa? E' proprio ciò che sto cercando di insegnare ai miei figli, quando vedo compagni di scuola impegnati in mille sport (sempre a livello agonistico, ovviamente) in mille attività e anche bravissimi a scuola... a me fanno paura, spaventa il fatto che se un giorno falliscono magari si suicidano, o ricorrono a sostanze per essere sempre al top.... no, non è proprio questo che intendo passare ai miei figli, ma che bisogna impegnarsi nelle cose che si fanno per rispetto verso se stessi e gli altri, ma che se si fallisce non è la fine del mondo.

    • Ciao Costanza, il tuo post mi era piaciuto all'epoca sia per i contenuti che per i toni. Impossibile dimenticarlo!
      La frase che citi è quella che ha colpito anche me. Direi che in tutto il libro manca una riflessione sul "fallimento". In piu' di un passo l'autrice sottolinea che non è proprio contemplato.
      Io credo nell'impegno, costante e duro, soprattutto se per qualcosa a cui ci si tiene molto, ma non all'annichilimento di sè in vista di un obiettivo. L'errore o il fallimento (non eccellere è segno di fallimento??) poi li reputo motori della creatività.
      Penso che sia l'impegno sia il vivere l'errore come qualcosa di superabile e stimolante debbano far parte del bagaglio che lasciamo ai figli tramite l'educazione e l'esempio che diamo loro. Sul come fare questo, ci sono molti modi.

    • Me lo voleva prendere il marito in formato ebook. L'ho dissuaso perchè pernsavo fosse troppo violento. Ora me ne pento...

    • Bentornata! Ci sei mancata!
      Per me che amo la danza classica il tuo libro è splendido.

  • Ciao Paola,
    avevo scritto anche io un post su questo libro, tempo fa, non in termini entusiastici... mi era sembrato troppo romanzato, enfatizzato e studiato per fare scalpore e vendere , piuttosto che voler veramente raccontare e condividere un'esperienza di vita.

    http://un-conventionalmom.blogspot.it/2011/08/il-venerdi-del-libro-il-ruggito-della.html

    In questi ultimi giorni mi sono trovata spesso a riflettere sul mio essere "Mamma Tigre", perchè, come scrivi tu, i principi toccati da questo libro sono in realtà gli stessi miei. Sto cercando di "allenare" le mie figlie alla costanza (che poi sviluppa determinazione) e alla fiducia nelle proprie capacità, senza lasciarsi abbattere dalla prima difficoltà... ed è un compito difficile, soprattutto se, le persone accanto a te, preferirebbero lasciar correre, per non avere il disturbo di dover discutere.
    Grazie per questo bel post, mi ha fatto riflettere e mi ha tirato su il morale.
    Buon fine settimana.

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paomise