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“Che faccia fai?”: un gioco per parlare di emozioni

Goleman definisce l’intelligenza emotiva come “la capacità di riconoscere e gestire le emozioni proprie ed altrui e di saperle indirizzare nella direzione più favorevole e vantaggiosa”. Essa è considerata come una meta-capacità ovvero una capacità che ci permette di usarne altre più complesse.

Un buon sviluppo della nostra intelligenza emotiva fa si’ che possiamo adattarci meglio all’ambiente e di conseguenza di migliorare il nostro benessere.

L’intelligenza emotiva è composta da 5 abilità (da cui ne derivano poi molte altre ad esse strettamente collegate): la consapevolezza emotiva, il controllo emotivo, la motivazione, l’empatia e le competenze sociali. Lavorare su queste abilità, favorendone lo sviluppo, vuol dire in pratica migliorare la nostra intelligenza emotiva e di conseguenza favorire il nostro benessere personale.

Va da sè che è differente lavorare sull’intelligenza emotiva con adulti oppure con bambini. Molte abilità in cui si articola questo tipo di intelligenza non sono ancora riscontrabili in bambini molto piccoli (es. la piena capacità di autocontrollo) o sono presenti in forme diverse rispetto a quelle adulte (es. l’empatia) o sono solo agli arbori (es. le competenze sociali).

E’ consigliabile comunque iniziare da subito, quando i bambini sono ancora molto piccoli per fare sì che lo sviluppo di tutte le capacità sia ottimale e che per il bambino diventi, poi, naturale ed automatico farne uso.

Per tutti questi motivi, fin da quando PF era piccolo, ho recuperato, creato e pensato strumenti ed attività particolari.

Cosi’ sono nate “le palette delle emozioni”, le filastrocche, il memory, “l’albero emozionante”, i mostri di feltro: ogni gioco ed attività ci ha permesso di dare un nome alle emozioni, di riconoscerle, di parlare di fatti ed episodi ad esse legate.

Era ormai da parecchio tempo che non “giocavamo con le emozioni”, cosi’ sono andata in cerca di qualche idea  adatta ad un bimbo di 8 anni. Ho trovato questo simpatico gioco e questo in cui in pratica costruendo una faccina e variandone le espressioni si poteva parlare di emozioni e della loro relazione con il corpo.

Ho disegnato allora tante immagini di occhi, bocche, nasi e orecchie per creare le nostre facce “emozionanti”. Il gioco, neanche a dirlo, è piaciuto parecchio!

Qui trovate i file da stampare e ritagliare per creare anche voi le vostre faccine:

le faccine delle emozioni!

Sulla mia pagina Pinterest potrete trovare tante altre idee per giocare con le emozioni.

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Post di Paola Misesti

paomise

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  • Ciao Paola, mi sono appena scaricata il pdf e l'ho stampato! Bellissima idea. I miei bambini cominciano a diventare grandini ma credo che apprezzeranno cmq e forse per quello di mezzo, di 6 anni, e' un buon modo per affrontare il discorso emozioni, lui molto restio ad esprimere quello che prova e particolarmente irrascibile ma allo stesso tempo passionale. Grazie per la condivisione!
    Fabiana

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