Sam: il pupazzo dai capelli d’erba di mamma Claudia

Sono moooolto emozionata nello scrivere questo post, per due motivi, emtrambi importanti:

  1. perchè parla di una mamma che stimo, che mi offre spunti e suggerimenti per nuove e divertenti attività da fare (per esempio l’uovo-porta semi) , consigli su libri da leggere e racconti di vita quotidiana insieme al suo bellissimo Topastro 🙂
  2. perchè è il mio primo post “recensione

Prima di Natale ho ricevuto una simpatica mail da parte di Claudia – del neonato blog  Pollon 72 – che mi inviava alcune foto dei suoi bellissimi pupazzetti dai capelli d’erba. Pupazzetti che lei crea utilizzando materiale riciclato e che fa per il suo piccolo Topastro o dona  a bambini di amici e parenti .

Appena viste le foto, mi sono subito innamorata di questi teneri e buffi pupazzi e, così, potete immaginare la mia gioia quando Claudia mi ha chiesto se mi avrebbe fatto piacere riceverne uno, da poi eventualmente recensire. 🙂

Ero strafelice all’idea: malgrado le spiegazioni dettagliate fornitemi da Claudia, non sarei MAI riuscita a farne uno bello come i suoi!! Ho accettato senza esitazione e Claudia alla velocità della luce lo ha fabbricato appositamente  per PF e ce lo ha fatto avere a tempo di record.

Piccolo Furfante ha scartato il pacco eccitatissimo ed è rimasto colpito dalla “sorpresona” (come l’ha chiamata lui). Abbiamo letto con attenzione la lettera scritta da Claudia (simpaticissima!) che ci spiegava come far crescere i capelli al nostro nuovo amico, ribattezzato Sam da PF. Abbiamo seguito le indicazioni  alla lettera e atteso con pazienza (a dire il vero PF…con POCA pazienza ;-)).

Dopo un primo bagnetto ed alcuni giorni di ” cura” si sono visti i primi filetti d’erba spuntare e dopo 3 giorni sono diventati una vera e propria capigliatura, folta e dritta (suscitando l’invidia di Papà Ema 🙂 ), che Piccolo Furfante si è divertito a tagliare, sfoltire e pettinare!! 🙂

Quello che mi ha più colpito di questa divertente esperienza è stata la dedizione di Piccolo Furfante nei confronti di SAM. Di solito l’annaffiatura dei nostri semini o delle pianticelle è una cosa che devo ricordargli io o che fa-  un po’ per abitudine –  prima di andare a scuola. In questo caso, invece, Piccolo Furfante era davvero preso dal suo compito di accudimento. Al mattino, è sempre corso a controllare la crescita dei “capelli”  di Sam e così al suo ritorno pomeridiano da scuola. Nella foto qui a lato potete vedere Sam che fa colazione insieme noi con la sua bella tazza di latte ! 🙂

L‘annaffiatura di SAM è diventata una specie di rito e SAM è diventato un membro della famiglia che pranza e cena con noi. PF aggiorna delle “condizioni pilifere” del suo pupazzo Papà Ema appena torna dal lavoro, i nonni quando vengono a trovarci e lo mostra tutto fiero ai suoi amichetti… E’ orgoglioso del buono stato di “salute” di SAM e se ne fa un vanto! 🙂

A dire il vero PF ha qualche riserva sul colore dei capelli di SAM (naturalmente verde!): lui li preferiva neri… ma su questo c’è poco da fare!! 😉

Claudia, sempre molto disponibile,  vi offre le indicazioni per costruire il vostro pupazzetto, eccole a voi:

Servono  pochi materiali: segatura, semi di erba e collant o gambaletti di nylon.

Si taglia un pezzo di collant, da una parte deve essere chiuso (la parte del piede) e dall’altra aperto. Si mette sul fondo chiuso del collant una manciata di semi di erba e poi si prosegue riempiendo con segatura, comprimendola un pochino: la palla che formerà la testa deve essere compatta. Man mano che si riempie il collant si spinge la segatura verso il basso e si da una forma arrotondata od ovale alla faccina.
Una volta raggiunte le dimensioni giuste, (si può fare un pupazzetto piccolo oppure più grande) si chiude con un nodo o con del filo e si procede a decorare la faccina. Si possono incollare o cucire materiali vari per creare occhi e bocca e formare delle escrescenze che saranno il naso o le orecchie. Basta un po’ di fantasia e si può realizzare un cagnolino, un mostro per Halloween….

Una volta terminato il lavoro si immerge in una scodella piena di acqua e si attende che il pupazzo abbia assorbito acqua in ogni parte poi si posiziona in un sottovaso e si aggiunge un po’ di acqua ogni giorno. Deve rimanere sempre umido e dopo pochi giorni spunteranno i capelli 🙂


Ringrazio davvero di cuore Claudia, non solo per questo magnifico regalo, ma anche per le tante idee e spunti che mi offre, per la sua simpatia, la sua creatività e i tanti suggerimenti libreschi che hanno già arricchito la mia libreria e quella di Piccolo Furfante. Potete trovarla sul suo blog ed anche  su anobii… Non perdetela di vista!! 🙂

Avvertenza:

Claudia non vende le sue produzioni (che peccato però!! 🙁 ), ma è disponibilissima a fornirvi chiarimenti e  a rispondere ai vostri dubbi sulla creazione dei pupazzetti d’erba. Contattatela sul suo blog!!

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Festeggiare il Giorno della Marmotta creando lanterne di carta

Come già accennato nel mio post precedente,  il giorno della Marmotta (il prossimo 2 di febbraio) si presta ad attività legate al tema della luce e dell’ombra.

Così uno dei lavoretti che abbiamo fatto io e Piccolo Furfante è stato quello di creare una bellissima lanterna di carta.

Costruirla è stato facile, anzi facilissimo 🙂

Cosa abbiamo usato:

  • Un sacchetto di carta bianco (quello del pane!)
  • Pennarello nero punta grossa
  • lucina IKEA verde
  • Fantasia

Come abbiamo fatto a crearla:

Ho disegnato sul sacchetto di carta, con il pennarello,  la faccina di una marmotta (è o non è il giorno della Marmotta!?? 😉 ). La faccina è di grandi dimensioni tanto che occupa tutto il sacchetto. Ho poi tagliato il bordo superiore della busta che risulta pertanto aperta da entrambi i lati (superiore ed inferiore). Ho appoggiato il sacchetto sulla cassettiera di Piccolo Furfante e vi ho infilato dentro la lucina IKEA (a dire il vero noi ne abbiamo due di lucine – una blu e una verde – e quindi abbiamo fatto due lanterne!) . In questi giorni, in attesa della festa della Marmotta,  quando PF vuole creare un po’ di “atmosfera ” accende le sue lanterne marmottose. E’ uno spettacolo 🙂

In alternativa alle lucine Ikea è possibile utilizzare una comune torcia. Non mi fiderei mai, invece, ad usare delle candele o lampadine che potrebbero incendiare la carta!! Conoscendo l’amore per il fuoco di PF, preferisco rimandare questa esperienza 😉

Altre idee dalla rete:

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C'è posta per te: una borsa del postino tutta riciclata

Qualche tempo fa Francy mi aveva chiesto di pensare a come riciclare le borse di plastica degli agrumi. Avete presente? Quelle traforate arancioni, con il manico di plastica rigida. Così, dopo aver recuperato una busta (un’impresa complicatissima perchè Papà Ema è un maniaco della differenziata!), ho incominciato a pensare e ripensare e ri-ripensare…

Cosa farci? Un bel dilemma!!! Ma io adoro le sfide (grazie Francy di avermela lanciata!) 🙂

Poi la soluzione è venuta da sè! Mi serviva una borsetta trasparente per  giocare al postino con Piccolo Furfante. A Children Museum di San Francisco, Piccolo Furfante si era divertito un sacco a consegnare lettere, nell’ufficio postale ricostruito all’interno del museo. Così appena tornata a casa avevo cominciato a conservare  buste usate , chiedendo la collaborazione anche di nonni e zii. Avevo anche creato dei francobolli finti che avevo affrancato a delle buste di varie dimensioni e colori, intestandole a PF.

Il mio mucchio di buste da consegnare aveva però bisogno di una borsa appropiata: trasparente e a tracolla! E così ecco  trovato il modo di riutilizzare il sacchetto di agrumi: costruendo una borsa!! 🙂

Cosa ho usato:

  • busta di plastica traforata
  • ago e filo
  • pezzi di stoffa
  • forbici

Come l’ho realizzata:

Per fare uscire gli agrumi ho forato la busta (un piccolo buchetto) nella parte bassa. Per chiudere il foro ho cucito una piccolo orlo  con del comunissimo filo arancione. La busta in questo modo risulta chiusa sia in alto che in basso.

Ho poi preso un pezzo di cotone rosso-arancione, ho creato una fodera  con cui ho  ricoperto il manico di plastica rigida. Ho preso le misure del manico e cucito a rovescio 3 lati, lasciandone uno aperto. Ho rigirato la fadera e ho inserito il manico di plastica dal lato che avevo lasciato aperto. Ho, infine, chiuso anche quest’ultimo lato cucendolo alla busta seguendo il bordo di plastica rigido.

Ho poi  tagliato la maglia  traforata da un solo lato, seguendo il bordo della federa, proprio sotto l’attaccatura del manico, avendo cura di non tagliare i bordi laterali e di non staccare il manico . In questo modo la borsa è aperta ed il manico di plastica rigida  si può ripiegare su di sè per richiuderla. Ora la nostra busta d’agrumi assomiglia  ad una grande lettera.

Per finire ho cucito un nastro arancione creando una bretella, che ho attaccato alla borsa cucendola ai lati del manico.

Con mia grande soddisfazione la nostra borsa del postino è  pronta all’uso!! 🙂

Ecco altre idee tutte riciclose dalla rete:

Di come rendere il gioco del postino un’attività per apprendere divertendosi, ve lo spiego però in un altro post 😉

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