Giochi creativi: la pista di biglie con bottiglie di plastica

Era dal nostro viaggio a San Francisco che  stavo pensando di creare una pista di palline per Piccolo Furfante perchè avevo visto questa al Children Museum. Tutte quelle che avevo trovato sul web, però,  mi sembravano troppo complicate da costruire  oppure richiedevano materiali che io non avevo a disposizione.

Così avevo accantonato l’idea, finchè l’altro giorno ho trovato questo tutorial e mi sono fatta coraggio: in casa sono piena di rotoli di cartone. Ma l’impresa si è rivelata disastrosa: non riuscivo a far stare dritti i rotoli (si sa che sono impedita! :-S) e dopo un attimo mi cadevano tutti… Dato che la pazienza non è una mia virtù, ho desistito quasi subito, ma ormai avevo promesso la pista a PF e così ho dovuto ingegnarmi. Ed è proprio vero: la necessità aguzza l’ingegno! 🙂 Avevo trovato su internet anche questa pista, ma l’avevo scartata perchè non avevo tubi da idraulico nè calamite nè tanto meno un pannello magnetico… ma i tubi potevo costruirmeli da me e le calamite potevo sostituirle con del nastro bi-adesivo! Avevo progettato una pista semplice semplice, che non richideva materiali particolari, facilissima da costruire, e tutta riciclosa. Che volevo di più! 😉

Ecco com’è nata la nostra pista:

  • bottiglie di plastica vuote
  • coltello e forbici
  • nastro bi-adesivo
  • biglie o piccoli gomitoli di lana
  • un armadio

Per prima cosa ho tagliato le bottiglie: 2 le ho tagliate alle estremità e le ho infilate l’una dentro l’altra. Da altre  ho ricavato delle vaschette, eliminando le estremità e tagliando le bottiglie in due. Da altre ancora ho ricavato degli imbuti, non troppo piccoli però.

Dopo che avevo ottenuto parecchie forme ho incominciato ad attaccarle (con del bi-adesivo) ad un’anta del mobile della camera di Piccolo Furfante, creando un percorso con deviazioni e restringimenti…

In meno di un quarto d’ora il nostro gioco era pronto! Dapprima abbiamo usato le biglie, ma cadendo e rotolando facevano un gran fracasso, così abbiamo utilizzato dei piccoli gomitoli di lana colorati (non troppo grandi, di varia gradenzaz e di vari colori). I gomitoli rotolano che è una meraviglia e sono silenziosissimi 🙂

Naturalmente la pista può essere variata e modificata a piacere quante volte si vuole! Basta staccare e riattaccare i pezzi a piacimento 🙂

Noi ci siamo divertiti un mondo a fare gare ed anche esperimenti per capire quale gomitolo rotolasse più o meno veloce! Insomma un vero successone! 😀

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Timbri naturali per giocare con l’arte e la fantasia

“Mamma, ma tu sei tutta matta!” E’ questo che mi ha detto Piccolo Furfante quando gli ho proposto di giocare con i timbri (guardate qui a fianco la sua faccia incredula!! ). Certo non erano timbri qualsiasi (due patate, una carota, una mela e un limone), ma questa è stata la sua prima reazione e mi ha fatto capire un po’ di cose:

  • Piccolo Furfante sta incominciando ad essere “condizionato” su ciò che è giusto o meno utilizzare come strumento per giocare/fare lavoretti/dipingere
  • Stanno emergendo le prime resistenze, i primi blocchi creativi
  • Bisogna correre ai ripari

E’  importante che un bambino dell’eta di PF sappia esattamente cosa sia una cosa/oggetto nella realtà (una mela è una mela: un frutto fatto in un determinato modo, di determinati colori, commestibile…),  ritengo però fondamentale che  questo non comporti che si perda quella visione a 360° che  porta anche a vedere la mela per qualcosa d’altro da quello che è; cosa che pemette di poterla utilizzare come più gli pare e piace. Quindi se da una parte la sua esperienza quotidiana, la scuola e le nostre attività  gli fanno acquisire quel senso di realtà di cui dicevo prima, è necessario che di pari passo sia stimolato a mantenere viva e coltivare la sua immaginazione e la sua creatività.

Questa semplice attività con i timbri è stata, perciò, molto di più che un semplice gioco per divertirsi con l’arte. E’ diventata un modo per coltivare la sua creatività e la sua fantasia che la quotidianità limita ed imbriglia.

Cosa abbiamo usato:

  • una patata divisa a metà
  • una papata divisa a metà  e tagliuzzata
  • metà carota
  • un limone diviso in due e privato dei semi
  • una mela divisa a metà e privata dei semi
  • tempere di vari colori
  • un foglio grande di carta da pacchi e uno bianco
  • una tovaglia cerata
  • dei piatti di plastica

Ho steso per terra la tovaglia cerata e poi il foglio da pacchi. Ho preparato i timbri naturali ed alcuni piatti con le tempere. Ho detto a Piccolo Furfante che con i timbri e i colori poteva fare qualsiasi cosa (ad eccezione di dipingere pareti, mobili… 😉 ). Dapprima mi ha chiesto spiegazioni su come utilizzarli, così ho preso la carota e gliel’ho mostrato, intingendola nella tempera e stampando un bel timbro tondo sul foglio. Poi ho lasciato fare a lui, non intervenendo ma facendogli di tanto intanto qualche domanda: “Quale timbro ti piace di più?”, “Ti piace questo gioco?”, “Che frutta o verdura potremmo usare ancora?”…

Piccolo Furfante era presissimo dalla sua attività: timbrava, timbrava, timbrava e timbrava ancora, cambiando verdura e commentando i risultati. Ecco alcune delle sue osservazioni:

  • “La mela lascia delle impronte che sembrano piedi… anzi scarpe… due grosse scarpe”
  • “Guarda: la patata sembrano gli zoccoli di un cavallo… clop, clop, clop…”
  • “La carota non mi piace: le impronte sono troppo piccole!
  • “Mamma, posso usare un kiwi per timbrare?” ACC… non avevamo kiwi a disposizione! 🙂
  • “E se trascino la carota, cosa succede?” “Guaaaaarda, sembra un pennarello, posso scrivere! Posso scrivere quello che voglio con la carota!”
  • “Io vado avanti con la patata e tu mi segui con la mela, così facciamo tante impronte che si seguono e poi alla fine si incontrano e giocano insieme!”
  • “Se metti tanto colore viene male, devi metterlo così… se no non si vedono le impronte! Capito?”
  • “Mamma, ora appendiamo il foglio? E’ un bel disegno d’impronte. Mi piace tanto!”

Dopo aver dipinto anche il secondo foglio, Piccolo Furfante si è stancato e siamo passati ad altro… però l’esperienza è stata divertente e molto stimolante 🙂

Vi è “…la necessità di allargare quanto più possibile l’esperienza del bambino se vogliamo formare delle basi abbastanza solide per la sua attività creativa. Quanto più il bambino avrà visto, udito e sperimentato, quanto più avrà conosciuto e assimilato, quanto maggiore sarà l’entità di elementi della realtà che avrà avuto a disposizione della sua esperienza, tanto più significativa e feconda – a parità di ogni altra condizione – riuscirà la sua attività immaginativa”

“Immaginazione e creatività nell’età infantile” Vygotskij

Ecco un po’ di idee per creare timbri fai da te:

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Il cuoco pasticcione: creare un vestito da cuoco per bambini

Devo confessarvelo: quest’idea non è mia, ma delle bravissime maestre di Piccolo Furfante.

In questi ultimi 2 mesi, la classe di PF ha trattato – come tema principale – l’alimentazione: i bimbi hanno colorato disegni da appendere alle pareti della mensa, hanno impersonato vari tipi di frutta con maschere fatte da loro (PF era una mela :-0 ), hanno fatto laboratori di cucina, hanno imparato l’importanza di una sana ed equilibrata alimentazione e hanno anche realizzato il loro vestito da cuoco. Quest’ultimo lavoretto ha entusiasmato tantissimo Piccolo Furfante e così ho deciso di condividerlo con voi 🙂

Cosa hanno usato per creare i  grembiulini e il cappello:

  • sacchetto di plastica bianco (di medie dimensioni)
  • cartoncino lucino bianco grande
  • fogli di carta velina di vari colori
  • immagini di frutta e verdura formato su A4
  • forbici
  • bi-adesivo
  • graffettatrice
  • colla

Come li hanno realizzati:

CAPPELLO DA CUOCO:

Hanno tagliato una stricia di cartoncino lucido lunga poco più  della testa (3 dita circa) del bambino che avrebbe dovuto indossare il cappello. La striscia è alta 15 cm.  Lungo la striscia, nella parte interna, hanno messo del nastro biadesivo e vi hanno fissato il sacchetto bianco. La striscia a questo punto tende a  curvarsi seguendo i bordi del sacchetto; per  chiudere il cappello hanno graffettato le due estremità del cartoncino.

GREMBIULE

Le maestre hanno ritagliato il cartoncino bianco lucido a forma di grembiule e ricavato 3 striscioline altre 3 cm: una da usare come laccio dietro il collo e le altre due come lacci per la schiena. Questi laccetti sono stati fissati al grembiule con la graffettatrice.

Hanno poi ritagliato una mezzaluna per creare una taschina e l’hanno fatta attaccare dai bimbi  al grembiule con un po’ di colla (sul contorno della tasca),  avendo cura di lasciare il bordo piatto e la parte centrale del cartonico-tasca aperti.

Per abbellire il grembiule i bambini hanno scelto un disegno di frutta o verdura (PF ha scelto una pera) e l’hanno colorato. Le maestre lo hanno quindi ritagliato e i bimbi lo hanno incollato sulla tasca.

Hanno, infine, cerato lo strofinaccio, ripiegando il foglio di carta velina colorato a forma di cravatta e fissandola alla parte interna della tasca del grembiule con del nastro bi-adesivo. Lo strofinaccio pende bellamente dalla tasca e da’ un tocco di professionalità al nostro cuoco.

Questo lavoretto è durato qualche settimana e Piccolo Furfante era così entusiasta che mi raccontava ogni giorno i progressi del suo vestititino da cuoco.

Le maestre poi hanno avuto una bellissima idea: il giorno che i bambini hanno preparato  la macedonia di frutta per merenda, hanno fatto indossare loro i grembiuli ed i cappelli. Piccolo Furfante e i suoi compagni erano al settimo cielo 🙂

Qui a fianco potete vedere Piccolo Furfante a scuola – a sinistra c’è il suo “mentor” Lory –  poco prima dell’inizio del laboratorio di cucina. Quant’è fiero di essere un vero  cuoco (pasticcione)! 🙂

Vestito e cappello ora si trovano a casa, riposti nella nostra “cassapanca dei travestimenti”, ma ogni volta che ce n’è l’occasione sono lì, pronti per essere utilizzati!

Colgo l’occasione per mandare un ringraziamento speciale alle maestre di Piccolo Furfante – Cri, Olgy e Suor Lorenzina -, che seguono con tanto amore i nostri piccoli e che fanno fare loro un sacco di esperienze meravigliose 🙂

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