Le carte sensoriali

Girando qua e là, ho trovato questa bella idea sul blog Julie K. in Taiwan: le carte sensoriali.

Ne ho costruite una trentina, appiccicando su dei cartoncini colorati alcuni materiali comuni: cartone, nastro per pacchi, lana, cotone, nastro isolante, pipette, carta crespa, foam…

L’attività originale (Montessori) consiste in una sorta di memory-sensoriale: con gli occhi coperti il bambino deve riconoscere le carte identiche.

Piccolo Furfante (2 anni e mezzo), però, non apprezza molto questo loro utilizzo: si stanca subito e non ama  essere bendato o tenere gli occhi chiusi. Si diverte, però, a passarsi le carte sul viso e descrivere le varie sensazioni che prova: “‘Esta è buttta”, “‘Esta è mobbbida!”, “‘Esta fa solleico”…

E’ talmente entusiasta di questa attività che l’ha proposta più volte  ai nonni e agli amichetti.

Per il memory sensoriale ci sarà tempo più avanti.

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Post di Paola Misesti

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Puzzle fatti in casa

dsc_2336Ecco un ottimo modo per riutilizzare i libri da colorare ormai terminati. Avete presente? Quelli che hanno su una pagina il modello da riprodurre e su un’altra il disegno con i contorni da riempire. Ecco, proprio quelli.

Una volta che Piccolo Furfante ha colorato tutte le figure, ritaglio le immagini-modello, le incollo su un cartoncino colorato e le divido  in quattro. Così PF può continuare a divertirsi con i suoi personaggi preferiti ricomponendone il puzzle.

In questo modo ho creato tanti puzzles tematici: la fattoria, il circo, lo zoo, gli animali della foresta, il bosco, Cars…

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Cuciniamo con il Didò

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A Piccolo Furfante piace sia cucinare che giocare con il Didò (o la pasta di sale). Per quanto riguarda il cucinare, appena possiamo (e qui è sempre una questione di tempo… ARGH!), ci dilettiamo insieme  a preparare piattini succulenti. Le nostre specialità sono dolci, ragù e pizze!!

Quando non c’è nulla da cucinare, perchè già tutto pronto o perchè a dieta (come dopo queste feste!), ci buttiamo sul Didò (o pasta di sale). Il cibo giocattolo lo attira, ma non gli da’ molta soddisfazione: non si può tagliare e maneggiare come quello vero. Non è manipolabile e tra le mani è freddo e rigido.

Così ieri, mentre giocavamo con il Didò ho deciso di fare un piccolo esperimento: costruire del cibo. Un successone! Finalmente poteva tagliare, affettare, mescolare ed impastare. Ha cotto nelle sue pentole un ottimo minestrone di verdure e nel suo forno una succulenta pizza blu fosforescente – avevamo finito il bianco!!!! 😉

A volte basta davvero così poco…

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