Le magiche girandole di Mamma Diana

Qualche settimana fa, ho ricevuto una mail davvero speciale: Mamma Diana mi ha scritto presentandomi un suo simpaticissimo lavoretto. Diana è una mamma creativa che fa tante attività  con i suoi bimbi di 3 anni.

Le ho proposto di parlarci un po’ di lei e del suo lavoretto che subito io e Piccolo Furfante abbiamo realizzato. Non sia mai che ci perdiamo un’attività divertente!!! 😀

Lei è stata gentilissima e non solo ha accettato di raccontarsi e di presentare il suo gioco, ma ne ha preparati 2 da poter scaricare 😀

Ma lascio la parola a Diana…

Come tutte sono sempre di corsa, oltretutto ora siamo persino in “varicellite”.

Sono una normalissima mamma che, semplicemente,  ama passare il tempo coi propri figli . Nel frattempo lavoro part-time (amo moltissimo anche lui), gestisco la casa, ecc.ecc.

Poi ci sono “i gemelli” di 3 anni appena compiuti, che adorano il nido ed ogni attività : giochi, libri…

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Il Presepe ricicloso di Mamma Stefania

Stefania è mamma di due bimbi, di 3 anni e 10 mesi, è medico e lavora in ospedale. Adora occuparsi dei suoi pupetti  e della sua casa, ma soprattutto è una mamma creativa. 😀

Settimana scorsa ha ricevuto la sua mail con le foto del bellissimo Presepe, tutto ricicloso, che ha realizzato quest’anno insieme ai suoi bimbi. Sono letteralmente rimasta senza parole e a bocca aperta 😮 Era semplicemente MERAVIGLIOSO.


Mamma Stefania l’ha realizzato con materiali di riciclo: scatole, bottiglie di plastica, contenitori di polistirolo, foglie secche… e il risultato è davvero splendido 😛

Le ho chiesto così un grosso favore: spiegarci come aveva fatto a realizzarlo. E’ con vero piacere, allora, che le lascio la parola…

Prima, però, una curiosità: scopriamo come è nata a Stefania l’idea di realizzare un Presepe ricicloso.

Ci siamo appena trasferiti nella casa nuova e naturalmente un fiume di soldi in uscita…

Così chiedo a mio marito: ” Michi, compriamo il Presepe?”

Lui: “Stefy, amore, quest’anno no (n.d.a. a Napoli o compri un Presepe mega o niente…). Perchè non lo fai tu con i bimbi, visto che sei in ferie?”

“Io??”

Casa nuova senza Presepe. Non sia mai detto! Ed eccomi a navigare fra ebay e HomeMadeMamma…

Mi era venuto anche in mente di utilizzare la casetta di ScoobyDoo, ma poi ho trovato il coraggio di mettermi anch’io all’opera e così… ecco il nostro Presepe!

Cosa ho usato:

  • 1 vecchia mensola Ikea (che nel trasloco non ha trovato più posto!!)
  • Vecchie scatole ed imballaggi di giochi (per le casette)
  • Una bottiglia di plastica (per la natività)
  • Vaschette di polistirolo bianco  (per  la montagna)
  • Plastilina per tutti gli accessori (mangiatoia, mattoni delle case, legna, pietre, panchina, alberelli, casette)
  • Foglie secche per il tetto della casetta
  • Pitture di vari colori dei miei bimbi
  • Forbici
  • Taglierina (solo io ovviamente!!)

Cosa ho comprato

  • Vinavil
  • Neve in polvere e neve spray
  • Muschio (causa raffreddori non l’abbiamo raccolto noi)
  • Luci
  • Pastori peruviani del negozio equosolidale di Altromercato 😀

Come l’ho costruito:

Base: abbiamo generosamente spalmato la mensola di vinavil, poi abbiamo fatto un cocktail di muschio e neve in una grande ciotola ed abbiamo lasciato il tutto cadere a pioggia sulla mensola

Montagna: ho rotto con le mani le vaschette di polistirolo e le ho impastate (usando dei guanti monouso) con il vinavil, data la forma l’ho lasciata asciugare su un foglio di carta da forno. Appena pronta l’ho sistemata sulla base

Montagna a più piani: avevo conservato dei cartoni bassi ad alveare (ma basta un cartone spesso), ho dato loro la forma e ho bloccato il tutto con il nastro adesivo. Ho preso  un cartoncino e ho disegnato la forma del coperchio, ho tagliato ed incollato.

Vi consiglio, oltre che fare alle porticine per eventuali grotte, anche di praticare dei tagli posteriormente in modo da inserire i fili delle luci.

Noi l’abbiamo verniciato di bianco e spolverato di neve quando la vernice era ancora fresca.

Si possono fare più piani. Eventualmente nelle giunture, per coprire le imperfezioni, si può semplicemente appoggiare un po’ di muschio.

Ecco un semplice tutorial con foto per capire come realizzarala.

Casette: abbiamo usato i cartoni dei giochi ripiegati e tagliati per creare le finestre. Quando prendete il cartoncino fate un cilindro od un rettangolo e segnate posteriormente con un pennarello dove combaceranno le due estremità. Misurate, quindi, l’ampiezza della vostra casetta per l’altezza del balcone ed aggiungete al conto 4 cm.

Per creare il balcone. Disegnate la sagoma del balcone sul fronte del cartoncino (un rettangolo per intenderci) e sopra ad esso disegnate una linguetta triangolare alta 4 cm. Ritagliate il perimetro del rettangolo e della linguetta, ma non la base del balcone.

Misurate l’altezza che va dalla base della casetta alla base del balcone. Posteriormente, fate un taglio orizzontale che corrisponde a questa altezza (base casetta – base balcone). Ripiegate la casetta e chiudetela. A questo punto ripiegate il balcone (rettangolo e linguetta) all’interno  ed inserite la linguetta nel taglio posteriore che avete fatto. Voilà ecco il balcone! Per fare la ringhiera del balcone ho usato un pezzo di rete di plastica che avevamo adoperato per ricoprire le ringhiere di casa, ma in fondo va ben anche una rete qualsiasi:-D

Se vi sembra complicato: ecco il tutorial con foto e spiegazioni dettagliate!

Per finire la casetta, basta disegnare il portoncino e ritagliarlo; quindi potete dipingerla  a piacere, eventualmente anche con la neve spray, o decorarla con mattoncini di pasta di sale.

Per fare i sassi, i mattoni per le casette, le mangiatoie e gli alberelli abbiamo usato la plastilina, poi colorata da noi. Io l’ho lasciata asciugare diverse ore nel forno (la notte fino a tardi sigh!) a bassa temperatura perchè il pupetto non vedeva l’ora di colorarla il giorno dopo. Ho letto, però, anche di mamme che usano la pasta di mais che dovrebbe avere un’asciugatura più rapida.

Avevo in giro alcuni alberelli di Natale e li ho messi vicino alla montagna. 😀

Per la grotta della Natività ho usato una bottiglia di plastica. Ecco un tutorial per capire come ho fatto.

Alcune curiosità:

Quanto mi è costato?

Neve, muschio, 2 fili di luci (piccole) e vinavil 10 euro (un filo di luci l’ho preso dall’albero…!! 😆 ).

Pastori peruviani equosolidali 10 euro.

Quanto ho impiegato? Diciamo due tre giorni: il pomeriggio il pupetto impasticciava con me, la sera dopo che tutti ronfavano io completavo l’opera, ma a dirvi la verità non mi sono stancata anzi mi sono ricaricata, è stato proprio bello!

A parte il poter insegnare a mio figlio che ogni cosa può essere riutilizzata, la creatività e la manualità aiutano molto e vi assicuro, care mamme, che ognuna di noi lo può fare, ognuna di noi non solo è mamma ma è una mamma speciale!!!

Un bacio forte!!!

Un bacione forte anche a te e ai tuoi pupetti e grazie per aver condiviso con noi questo tuo marviglioso Presepe nonchè la gioia e la voglia di creare 😀 Aspetteremo di vedere altri tuoi magnifici lavoretti 😀

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Il libro-gioco di Mamma Ilaria per imparare divertendosi

Qualche settimana fa ho ricevuto la mail di una mamma/autrice, Ilaria, che mi presentava il suo libro “Indovina Facile” un libro-gioco pensato per bambini da 3 a 7 anni. Leggendo la mail di Ilaria mi sono subito entusiasmata delle idee proposte nel libro, soprattutto dall’uso che lei fa del gioco e degli indovinelli per facilitare e stimolare l’apprendimento.

Le ho chiesto così di presentarsi e presentare il proprio lavoro sul blog nell’angolo delle RECENSIONI, sapendo che poteva essere utile ad altre mamme ed educatrici.

E’ in questo modo che ho scoperto non solo una brava autrice di testi per bambini, ma anche una  mamma e una donna straordinaria che vive con forza e determinazione un’esperienza difficile.

E’ con emozione che le lascio la parola, perché possa presentarsi anche a voi:

Mi chiamo Ilaria e sono mamma di Christian.

Christian a pochi giorni di vita ha contratto una meningite batterica a causa di un’infezione ospedaliera e ciò gli ha causato un ritardo mentale medio/grave. Per certi versi in alcune sfumature la situazione di mio figlio è inquadrabile nello spettro autistico (ad esempio le numerose stereotipie che caratterizzano il suo modo di muoversi, la difficoltà nell’incontrare il suo sguardo)  anche se per altri versi si stacca completamente da questa patologia soprattutto perché Christian si relaziona molto bene a livello affettivo e comunicativo con il prossimo e anzi in questo senso è un bambino speciale perché la sua gioia di vivere contagia tutte le persone che lo circondano.

Per un genitore vivere la sofferenza fisica del proprio figlio è un trauma incancellabile… ma io sono sempre stata una persona combattiva, risoluta e così, dopo l’enorme stress iniziale, ho preferito convogliare tutte le mie energie nella cura di mio figlio sicura di riuscire in qualche modo a migliorare la qualità di vita del mio nucleo familiare.

Così Christian, fin dai primi mesi di vita, ha cominciato un percorso di recupero, ma fin da subito ho intuito che le ore di terapia al centro di riabilitazione e le ore di scuola non erano sufficienti a produrre miglioramenti significativi nella vita di mio figlio se anche in casa sia io che mio marito non avessimo lavorato bene.

Come nasce il tuo libro-gioco?

Fin da quando Christian era molto piccolo io creavo in casa molto materiale che fosse adatto alle sue esigenze. Il reperimento del materiale adatto a bambini con deficit cognitivi è un’impresa assai complicata. Questo perché è molto difficile trovare un lavoro strutturato e corposo che si possa utilizzare dall’inizio alla fine. Sicuramente la chiave vincente è la semplicità e la chiarezza dei contenuti. Così ho cercato sempre di utilizzare materiali chiari e soprattutto non ambigui onde evitare confusione nel bambino.

Christian pian pianino è cresciuto e ad un certo punto verso i 6/7 anni si è presentato il problema se insegnargli o meno a leggere e scrivere. Ciò ha scatenato in me un profondo conflitto interiore perché, se da una parte ero convinta che valesse la pena almeno tentare nell’ardua impresa, dall’altra avevo paura di sottoporlo ad uno stress inutile. Per fortuna ho scelto di provare ed oggi Christian legge abbastanza bene e scrive in stampato maiuscolo.

E’ in questo quadro che s’inserisce il gioco INDOVINA FACILE.

In quel periodo stavo lavorando insieme ai terapisti e alle insegnanti soprattutto sul miglioramento della comprensione orale e scritta di semplici frasi attinenti le azioni della vita quotidiana e contemporaneamente sulla letto-scrittura. Poiché qualche tempo prima avevo collezionato un po’ di indovinelli presi qua e la da vari libri ho avuto un’intuizione e ho pensato di utilizzarli facendone un lavoro misto di lettura, scrittura e comprensione.

Il gioco consisteva nel fare a Christian degli indovinelli che avevo precedentemente reso il più semplici possibili. Erano talmente semplici che direi che in alcuni casi più che di indovinelli si può parlare di semplici definizioni.

La soddisfazione più grande è stata quella di vedere Christian contento nel riuscire a risolvere i vari indovinelli e nel riuscire a gestire il lavoro in maniera brillante anche se accompagnato passo dopo passo da me!

Solo alla fine del lavoro mi sono resa veramente conto che la formula dell’indovinello era stata vincente poiché aveva attivato in lui una forte motivazione alla risoluzione del quesito. L’indovinello inoltre spinge al ragionamento, grazie a questo Christian ha imparato a formulare domande del tipo: “A che cosa serve…?”, “Come funziona?”, “Perché?”.

Grazie al prezioso supporto teorico e scientifico del Dott. C.Volpe, lo psicologo che segue Christian (co-autore del libro-gioco), è stato infine possibile arrivare alla stesura dell’INDOVINA FACILE così come si trova oggi in commercio.

C’è qualcos’altro che vorresti sottolineare, Ilaria?

Vorrei concludere dicendo che ovviamente io non sono un’ “addetta ai lavori”, non sono una studiosa, sono semplicemente una mamma che ha messo ha frutto la sua esperienza di vita. Ed è grazie a questo sapere “esperienziale” che ho riposto molte delle mie energie nel progetto “INDOVINA FACILE” perché per me questo progetto ha sempre rappresentato la possibilità di aiutare altri bambini che, come mio figlio Christian, hanno difficoltà nel rapportarsi col mondo circostante.

In tutti questi anni di duro lavoro con Christian ho speso molto tempo nel cercare di fornirgli gli strumenti necessari che gli permettessero di imparare a leggere e a scrivere.  Ho usato tantissimo materiale didattico sia classico (per le scuole materne ed elementari) sia speciale indirizzato a bambini con deficit cognitivo.

E’ grazie a questo lungo e ricco percorso di crescita, intrapreso insieme a mio figlio, che sono arrivata a pensare all’Indovina Facile, di cui oggi è disponibile anche una versione software molto carina e di facile utilizzo.

Io ringrazio di cuore Ilaria per aver condiviso con noi la sua esperienza di mamma ed autrice e di averci presentato il suo testo ricco di stimoli e attività per i nostri bimbi.

Sul sito della Erickson (casa editrice del testo di Ilaria) potete trovare alcune schede esemplificative per capire come è costruito il testo: ecco qui la pagina!

Indovina Facile è disponibile anche in una versione software. Qui potete vedere una presentazione della sua struttura e del materiale a disposizione 😀

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