Cucinare i libri: la strega al forno di Hansel e Gretel

Le favole dei fratelli Grimm sono sempre piaciute a Piccolo Furfante. Quando era piccolo, devo essere sincera 😳 , saltavo delle parti o le modificato rendendole più “soft”: alcune fiabe mi sono sempre parse troppo troculente o paurose per lui.

Man mano che cresceva però la mia “censura” è diminuita e ora  PF le conosce nella loro versione originale, grazie anche ad un bellissimo libro regalatoci da zio Ma’ (Le più belle fiabe classiche). La sua fiaba preferita è senza alcun dubbio quella di Hansel e Gretel e, di questa, il suo pezzo preferito è quando la piccola Gretel mette nel forno la strega.

Prima di tutto bisogna cuocere il pane,” disse la vecchia “ho già scaldato il forno e impastato.” Spinse fuori la povera Gretel fin presso il forno da cui già svampavano le fiamme. “Cacciati dentro” ordinò la strega “e guarda se è ben caldo, perchè possiamo infornare il pane”… ma Gretel capì la sua intenzione e disse: “Non so come fare, come faccio ad entrarci?” “Stupida oca,” disse la vecchia “l’apertura è abbastanza grande; guarda, potrei entrarci anch’io!” Arrancò fin là e sporse la testa nel forno. Allora Gretel, con un urtone, la spinse dentro, chiuse lo sportello di ferro e tirò il catenaccio.

L’altro giorno, alla milionesima lettura della storia, a Papà Ema è venuta un’idea: trasformarla in una ricetta! Ed ecco come nasce la nostra strega al forno… naturalmente tutta di pane! 😉

Ingredienti:

Biga

  • 100 g farina 0 (per pane)
  • 10 g di lievito di birra fresco
  • 40 g di acqua

Pane

  • 80 g di biga
  • 200 g di farina di semola rimacinata
  • 100 g di acqua
  • 5 g di sale
  • 10 g di olio di oliva o di strutto

Come abbiamo realizzato la nostra strega:

Abbiamo preparato la biga sciogliendo il lievito nell’acqua e aggiungendo la farina.  Abbiamo lavorato bene e lasciato riposare per un’ora, dopo la quale abbiamo sgonfiato la biga e l’abbiamo impastata con un po’ di farina bianca.
Fatto ciò, l’abbiamo lasciata riposare per un’altra ora.

In una ciotola, abbiamo versato la farina di semola, il sale, l’olio, l’acqua e 80 g di biga. Abbiamo impastato bene  e a lungo il tutto. La pasta dovra’ risultare sufficientemente dura da poterla lavorare con il mattarello.

Con il mattarello (appunto :-)) abbiamo steso la pasta fino ad uno spessore di 1 cm e con un coltello ben affilato, abbiamo ritagliato dalla pasta la sagoma della streghetta  che avevamo prima riprodotto su un foglio.

Naturalmente ci è avanzata un po’ di pasta. Con questi ritagli, abbiamo ricavato dei grissini sottili ottenendo i capelli e il ciuffo del cappello della streghetta.

Con il coltello, infine, abbiamo inciso la pasta per ricavare le dita della mano, la cintura, la collana, etc…

Essendo la pasta dura, la lievitazione e la cottura non modificheranno la forma, come avverrebbe con un pane normale, per cui ci si può sbizzarrire e lasciar libera la fantasia! 😀

Una volta intagliata la strega, abbiamo lasciato riposare l’impasto per un paio d’ore prima di infornarla.

L’abbiamo cotta in forno a 200C per circa 30 minuti.

Con i ritagli di pasta avanzati, abbiamo fatto dei bocconcini di pane e due flauti a 6 puffi… ma questa e’ un’altra storia e un’altra ricetta 😉

Ecco qui immortalato  il momento “solenne” in cui la strega viene infilata in forno e chiusa dentro. Nemmeno Gretel avrebbe fatto di meglio!  😀 .

Una curiosità:

La sagoma della strega l’ho presa da un’illustrazione della bravissima Nicoletta Costa: la strega Teodora. Una serie di racconti che piacciono molto a Piccolo Furfante. Come dice Papà Ema con questa ricetta abbiamo fatto 2 ricette al prezzo di una. E’ momento di saldi su HomeMadeMamma!!! 😉

Ecco qui gli altri “libri” cucinati:

LEGGI ANCHE…

Continue Reading

Cucinare i libri: i bottoni – biscotto di Coraline

Coraline di Neil Gailman non è un libro per bambini piccoli (l’età consigliata è dai 6 ai 10 anni) e anche il film è adatto ad un pubblico un po’ grandicello. Devo dire che a me e a papà Ema sono piaciuti molto entrambi. Un giorno mentre ne stavamo  parlando, tra una battuta e l’altra, ci era venuta in mente una ricettina simpatica da realizzare ispirata a questo libro.

Nel libro alcuni personaggi (non vi racconto la trama, però) hanno al posto degli occhi dei bottoni e allora perchè non cucinare dei bottoni? Ma dei bottoni commestibili: dei bottoni di pasta frolla.

Ho girato un po’ su internet per prendere ispirazione, finchè casualmente  ho trovato questo tutorial di Bakerella che parlava  proprio dei bottoni di Coraline e. guarda un po’,  anche lei aveva fatto dei bottoni/biscotto.

Dato che non amo il peanuts butter (ingrediente usato da Bakerella) ho deciso di provare a fare i biscotti con la pasta frolla e devo dire che il risultato è  ottimo!

Ho seguito la nostra solita e facile ricetta dei biscotti di pastafrolla e mi sono limitata a dargli la forma di bottoni: ho usato una formina rotonda per ricavare i biscotti, un tappo di plastica per l’incavo in mezzo e un bastoncino cinese per fare i buchini. Nell’impresa mi ha aiutato Piccolo Furfante 🙂

In forno per 15 minuti a 180° e i nostri bottoni erano pronti da mangiare!

Volendo è possibile infilare nei buchetti delle striscette di liquirizia proprio per rendere meglio l’idea dei bottoni. Io volevo farlo, ma non vi sono riuscita  perchè PF e Papà Ema me li hanno finiti prima che mi potessi solo avvicinare :-S

Vi consiglio non solo i biscotti, ma anche il libro e il DVD… attenzione però quando i bimbi piccoli sono andati a dormire 😉

Ecco tutte le nostre ricettine “Cucinare i libri”:

LEGGI ANCHE…

Continue Reading

Cucinare i libri: la Bananamobile di Geronimo Stilton

E’ da pochissimo che Piccolo Furfante ha scoperto Geronimo Stilton (e noi con lui!) ed è stato subito amore a prima a prima vista o per meglio dire “a prima riga” 😀

Così, inaspettatamente, abbiamo cominciato la nostra collezione Stiltoniana. Tra i primissimi libri acquistati ci sono stati “Da scamorza a vero Topo… in 4 giorni e mezzo” e “Lo strano caso del Tiramisù”. Io preferisco di gran lunga il primo, mentre Papà Ema e Piccolo Furfante stravedono per il secondo.

Tra una lettura e  una risata, a Papà Ema è venuta in mente una ricetta speciale: la BananaMobile giudata dal mitico Ficcanaso Squitt in “Lo strano caso del Tiramisù”.

“Salimmo sulla Bananamobile e Ficcanaso sgommò via come un razzo. Conoscete la bananamobile? E’ l’auto più strana che esista! E’ tutta gialla, a forma di banana. Non inquina, perchè il motore funziona a banane! Questa è una delle cose che mi piacciono di Ficcanaso: lui rispetta l’ambiente e ha capito quanto sia importante prendersene cura!” da “Lo strano caso del Tiramisù”

Per prima cosa abbiamo preparato un mini tiramisù (che ci sarebbe servito come base per appoggiare la nostra auto) con

  • 2 uova
  • 6 cucchiai di zucchero
  • 200 gr di mascarpone
  • cacao amaro
  • savoiardi
  • caffè decaffeinato

I nostri cuochi hanno frullato i tuorli con lo zucchero, montato gli albumi a neve (per farli crescere bene, velocemente e tenerli montati aggingete due gocce di limone) e hanno preparato il caffè decaiffenato. Ai tuorli hanno aggiunto il mascarpone e  delicatamente gli albumi. Hanno quindi steso un primo strato di savoiradi dentro una terrina di piccole dimensioni e con un cucchiaino hanno versato (poco poco) del caffè. In questo modo i biscotti non si inzuppano troppo.

Sullo strato di savoiradi hanno spalmato un abbondate quantità di cremina al mascarpone 😆 e spolverizzato il cacao. Hanno ripetuto tutta l’operazione finchè la terrina non era piena 🙂

I due cuochi infine si sono dati alla costruzione della BananaMobile. Hanno scavato una banana con un coltello molto affilato e un cucchiaino per creare l’abitacolo. Hanno aggiunto poi le ruote, usando 4 biscotti Ringo e 2 stuzzicadenti.

E così, in men che non si dica, la nostra Bananamobile era pronta e altrattanto velocemente è sfrecciata …  nella bocca di Piccolo Furfante 🙂

Ecco qui tutte le ricette di “Cucinare i libri”

LEGGI ANCHE…

Continue Reading