Alla scoperta di Zurigo: un giardino cinese nel centro città

Passeggiare sul lungolago di Zurigo è bello in qualsiasi stagione, anche se a -15 gradi puo’ essere poco piacevole :mrgreen:

A noi piace molto per vari motivi: ci ricorda (vagamente) il  nostro lago di Como, è divertente dare da mangiare ai cigni e alle paperelle, si trovano tanti cespugli ed alberi strani dentro cui nascondersi, si trovano tante cose strane come le pietre per camminare sull’acqua o le sculture di sasso…

Insomma, come avrete capito andiamo spesso sul lungolago di Zurigo…

Già da quest’inverno tenevamo d’occhio il giardino cinese che sorge proprio lungo la passeggiata, ma potevamo solo intravederlo dalle piccole vetrate che vi si affacciano perchè rimane chiuso fino a fine marzo. Eravamo molto incuriositi e cosi’, al momento dell’apertura e ala prima bella giornata ci siamo subito fiondati a vederlo. Che dire? Una meraviglia!!!

Il giardino è costeggiato da una muraglia tutta rossa e l’imponente entrata è davvero spettacolare. Piccolo Furfante si è divertito a giocare con i draghi dell’ingresso. Forse pero’ è meglio sorvolare 😉

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Il calendario fai da te di aprile e un inizio primavera floreale

Mannaggia! Sono in tremendo ritardo! Posto subito il calendario fai da te per questo mese di aprile!

Trovate il file da scaricare qui e da personalizzare a piacere.

Qui da noi a Zurigo questa primavera è iniziata con giornate tiepide e un bel sole… Non potevano mancare gite nei boschi e passeggiate al lago.

Devo raccontarvi tutto: il giardino cinese, l’isola dei fiori, i boschi zurighesi, le nostre esplorazioni tra la natura, il padiglione delle farfalle (che paura!), i parchi giochi fantastici…

Spero di averne il tempo! Per ora riesco a mostrarvi solo un po’ di foto…

Buon inizio settimana e buon inizio di Aprile a tutti voi!

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Una giornata a scuola con Piccolo Furfante

Ogni 4 mesi circa, nella scuola di Piccolo Furfante (ma da quel che sento in ogni scuola del cantone) c’è il Besuchsmorgen ovvero la giornata in cui i genitori possono stare in classe con i loro bambini. Non è obbligatorio e non si è costretti a stare li’ con loro tutto il tempo, c’è pero’ questa possibilità  e chi puo’ la sfrutta per capire cosa i bimbi fanno, come viene organizzata la giornata e cosa viene loro proposto. I genitori non interagiscono (se non invitati dalle maestre): son li’ che osservano un po’ in disparte, cercano di non chiacchierare troppo e si guardano in giro 😀

Mercoledi’ scorso, malgrado la schiena a pezzi, ci sono andata: ci tenevo tanto a vedere i progressi di Piccolo Furfante. Il primo giorno di visita (detta cosi’ sembra di essere in un ospedale :-)) c’era stato a novembre e a distanza di mesi ero curiosa di vedere cosa stavano facendo e come se la cavava il mio piccolo che tanto piccolo non è piu’.

E cosi’ ora vi posso raccontare una giornata tipo di Piccolo Furfante…

I bimbi entrano nella scuola dalle 8.15 alle 8.30. Rigorosamente da soli. Le mamme, o chi per esse, non ci sono: nel senso che i bimbi vanno a scuola da soli. Io accompagno PF fino all’angolo, lo saluto, lo vedo entrare da lontano e me ne vado. Che ci volete fare: sono una mamma apprensiva! 🙄

Prima di ogni altra cosa salutano la maestra, stringendole la mano. Quando arrivano a scuola devono farsi subito vedere dalle maestre perché ogni assenza non giustificata innesca  l’allerta: allo scoccare delle 8.30 si chiamano subito i genitori e poi nel caso la polizia. I bimbi quindi sanno che la prima cosa da fare é andare dalla maestra e avvisarla di essere arrivati.

Una volta salutata, possono lasciare il loro zainetto con la merenda in una grande cesta all’ingresso e poi togliersi le giacche, le coccarde, mettersi le ciabatte e mettere in ordine (non proprio perfetto) le loro cose nel proprio guardaroba che è aperto (come quelli degli spogliatoi). Nessuno li aiuta in queste operazioni di vestizione/svestizione/vestizione/sistemazione vestiti. Se hanno bisogno, si aiutano tra loro e solo in casi disperati chiedono aiuto alla maestra. Per i bambini chiedere aiuto alle maestre pero’ è vissuto come qualcosa di negativo: significa che non si è capaci o non si è stati capaci di aiutarsi. Quindi si fa di tutto per risolvere i problemi in gruppo. ‘Sta cosa mi piace un sacco 😀

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