Alla scoperta di Zurigo: il fiorista fai da te

Vi giuro che da sola non ci sarei mai arrivata. E’ solo grazie a Lorena, una nuova amica italo/zurighese, che ho scoperto questa cosa: il fiorista fai da te 😀

Ora vi racconto. I fiori recisi qui, ma immagino ovunque nel paese, non si comprano solo dal fiorista o al supermercato. Esiste un altro modo per averli: recuperarli direttamente “alla fonte”. Mi spiego meglio…

Nei numerosi campi e prati che costeggiano le abitazioni, potrete notare delle coltivazioni di fiori ben disposti in file parallele. Nessun recinto a proteggerli, nessuna persona seduta ad aspettare clienti, solo una comoda strada per raggiungere le file di fiori. E fin qui nulla di strano, se non fosse che all’inizio delle file di fiori si trova una cassettina di ferro simile ad un salvadanaio, sopra alla cassetta un coltello e accanto le indicazioni del costo del singolo fiore (i girasoli costano 1 franco o 1 franco e 50 a seconda dei prati) ed alcuni consigli su come trattarlo al meglio una volta tagliato.

Volete recuperare un bel mazzo di fiori? Non resta che introdurre i soldi nella cassetta, andare a prendere i fiori, ricordarsi di rimettere il coltello al suo posto e tornare a casa tutti soddisfatti. 😀

Piu’ semplice di cosi’ ! Tutto lasciato alla fiducia e alla responsabilità delle persone. Questa cosa, giuro, mi ha sconvolto! 😯

Cosi’ un pomeriggio di settimana scorsa io e Piccolo Furfante ci siamo inerpicati sul prato in cima alla nostra via e abbiamo recuperato 2 splendidi girasoli. Costo totale 3 franchi. Divertimento: tantissimo! Anche se i poveri girasoli hanno un  po’ patito sulla strada del ritorno a casa. Va bè. Volete mettere, pero’, la soddisfazione di aver fatto “i fioristi”? 🙄

Ecco qui in nostri post per conoscere meglio Zurigo:

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Regola uno: a Zurigo si esce con qualunque tempo!

Una regola che ho imparato in questi giorni se si vive a Zurigo, ma immagino che valga in generale per queste latitudini ed oltre: si esce con i bambini con qualunque tempo. Piove, nevica, ci sono -10 gradi, c’è il sole che spacca le pietre (questa cosa è rarissima, direi! :mrgreen:) si prende il bimbo/i e si esce. E non parlo di questioni di vita o di morte, parlo di passeggiate e giochi al parco, giri in bici o corse all’aperto. Quando parlo di brutto tempo, non mi riferisco a brevi temporali e pioggerelline passeggere, ma di pioggia battente e continua e vento gelido.

Il tempo meteorologico qui, ho scoperto, è un dettaglio del tutto trascurabile, l’importante è essere preparati ed attrezzati al meglio. Ahimè noi non lo siamo ancora. 😥 ma lo saremo!

Osservando dalla finestra i bimbi passeggiare tranquilli sotto una pioggia terribile in direzione del parco o buttarsi in piscina con 18 gradi e cielo coperto (il sole quel giorno non è mai uscito da una coltre spessa di nuvole e il vento era gelido), devo dire che ho vacillato. “Non ce la posso fare!” ho subito pensato… ed invece sono bastati pochi giorni  a faremi prendere coscienza che se non si esce e ci si diverte ugualmente con qualunque tempo, qui  si rischia di rimane in casa per sempre (e anche di piu’). Questa nuova consapevolezza mi ha dato la forza di “buttarmi nella mischia”!

Nell’elenco di cose che devo “acquistare” per la scuola a Piccolo Furfante al primo posto si trovano i vestiti da pioggia (tute impermeabili stile palombaro). Le maestre hanno sottolineato, nella loro nota informativa alle famiglie, il fatto che ogni giorno (a prescindere dal tempo) i bimbi usciranno per fare passeggiate in città e nei boschi, giocheranno nel parco e in giardino  e percio’ dovranno avere a disposizione vestiti comodi che li riparino, nel caso, da freddo ed acqua. Un abisso rispetto alle regole della scuola italiana di Piccolo Furfante in cui le uscite erano rigorosamente dettate dalle condizioni atmosferiche.

Ora stiamo facendo il giro dei negozi per tovare tutto l’occorrente. Alcuni vestiti da palombaro (cosi’ chiamiamo in casa le tute da pioggia) sono davvero raccapriccianti con pantaloni ascellari con elastici ai piedi, altri sono piu’ accettabili ma secondo me meno impermeabili e poco utili allo scopo. A breve la scelta, anche perchè mancano solo 15 giorni all’inizio della scuola 😀

Qualche goccia di pioggia e un tremendo ventaccio ormai non ci fermeranno piu’ 😉

I’m singing in the rain
Just singing in the rain
What a glorious feeling
I’m happy again
I’m laughing at clouds
So dark up above
The sun’s in my heart
And I’m ready for love
For love

Let the stormy clouds chase
Everyone from the place
Come on with the rain
I’ve a smile on my face
I’ll walk down the lane
With a happy refrain
Singing, singing in the rain
In the rain.

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Piccolo Furfante alla scoperta della festa scozzese di Zurigo

Andiamo o non andiamo? E’ questo che io e Papà Ema ci chiedevamo ieri pomeriggio a proposito della Festa scozzese nella vicina Fehraltorf. Dopo un po’ di indecisione la risposta è stata: Andiamo!

Arrivare a Fehraltorf è stata un’impresa: le strade di accesso erano tutte bloccate per lavori e cosi’ ci abbiamo messo un’eternità a trovare il campo dove si svolgeva la festa ed il relativo parcheggio. Il nostro pellegrinare, pero’, è stato ricompensato. La festa era fantastica: sembrava proprio di avere fatto un salto spazio-temporale.

Ovunque persone vestite in kilt e con abiti tradizionali scozzesi, cornamuse che suonavano, tende ristoranti e tende di fabbri, maniscalchi, falegnami e poi giochi, tanti stranissimi giochi da fare per grandi e piccini.

Piccolo Furfante, un po’ intimorito dalla baraonda di gente e di rumori, non ha voluto provare nulla: nè il tiro con l’arco nè quello con l’ascia nè il torneo con il cavallo di legno… Malgrado cio’ si è divertito un sacco a correre tra il fango, a tifare i suoi cavalieri preferiti, a salire nell’altissima e ripida torre di legno costruita all’ingresso della festa. Non sono potuti mancare un mega gelato e i giochi con i suoi nuovi amichetti 🙂

E’ stata sicuramente un’esperienza stranissima per tutti noi. Certamente da rifare quando ce ne sarà occasione!

 

E ora, tornati a casa, ci daremo alla costruzione di archi, spade e scudi… di cartone, naturalmente 😉

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