In Sardegna con i bambini: alla scoperta del castello di Bosa

L’altro pomeriggio il cielo si è rannuvolato e qualche goccia di pioggia è cominciata a scendere. Scendere in spiaggia neanche a parlarne e allora? Tutti in macchina per una gita a Bosa.

E’ da anni che volevo andare a visitare questa cittadina. Molti me ne avevo parlato, tutti entusiasticamente. L’occasione non c’era mai state, fino a l’altro ieri…

La  strada per raggiungerla non è delle migliori: è infatti piena di curve. E’ una strada che non consiglierei a chi soffre di mal d’auto. E’ tuttavia una strada spettacolare: tra mare e montagna con paesaggi mozzafiato che si aprono all’improvviso davanti agli occhi.

La strada litoranea giunge fino a Bosa Marina, con la sua spiaggia e la sua lunga passeggiata sul mare. Noi non l’abbiamo visitata dato che stava piovendo. Abbiamo , invece, imboccato subito la deviazione per Bosa e siamo entrati in città attraversando un suggestivo ponte. Vista la confusione di macchine, abbiamo subito cercato parcheggio. Il castello domina dall’alto la città e trovarlo non è stato certo difficile.

Inerpicandoci tra stradine e ripide scale siamo arrivati alla sommità del colle dove sorge il castello, cogliendo in questo modo l’occasione di ammirare le case multicolori  e i negozi caratteristici del centro, le pinacoteche e i musei sparsi un po’ ovunque. Abbiamo cosi’ scoperto una cittadina incantevole 😀 Intanto il tempo stava migliorando e le nuvole si erano già spostate verso l’interno.

Al castello si accede attraverso delle scalinate oppure in macchina seguendo la strada principale. Venendo dal borgo a piedi, noi abbiamo imboccato una scalinata molto ripida con vista sia sul mare che sulla pianura: uno spettacolo! Non saprei spiegarvi che strada abbiamo scelto, perchè siamo andati completamente a caso, tenendo come riferimento le torri del castello. :-S

La visita al castello è a pagamento: 3 euro a persona e gratis per i bimbi (ma non ho visto fino a che età). La gentile signorina alla cassa fornisce ai visitatori un foglio con la storia del castello e della chiesa. Purtroppo non tutto il castello era visitabile: le torri e parte della cinta muraria erano chiuse per lavori di restauro. Questo non ha impedito a Piccolo Furfante di divertirsi lo stesso, giocando al cavaliere che difende la sua bella, che sarei io naturalmente: la mamma è sempre la mamma! 😉

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In Sardegna con i bambini: la spiaggia di Punta Molentis

Qualche giorno fa, abbiamo abbandonato i  nostri lidi per andare alla scoperta di una zona della Sardegna che non conosciamo bene: le coste di Villasimius e di Costa Rei.

Tra le varie spiagge che abbiamo visitato, una c’è rimasta nel cuore: la spiaggia di Punta Molentis. Trovarla è stato un po’ complicato perchè l’accesso non è ben segnalato: non ci sono cartelli e la strada sterrata rimane su una curva a gomito. Dato che io non sono una brava navigatrice e potrei mandarvi chissà dove, ecco qui un sito che vi offre tutte le indicazioni per ragiungere la spiaggia.

Una volta che avete imboccato la strada sterrata (comunque larga e non troppo brutta) proseguite finchè non troverete le prime macchine parcheggiate: quello è il chiaro segno che la spiaggia è vicina. Parcheggiate senza esitazione perchè di posto vicino alla siaggia ce n’è poco.

La spiaggia la riconoscerete subito: si tratta di una lingua di sabbia che unisce la costa con un isolotto. A destra la spiaggia è formata da sabbia fine e bianca, a sinistra da massi di granito.Da entrambi i lati il mare e verde smeraldo e il fondale dolce.

E’ una spiaggia davvero spettacolare e molto suggestiva.

La parte di spiaggia sabbiosa è adattissima ai bambini perchè si puo’ giocare comodamente sul bagnasciuga, fare il bagno con tranquillità perchè il fondale degrada dolcemente e giocare sugli scogli al limite della spiaggia.

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Consigli, trucchi e passatempi per viaggiare in traghetto con i bambini

Molte mamme mi hanno chiesto notizie su come “sopravvivere” in traghetto con i bambini. Vi raccontero’ della nostra esperienza pluridecennale: da cosa ci piaceva fare da bambini in nave, da cosa organizzavamo per intrattenere i fratellini piu’ piccoli e cosa facciamo ora da genitori. Aspetto di scoprire anche i vostri “trucchi”, quindi non esitate a scrivermeli. Come sempre: piu’ cose si sanno, meglio è .

Se devo essere sincera, se devo scegliere tra 12 ore di aereo e 12 ore di traghetto (già sperimentate entrambe), scelgo senza  esitazione quest’ultime. Adoro andare in traghetto e “gestire” ed intrattenere Piccolo Furfante in nave risulta per noi sicuramente piu’ facile che in aereo. Tenete conto, pero’, che PF non soffre il mal di mare e la nave lo esalta.

Esistono  vari tipi di traghetti (ma va?): diurni, notturni, veloci e “lenti”. Noi, negli anni, li abbiamo sperimentati tutti e con qualsiasi tempo meteorologico. Ahimè.

I migliori per viaggiare con i bambini? Dipende da tante cose: la disponibilità di posti, se il bimbo soffre il mal di mare, la durata della traversata, la distanza da percorrere in auto prima e dopo l’imbarco…

Di solito noi preferiamo  i viaggi notturni perchè se il mare è mosso sono piu’ gestibili, ma i diurni sono i piu’ divertenti perchè le cose da fare in nave con un bimbo sono davvero tante

I preparativi prima dell’imbarco sono fondamentali sia per noi grandi che per i piccoli. Per i grandi riguardano soprattutto gli aspetti organizzativi (cosa e quanto portare a bordo, come passare il tempo…) per i bambini l’aspetto emotivo: piu’ creeremo attesa e suspance per l’esperienza e piu’ i bimbi la vivranno meglio (e noi con loro). La prima volta che siamo andati in traghetto con PF  (Genova-Porto Torres) abbiamo passato giorni e giorni a raccontargli delle nostre “esperienze marittime” (zii e nonni hanno aiutato), a spiegargli come era fatta la nave, a leggere storie di mare… Di tutto, sapete cosa  piu’ esalta PF? Poter dormire sul letto a castello

In breve, ecco come ci comportiamo noi:

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