6 idee prese in rete per… creare Lapbook

I lapbook sono e sono sempre stati per noi molto preziosi. PF trascorre parte della sua giornata a scuola e sarebbe pesante e controproducente affrontare l’italiano a casa, utilizzando i normali libri o anche semplici schede. In un nano secondo si annoierebbe, rischiando di odiare questi brevi momenti in cui puo’ studiare la sua lingua madre. Cosi’ i lapbook sono sempre stati per noi un’importante risorsa a cui attingere.

Ecco alcune idee prese in rete per realizzare meravigliosi libri fai da te…

IDEE LAPBOOK DA SCARICARE

  1. Il libro dell’evoluzione
  2. Il lapbook della grammatica
  3. L’Inglese a portata di mano
  4. Tabelline in formato libro
  5. Alla scoperta della vista
  6. Alla scoperta delle api

Tante altre idee  le trovate sulla mia pagina Pinterest dedicate ai libri fai da te.

Qui invece trovate tutte le idee prese in rete finora.

Post di Paola Misesti

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Venerdi’ del libro: Il silenzio dei chiostri

Avevo già avuto modo di leggere i libri di Alice Giménez Bartlett e le avventure poliziesche della sua eroina, la poliziotta Petra Delicado, donna estremamente indipendente e dai modi ruvidi e sgarbati.

Questa settimana avevo voglia di un libro ben scritto, ma non troppo pesante ed impegnativo e cosi’ sono andata sul sicuro: ho preso in mano “Il silenzio dei chiostri”, che da un po’ aspettava sul mio comodino.

Come previsto è stata una lettura piacevole, dalla trama non scontata. La storia si snoda infatti lungo tre binari: la ricerca vera e propria dell’assassino, la ricostruzione storia di fatti legati alla vicenda attuale, la relazione tra l’ispettore e le varie figure femminili del racconto.

Solo una pecca: si legge troppo velocemente (e mi sono ritrovata dopo 2 sere ad averlo terminato) malgrado le digressioni storiche che a volte appesantiscono un po’ la lettura.

Consiglio questo libro, e piu’ in generale la serie che ha per protagonista Petra Delicado, agli amanti del genere poliziesco che sono in cerca di libri ben scritti e di trame non prevedibili.

Il libro di oggi è quindi…

silenziochiostriIl silenzio dei chiostri –  Alice Giménez Bartlett

Che uomo fortunato, pensai. In realtà la pace non è nel monastero nè nel bordello, ma nel tesoro prezioso di un animo equilibrato, anche se per conquistarlo è necessaria la rinuncia alla genialità, alla passione o all’eccellenza. 

Ora aspetto, come ogni fine settimana, i vostri preziosi consigli. Eccoli:

Buon week end!

Vi ricordo la nostra biblioteca “quelli del Venerdi’ del libro” su PINTEREST dove potrete archiviare e consultare i libri delle scorse settimane. (Qui trovate le istruzioni per farne parte). Giornalmente recuperero’ da questo archivio un libro che pubblichero’ sulla mia pagina Facebook!

Per semplificare l’accesso, ho creato una cartella qui a lato chiamata”Venerdi del libro” che rimanda direttamente alla nostra pagina. Piu’ facile di cosi’! Se qualcuno di voi, pur avendomi segnalato l’indirizzo, non fosse ancora stata invitata a Pinnare, me lo faccia sapere . A volte mi perdo in giro un po’ di pezzi. Scusate!

Chi vuole fare un tuffo nel passato invece, qui puo’ rileggere  tutti gli scorsi Venerdi’ del libro.

Vuoi partecipare al Venerdi’ del libro?

Ecco come fare:

Basta postare di venerdì – sul proprio blog o lasciare un commento su HomeMadeMamma – i libri che si vogliono suggerire ai lettori per il weekend. Possono essere uno o più, su qualsiasi argomento e per qualsiasi target.

Anche il modo in cui proporli è a discrezione dei partecipanti: mettere citazioni, raccontare aneddoti, fare semplicemente una lista, inserire foto…

Invito chi partecipa a lasciarmi un commento nell’articolo del giorno, in modo da poter inserire tutti i link dei partecipanti della settimana nel mio post. 

Chi partecipa puo’ scegliere o meno di inserire i partecipanti della settimana nel proprio post.

Qui volesse puo’ archiviare i propri post anche sulla pagina Pinterest dedicata a questa iniziativa. Tutte le istruzioni per accedervi sono contenute qui.

Non ci sono banner da inserire, obblighi di sorta o email a cui rispondere . Si partecipa quando e come si vuole.

Lo scopo dell’iniziativa, infatti, rispecchia lo spirito con cui nasce HomeMadeMamma: far circolare informazioni utili e voglia di fare (in questo caso di leggere) in tutta libertà.

Vuoi essere dei nostri? Benvenuto! Come vedi partecipare è semplice!

Post di Paola Misesti

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Tre “strumenti” della scuola svizzera che trovo utilissimi

star wars disegni

Reduce dalla mattinata di visita nella scuola di PF, ne esco con alcune riflessioni che mi piacerebbe condividere con voi.

Avevo già  raccontato in questo post come è composta la classe di PF (che è una pluriclasse con prima,seconda e terza insieme) e come vengono organizzate in linea di massima le lezioni. Oggi vorrei parlarvi invece di alcuni “strumenti” che mi piacciono parecchio e che trovo molto utili.

Prima di iniziare voglio pero’ fare due precisazioni:

  1. in questo post parlo a titolo personale, facendo riferimento alla nostra esperienza, non sapendo se ovunque in Svizzera queste metodologie siano abituali.
  2. inoltre esse sono possibili perchè esiste all’interno della scuola e della classe una particolare organizzazione ormai consolidata da decenni, praticata dai maestri e che i bambini hanno appreso già dalla scuola materna.

Perchè allora parlarvene? Perchè ritengo che esse aiutino PF nello studio e a vivere l’esperienza scolastica in maniera positiva e, percio’, potrebbero essere prese come spunto da altri.

La prima tra tutte riguarda quello che io chiamo “l’applauso a scena aperta”. Vi spiego! Durante le lezioni capita spesso che il maestro ponga delle domande alla classe per testarne l’attenzione, per capire se hanno capito la spiegazione o per richiamare qualche nozione precedentemente appresa. A questo punto i bambini che conoscono la risposta alzano la mano, ma naturalmente solo uno di loro potrà rispondere. Cosa succede agli altri che la sanno, ma non sono stati chiamati? Qui viene il bello! Se la loro risposta è giusta, si battono due/tre volte con la mano il petto, una sorta di applauso personale, come per dire “mi riconosco il merito di aver studiato ed essere stato attento”.

Vi confesso che la prima volta che l’ho visto fare, sono rimasta un po’ perplessa: immaginatevi 10/15 bambini che, nel silenzio della classe, dopo una risposta data da un compagno, si battono il petto! Chiedendo a PF il significato di questo gesto, ho ricevuto questa risposta: “Se un bambino ha  la fortuna di essere chiamato per dare la risposta, è molto contento di dimostrare quello che sa. Ma anche gli altri dovrebbero essere contenti, se conoscevano la risposta. Cosi’ ci applaudiamo da soli per dimostrarci che siamo soddisfatti di noi e del nostro impegno.” Una sorta di autogratificazione, per intenderci!

Altra particolarità riguarda l’uso dei cartellini rossi e verdi, che servono per richiamare l’attenzione del maestro durante le attività individuali. Una sorta di semaforo!  La classe di PF è composta da 20 bambini di 3 età diverse (dai 7 ai 10 anni) che naturalmente svolgono compiti diversi e hanno capacità di concentrazione diverse. Il maestro pero’ è uno solo e svolge le lezioni in contemporanea alle 3 classi: come potrebbe gestire il tutto, se non ci fosse una organizzazione particolare? Vi immaginate il caos, se mentre spiega la lezione ai bambini di prima, un bambino di seconda e due di terza gli chiedessero qualche chiarimento su altri argomenti? E allora? Durante le lezioni i bambini svolgono molte attività ed esercizi in modo autonomo, dando cosi’ al maestro la possibilità di spiegare ad un gruppo particolare le lezioni o di girare per la classe e controllare lo svolgimento delle attività individuali. Se un bambino ha bisogno del suo aiuto, è sufficiente che metta sul banco il cartellino rosso richiamando cosi’ l’attenzione del maestro. Il cartellino verde naturalmente significa che l’aiuto del maestro non è richiesto.

Quali sono i vantaggi di questo sistema?

I bambini  innanzitutto imparano ad aspettare il proprio turno e a gestire le proprie attività in maniera autonoma. Dato che devono finire il lavoro (di solito piu’ schede con diversi contenuti e diverse difficoltà) in un determinato tempo, va da sè che se devono aspettare il maestro per un particolare lavoro, possono tranquillamente iniziarne un altro. Non alzano la mano, cosi’ la posso usare per scrivere e non vanno alla cattedra, non disturbando cosi’ il lavoro dei compagni passando tra i banchi.

Si ottimizza il tempo delle spiegazioni: è il maestro che valuta se una spiegazione deve essere rimandata a tutta la classe (perchè una certa cosa non è stata capita da piu’ bambini) o se riguarda solo il singolo. La spiegazione in questo caso è individuale e il maestro la rende adeguata alle esigenze del bambino.

In classe c’è molta tranquillità e il clima è molto rilassato. Le lezioni e le attività dei compagni non vengono interrotte.

Altra particolarità è l’uso del gong. Si’ avete capito bene, proprio del gong: quel simpatico piatto di rame che, percosso con un martelletto, produce quel tipico suono. Per scandire il tempo in classe, l’inizio e la fine delle diverse attività, si usa il gong. La durata dell’attività la decide il maestro, ma di norma non dura piu’ di 40 minuti. Attenzione sto parlando di attività, non di ore di lezione: per esempio il mercoledi’ dalle 8 alle 10 PF ha lezione in classe (cioè non deve andare in un’altra aula per coro o per lavori manuali o per inglese). In quelle ore farà matematica e tedesco, ma non necessariamente in quest’ordine. Non sarà la campanella della scuola a scandire il tempo, sarà il maestro che, proposta l’attività, farà suonare il gong per indicarne l’inizio e la fine. Per esempio potrà fare 40 minuti di matematica, una pausa di 5 minuti e 15 minuti di lettura e 25 minuti di grammatica, un’altra breve paura per iniziare una nuova attività di tedesco. Perchè questo? Perchè la capacità d’attenzione ha dei limiti: dopo un certo periodo di attività l’attenzione cala ed interrompere con una breve pausa garantisce concentrazione per riprendere l’attività al meglio. Le pause sono molto brevi, ma i bambini sono invitati ad alzarsi dal banco, a chiacchierare o a giocare con i giochi in scatola a disposizione (prevalentemente giochi di logica).  Non sto parlando di caos, ma di relax: non ci sono urla o giochi movimentati, quelli sono lasciati per la pausa lunga delle 10, fuori nel parco della scuola (che si fa con qualsiasi tempo!).

Che vantaggio ha il gong? Fa in modo che l’ambiente non sia troppo caotico. Non ridete, ma è proprio cosi’! Per sentirlo bisogna che ci sia abbastanza silenzio, non è una sveglia o una campanella: se in classe c’è caos, non si sente. I bambini sanno che per sentirlo non devono fare troppo chiasso. Inoltre diventa un rituale perchè scandisce il tempo che è fatto di attività ma anche di pause, brevi e tante. I bambini all’inizio delle lezioni vengono informati dal maestro su tutte le attività che svolgeranno durante la giornata (su una delle 3 lavagne il maestro giornalmente segna, in ordine temporale, tutte le attività da fare). In ogni momento, grazie anche al gong, possono controllare a che punto sono e cosa gli manca ancora da svolgere. Una sorta di “to di list” scolastica!

Ci sono tante altre particolarità che mi piacerebbe raccontarvi, come l’uso della musica durante le attività manuali o l’organizzazione delle colazioni in classe, ma il post è già troppo lungo. Terro’ queste le riflessioni per un’altra occasione!

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Post di Paola Misesti

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