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Venerdi’ del libro: Barzellette

Qualche anno fa Nonno Gianni ha fatto scoprire a PF le barzellette. Inizialmente doveva spiegargliele una ad una perchè non le capiva: non capiva i giochi di parole, i doppi sensi , le allusioni…

Siamo cosi’ entrati nella fase “le ripeto, rido, ma non so perchè!”

Poi siamo passati alla fase “me le invento di sana pianta” e direi che è stata dura, ma siamo sopravvissuti: le barzellete di PF sono terrificanti. Quando scatta con l’attacco “ora vi racconto una barzelletta”, ci vengono i sudori freddi: non tanto per la barzelleta in sè, ma perchè ne ripete a raffica almeno 30… tutte senza senso!

Per superare questa fase il prima possibile, sono andata in cerca di un libro. Me ne avevano parlato, ma ho sempe rimandato (ignara di quello che mi aspettava). Sabato pero’ mi sono tuffata a pesce e me lo sono presa.

Non c’è nemmeno da dirlo: è stato un successone. Inoltre ho colto due piccioni con una fava: PF legge volentieri (direi che ci passa ore) e noi finalmente sentiamo barzellette “umane”. In fondo al libro poi si trovano dei giochi divertenti, anche quelli molto piaciuti.

Per ringraziare nonno Gianni di aver introdotto il nipotino nel mondo delle barzellette, sabato pomeriggio ha avuto la gioia di ascoltare (e riascoltare e riascoltare e riascoltare…) PF leggere questo magnifico libro, che è…

Barzellette Super-top-Compliation

geronimo stitlon barzellette

Ora aspetto, come sempre, i vostri suggerimenti. Eccoli:

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Noi viaggiamo sicuri…

noi viaggiamo sicuri

Quando Claudia mi ha invitato a partecipare all’ iniziativa “Noi viaggiamo sicuri” ho accettato subito, malgrado il poco tempo, il ritardo cronico ed acciacchi vari. Questo perchè il tema mi sta particolarmente a cuore: avevo già raccontato qui la mia brutta esperienza “senza cinture”.

Ho pensato molto a cosa scrivere (avevo anche messo giu’ qualcosa di getto), ma poi ho avuto una folgorazione.

Al rientro dalle vacanze su di un cartello ho letto una frase che mi ha colpito molto. Diceva piu’ o meno cosi’

NON C’E’ NIENTE DI TANTO IMPORTANTE,

DA NON POTER ESSERE FATTO IN SICUREZZA

Non so se fosse la pubblicità di qualche prodotto o il motto di qualche associazione, ma la frase mi ha preso e mi è sembrata perfetta.

Riflettendoci infatti mi sono resa conto che il mio atteggiamento “preventivo” non riguarda solo i viaggi in macchina, situazione in cui PF è ed è stato sempre legato (malgrado le urla e i capricci), ma anche altre attività che potrebbero essere  pericolose anche se a prima vista non sembrerebbero tali: noi non sciamo e non andiamo in biciletta senza caschetto (anche quando PF era molto piccolo e veniva tenuto ben legato nel suo seggiolino) e lo stesso vale per il monopattino o il pattinaggio o lo slittino.

L’anno scorso PF è caduto malamente all’indietro mentre pattinava sul ghiaccio, fortunatamente aveva il casco perchè il colpo alla testa è stato davvero forte. Per fortuna si è risolto tutto solo con un gran spavento e con una bella ammaccatura al casco, che è  diventata ben presto “trofeo” di battaglia.

Alcune settimane fa abbiamo sperimentato la nuova pista (in cemento) per Mountain Bike qui a Zurigo, naturalmente muniti di caschetto. Qualche caduta era messa in conto, ma appena abbiamo visto i bambini piu’ grandi ed esperti fare acrobazie muniti anche di ginocchiere e gomitiere, abbiamo capito che per divertirsi davvero, in pieno relax, dovevamo procuracele. E cosi’ abbiamo fatto!

Fare le cose in sicurezza è piu’ rilassante. Perchè non godersi la bobbata o la gita in bicicletta senza la preoccupazione di farsi male?

Non c’è nulla di cosi’ importante, nemmeno un capriccio, che valga una brutta ferita o, peggio ancora, la vita. Proteggerli è un nostro dovere cosi’ come educarli a proteggersi.

Questo tipo di atteggiamento puo’essere confuso con apprensione. In realtà in questo caso si confonde l’apprensione con il buon senso: quando i pericoli sono reali (fare un incidente in macchina non è una possibilità remota e la cosa non dipende solo da noi) sarebbe illogico non poteggersi.

Prendere le giuste precuazioni non significa essere timorosi per ogni cosa, ma vuol dire essere responsabili, insegnare il senso del pericolo senza allarmismi e senza creare traumi (ritrovarsi all’ospedale con dei punti in testa credetemi non lo è altrettanto. Lo dico avendolo sperimentato in prima persona!), vuol dire insegnare il valore della vita che è piu’ importante di ogni altra cosa.

La sicurezza non limita per nulla l’autonomia, anzi il contrario: rendere un’attività, nei limiti del possibile, sicura significa rendere maggiormente sicuro di sè anche chi la compie e quindi piu’ autonomo. Se non devo temere che cadendo mi potrei far molto male alla testa, posso concentrarmi maggiormente e godermi cio’ che faccio.

Rendere un’attività sicura non vuol dire evitarla o, peggio ancora, spaventare chi la pratica vedendo pericoli ovunque. Significa invece essere consapevoli dei rischi, affrontandoli adeguatamente.

Questo post partecipa alla campagna “Noi viaggiamo sicuri”

Noi viaggiamo sicuri 2013 banner medio

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Venerdi’ del libro: Platone è meglio del prozac

Chi mi conosce bene lo sa: la filosofia è stata una dei miei grandi amori di gioventu’. Per un periodo avevo perfino pensato di iscrivermi alla facoltà di filosofia, ma il mio spirito pragmatico mi ha fatto scegliere altro.

Confesso che non è stato un colpo di fulmine. Inizialmente avevo catalogato il caro Parmenide, con il suo famoso “l’essere è e non puo’ non essere”, come un pazzo furioso. Fortunatamente una fantastica professoressa ha illuminato il mio cammino e alla fine del liceo ero letteralmente persa dietro a Kant e compagni. All’università ho fatto ogni possibile esame di filosofia esistente nel mio corso di laurea, per finire la mia carreriera universitaria con un bell’esame di filosofia teoretica.

Questo per dirvi che adoro i libri che ne trattano, ne parlano o solo vagamente ne accennano.

Confesso pero’ che quando ho visto il libro di oggi, non mi è venuta la minima voglia di comprarlo. Il titolo (a  mio parere davvero brutto) aveva eliminato ogni mio desiderio; solo l’intervento di papà Ema ha dato la spinta all’acquisto, catalogandolo come un libro che “è piaciuto a Carlo”. Dato che stimo molto Carlo e i suoi gusti letterari, l’ho acquistato sulla fiducia.

Il libro in effetti scorre bene, è adatto anche a chi ha poca dimestichezza con la filosofia ed è ricco di stimoli e riflessioni. Offre inoltre una ricca bibliografia per chi vuole approfondire gli argomenti trattati. Di cosa parla? Di vita, naturalmente.

Nell’introduzione l’autore spiega  cosi’ la scelta di scrivere questo libro :

… in sostanza la filosofia risponde alle domande che tutti ci poniamo: che cos’è una vita buona? Che cos’è il bene? Che senso ha la vita? Perchè sono qui? Perchè dovrei fare la cosa giusta? E che cos’è la cosa giusta?

Sono domande tutt’altro che facili e non ci sono facili risposte, altrimenti non staremmo ancora a rimuginarle.

… Il grande vantaggio di disporre di migliaia di anni di riflessione ai quali attingere consiste proprio in questo: che molte delle menti piu’ fertili della storia hanno meditato su questi argomenti e hanno lasciato concezioni e linee di condotta a nostro beneficio.

L’autore comunque ricorda anche che…

… Apprendi dalle fonti tutto cio’ che puoi, ma per giungere a un modo funzionale di affrontare il mondo dovrai compiere da solo l’opera di riflessione.

Il libro di oggi quindi è:

Platone è meglio del Prozac – Lou Marinoff

platone è meglio del prozac

Ora attendo i vostri suggerimenti! Prima pero’ vi volevo comunicare che sto lavorando per una bella novità che riguarderà questa rubrica e tutti i suoi partecipanti. Spero di riuscire a finire “il tutto” entro settimana prossima. Incrociate le dita!

Eccovi tutti:

Intanto qui trovate tutti libri degli scorsi Venerdi’ del libro.

Buon fine settimana a tutti voi! Noi saremo finalmente in Italia!!!

Vuoi partecipare al Venerdi’ del libro?

Ecco come fare:

Basta postare di venerdì – sul proprio blog o lasciare un commento su HomeMadeMamma – i libri che si vogliono suggerire ai lettori per il weekend. Possono essere uno o più, su qualsiasi argomento e per qualsiasi target.

Anche il modo in cui proporli è a discrezione dei partecipanti: mettere citazioni, raccontare aneddoti, fare semplicemente una lista, inserire foto…

Invito chi partecipa a lasciarmi un commento nell’articolo del giorno, in modo da poter inserire tutti i link dei partecipanti della settimana nel mio post. Non sono sempre collegata (e sono imbranata di mio ) e ora che nei fine settimana vado avanti indietro dalla Svizzera all’Italia ho sempre paura di dimenticarmi qualcuno.

Chi partecipa puo’ scegliere o meno di inserire i partecipanti della settimana nel proprio post.

Non ci sono banner da inserire, obblighi di sorta o email a cui rispondere . Si partecipa quando e come si vuole.

Lo scopo dell’iniziativa, infatti, rispecchia lo spirito con cui nasce HomeMadeMamma: far circolare informazioni utili e voglia di fare (in questo caso di leggere) in tutta libertà.

Vuoi essere dei nostri? Benvenuto! Come vedi partecipare è semplice!

 

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