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L’anno scorso per la nostra attività di homeschooling avevo creato un sacco di immagini per imparare a scrivere le lettere sia in stampatello maiuscolo che minuscolo. Alcune di questi file li avevo già postati in precedenza, ma proprio l’altro giorno mi sono accorta di non aver pubblicato uno di quelli che da noi è andato per la maggiore.
Per rimediare a questo ve lo propongo oggi.
Si tratta di 21 fogli, uno per ogni lettera dell’alfabeto. Per ogni lettera ci sono due immagini di oggetti che iniziano con quella stessa lettera.
Noi abbiamo utlizzato i fogli in vari modi:
Spero che questo file vi piaccia e possa essere utile anche a voi. Qui trovate in nostro alfabeto con immagini!
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Qualche mese fa avevamo letto Emil e PF ne era rimasto entusiasta. Cosi’ il fantasmino dei denti ha deciso di fargli trovare sul tavolo le avventure di Pippi Calzelunghe.
Come già vi dicevo, a me non è mai piaciuto: mi ha sempre messo un gran tristezza e acnhe un certo nervoso. Volevo pero’ sentire il parere di PF e cosi’ ci siamo imbarcati nella lettura.
Il fantasmino ha scelto la versione con le illustrazioni di Lauren Child, che io adoro! Si vede che il fantasmino ha buon gusto!! Qui trovate il sito di questa illustratrice, molto particolare cosi’ come le sue opere (attenzione pero’ quando lo aprire: c’è la musica in sottofondo!).
Il libro lo abbiamo praticamente divorato. A PF naturalmente è piaciuto molto. Sentirlo ridere di gusto alle monellate e alle bizzarie di Pippi, l’ha fatta diventare piu’ simpatica anche a me. Qualcosa pero’ non gli è proprio piacuto: in primo luogo le tantissime bugie dette da Pippi e poi il suo comportamento a scuola. Lo prendo come un buon segno!
Il libro di oggi quindi è:
Pippi Calzelunghe – Astrid Lindgren
Era la piu’ curiosa bambina che Tommy e Annika avessero visto: era Pippi Calzelunghe che iniziava la sua passeggiata.
i suoi capelli color carota erano stretti in due trecce, ritte in fuori; il naso pareva una patatina ed era spruzzato di lentiggini. E sotto il naso si apriva una bocca decisamente grande, con due file di denti bianchissimi e forti. Il suo vestito era molto originale: Pippi se l’era cucito da sola.
Ora aspetto i vostri preziosi suggerimenti!
Qui trovate tutti libri degli scorsi Venerdi’ del libro. Eccoli:
Buon fine settimana a tutti voi! Io incricio le dita che il nostro sia soleggiato!!
Vuoi partecipare al Venerdi’ del libro?
Ecco come fare:
Basta postare di venerdì – sul proprio blog o lasciare un commento su HomeMadeMamma – i libri che si vogliono suggerire ai lettori per il weekend. Possono essere uno o più, su qualsiasi argomento e per qualsiasi target.
Anche il modo in cui proporli è a discrezione dei partecipanti: mettere citazioni, raccontare aneddoti, fare semplicemente una lista, inserire foto…
Invito chi partecipa a lasciarmi un commento nell’articolo del giorno, in modo da poter inserire tutti i link dei partecipanti della settimana nel mio post. Non sono sempre collegata (e sono imbranata di mio ) e ora che nei fine settimana vado avanti indietro dalla Svizzera all’Italia ho sempre paura di dimenticarmi qualcuno.
Chi partecipa puo’ scegliere o meno di inserire i partecipanti della settimana nel proprio post.
Non ci sono banner da inserire, obblighi di sorta o email a cui rispondere . Si partecipa quando e come si vuole.
Lo scopo dell’iniziativa, infatti, rispecchia lo spirito con cui nasce HomeMadeMamma: far circolare informazioni utili e voglia di fare (in questo caso di leggere) in tutta libertà.
Vuoi essere dei nostri? Benvenuto! Come vedi partecipare è semplice!
Riordinando i miei vecchi appunti di lavoro, mi sono imbattuta in tante cartelle contenenti gli appunti e le slide per gli incontri che tenevo in Italia ai genitori e agli insegnanti.
Sono davvero tanti e trattano tanti temi diversi. Guardandoli li’ tutti in fila mi sono detta che era davvero un peccato che rimanessero a riposare nel mio computer. Sarebbero stati senz’altro piu’ utili, se ne avessi fatto un uso diverso. E cosi’ eccomi qui a scrivere questo post!
Oggi vi vorrei parlare di bambini ed autostima. Mi piacerebbe se potessimo confrontarci al riguado…
E’ meglio forse partire dal principio e definire cos’è l’autostima. Essa non è altro che l’atteggiamento che ciascuno di noi ha verso se stesso.
Essa è composta da 3 aspetti:
L‘autostima non è statica, ma varia nel tempo e quando si è piccoli è soggetta a notevoli fluttuazioni che interessano tante aree quante sono gli ambiti ritenuti importanti dalla persona. In generale potremmo suddividerli in 5 aree: il proprio aspetto fisico, il successo scolastico e quello sportivo, la famiglia e gli amici.
Solo durante l’età scolare il bambino ha una visione piu’ globale di sè e la sua autostima riguarderà il suo atteggiamento verso di sè in tutti questi ambiti messi insieme.
Prima di quest’età i bambini hanno una visione di sè piu’ spezzettata e la propria autostima sarà in un certo senso a “compartimenti stagni”: il giudizio sul proprio valore dipenderà dallo specifico ambito a cui si farà riferimento.
Quindi non c’è da stupirsi se un bambino piccolo potrà considerarsi fortissimo negli sport e scarsissimo in altri ambiti. Le mezze misure tra l’altro non fanno parte del bagaglio di competenze posseduto a quest’età!
Quando si puo’ parlare di bassa, alta o positiva e sana autostima?
Quando c’è una grande discrepanza in senso negativo tra il sè ideale (come vorremmo diventare) e quello percepito (come mi valuto) allora si avrà una bassa stima di sè.
Quando questa discrepanza è minima e basata su dati di realtà, l’individuo ha una positiva e sana autostima
Quando al contrario la percezione di sè è sovrastimata e questa coincide con il sè ideale (cioè con l’ideale a cui la persona aspira), allora si avrà un’eccessiva stima di sè.
I due estremi di questo continuum sono entrambi dannosi: nel primo caso le persone saranno insicure, impacciate, ansiose, si sentiranno inadeguate e in balia di persone e situazioni; nel secondo caso non riusciranno ad accettare i propri errori e vedere oltre il proprio punto di vista, saranno perfezionisti all’eccesso e tenderanno ad incolpare gli altri o il destino per le proprie mancanze.
Avere una positiva e sana autostima invece vuol dire sapere percepirsi in modo realistico,conoscere i propi punti di forza e di debolezza, valorizzando i primi e tenendo sotto controllo i secondi nel tenativo di un miglioramento continuo. Vuol dire essere consapevoli di cio’ che dipende da noi e cio’ che è da imputarsi alla situazione o ad altri.
La questione ora si sposta su come far crescere i nostri figli con una sana e positiva stima di sè. Per prima cosa bisogna tenere a mente che non dipende solo da noi: ogni influenza esterna, che è ritenuta significativa per il bambino (genitori, nonni, parenti, maestri, amici…), gioca un ruolo importante ed inoltre è il bambino stesso che sceglie il proprio modello a cui far riferimento (il famoso sè ideale).
Vediamo pero’ cosa noi genitori, potremmo fare nella quotidianità:
Non dimentichiamo infine che l’autostima, come dicevamo sopra, non è qualcosa di statico: c’è sempre modo e tempo per lavorarci sopra!
Per chi volesse approfondire l’argomento, ecco qui un po’ di libri interessanti:
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