Lavoretti e lavoracci con i bambini: una ghirlanda di foglie

Oggi vi propongo un lavoretto che è anche un lavoraccio: tanto casino in giro, tanta fatica e tanta pazienza da metterci! Il risultato è bello, i bimbi si divertono, si impegna un sacco  di tempo, ma ne vale davvero la pena? Questo dovrete dirmelo voi!

Qualche settimana fa ho visto in un negozietto handmade di qui una splendida ghirlanda di foglie secche. Il prezzo era esagerato (15 franchi) e cosi’ l’avevo lasciata li’ malgrado mi piacesse molto.

Qualche giorno dopo, parlando con Piccolo Furfante delle attività che stavano facendo a scuola, avevo scoperto che avevano realizzato tante ghirlandine simili per decorare la classe. Cosi’ l’altro pomeriggio ci siamo messi di buona lena e abbiamo realizzato la nostra ghirlanda di foglie.

Cosa serve:

  • foglie secche
  • filo di lana
  • ago
  • perline di vari colori
  • pazienza
  • una buona pomata per il mal di schiena (se raccogliete le foglie voi)

Come si realizza:

Per prima cosa raccogliete le foglie secche. Noi ne avevamo il giardino pieno per cui non abbiamo fatto molto sforzo, se non quello di abbassarsi. Sapevate che la terra è bassa? Molto bassa! 😉

Una volta che ne avete raccolte un bel sacchetto, versatele per terra, scegliete le piu’ belle (qui PF ha dato il meglio di sè utilizzando “un mezzo”!) e pulitele un po’ con uno straccio o lo scottex. ora non vi resta altro che creare la ghirlanda. Preparate un filo di lana lungo quanto volete che sia lunga la vostra ghirlanda. Per prima cosa infilate delle perline e bloccatele con un bel nodo. Ora infilate pian pianino le vostre foglie.

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Venerdi’ del libro: “Pensare come Leonardo”

Il titolo del libro promette già bene “Pensare come Leonardo”… io aggiungerei “magari!” invece l’autore, Gelb M.J., ha proseguito con un “I sette principi del genio”.

Detta cosi’, uno potrebbe pensare ad una biografia o ad un libro che analizzi il genio o l’ingegno di Leonardo Da Vinci. Invece è tutt’altro: partendo dalla opere e dagli scritti di Leonardo, l’autore ne ricava sette principi e li propone a noi in maniera accattivante per aiutarci a sviluppare e stimolare le nostre capacità e potenzialità. Troverete stimoli di riflessione, spunti ed esercizi pratici.

E’ di certo un libro che parla di creatività, ma anche di curiosità, di sensi, di pensiero, di  punti di vista, di arte, di hobby…

Il libro di oggi quindi è:

Pensare come Leonardo – I sette principi del genio  M.J. Gelb

E’ arroganza immaginare di  poter imparare ad essere come il piu’ grande di tutti i geni? Forse. E’ meglio pensare al suo esempio come una guida che ci porti ad avvicinarci sempre piu’ a cio’ che veramente siamo.

 

Ora aspetto i vostri suggerimenti… Non vedo l’ora! 🙂 Eccooooooooli:

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Sulle strade della Svizzera: usi e costumi

Questo post lo dedico a tutti quelli che pensano di passare per la Svizzera in macchina e un po’ anche a me, dato che sono  stufa di sentirmi dire “Ah, ecco un italiano!” Giuro non ne posso proprio piu’!Si’ perchè qui ci riconoscono da come guidiamo. Purtroppo!

Secondo me è una questione di “usanze” (chimasi codice della strada) quindi ora vi spiego come funziona qui (e dovrebbe e potrebbe funzionare ovunque)  per aiutare voi a non prendere multe e evitare a me ‘sta solfa degli italiani al volante.

Cominciamo…

Quelle strisce sulla strada gialle sono le strisce pedonali e sono sacre! Non esiste proprio che un auto non si fermi anche solo se vede avvicinarsi una persona. E’ un assioma: ci si ferma! E soprattutto non si accelera! Qui i pedoni sanno che hanno la precedenza e non si fermano (e non guardano) prima di attraversare, quindi se non vi fermate, son certo che riuscirete a “stirarne” almeno una decina prima di ritornare in Italia.

Se vedete dei tappetti con delle bretelle fosforescenti addosso (gialle o arancioni) avvicinarsi alle strisce non solo fermatevi, ma salutateli pure. Non sono hobbit, sono bambini e qui si usa essere molto educati con i bimbi che attraversano da soli. PF adora attraversare quando passano i bus perché il conducente o lo saluta, o gli fa il segno dell’ok con le dita o gli fa l’inchino. Non arrivate a tanto, fermarsi é sufficiente!

Ah dimenticavo: i bimbi attraversano solo se avete le ruote completamente ferme (cosi’ viene loro insegnato a scuola), pertanto è inutile che vi sbracciate o che li illuminiate a giorno con gli abbaglianti nel tentativo di farli passare senza fermarvi! Non funziona!! 😀

Le piste ciclabili si chiamano cosi’ perché sono destinate alle biciclette per cui non passateci sopra, se non volete che una marea di ciclisti infuriati usi le catene delle biciclette contro la carrozzeria della vostra macchina. In compenso se un ciclista attraversa le strisce pedonali senza scendere dalla bici, potrete vendicarvi   😉

I bus  non hanno di norma corsie preferenziali perché essendo un servizio pubblico  godono già di qualche beneficio: in una strada stretta passano prima loro, non trovano macchine posteggiate alle fermate (perchè il poliziotto le ha già smontate pezzo per pezzo), se devono immettersi in una strada tutti li fanno passare, non vengono sorpassati se stanno ripartendo dopo una sosta. Insomma, cose cosi’…

Pero’ ricordate: si devono fermare anche loro a dare precedenza ai pedoni! I pedoni sono sacri (ripetetelo come un mantra!)

Se sulla strada trovate un bel disegno con scritto 30 vuol dire che li’ é zona 30 km/h, non 31,32 o 33…No! Proprio 30!

Non sogghignate perchè non vedete strisce pedonali perchè non significa che potete sfrecciare dato che nessuno puo’ attraversarvi la strada. No, no! Vuol dire che in quella zona (tutta, nessun angolo escluso) i pedoni hanno sempre la precedenza. Tradotto: non devono fermarsi sul marciapiede ad aspettare i vostri comodi, ma se a loro va e voi state beatamente andando, loro se ne fregano e attraversano. Sta voi fermarvi in tempo, evitando di “stirali”. Ho visto pedoni aspettare che l’auto arrivi per attraversare. Quindi attenti: nella zona 30 km/h i pedoni vi vogliono fregare. 😉

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