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Venerdì del libro: speciale Halloween

Tutti i libri possono dividersi in due classi: libri del momento e libri per ogni tempo, o in altri termini: vi sono libri buoni per un’ora e libri buoni per sempre.
(J. Ruskin)

Questa settimana parliamo di Halloween, con una rassegna di libri per bambini:

Chi ha rapito Languorina? – Storie Tenebrose

Per divertirsi con Geronimo Stilton e la stranissima famiglia Tenebrax

Teodora e gli ospiti volanti – Nicoletta Costa

Non un libro di streghe, ma un libro sulla strega Teodora

La bibliteca dei fantasmi – David Melling, A. Orcese

Se i libri di fantasmi fanno paura, cosa dire dei libri per i fantasmi? 😉

Nel paese dei mostri selvaggi -M. Sendak

Cosa sarebbe Halloween senza mostri?

Un classico per il  mostriciattolo che è in ognuno di noi 😉

Guarda un po’ che Gruffalò – Julia Donaldson

Tutte le storie del Gruffalò: il mostro più simpatico che ci sia .-D

Evviva Halloween –  S. Berenstain, J. Berenstain

Per chi ama la famiglia Orsetti, ecco un’avventura tutta su Halloween!

Pauuuuuura??

The Cheerios Halloween Play Book (in inglese)

Il primo libro di Piccolo Furfante su Halloween.

Un libro per giocare, imparare e sgranocchiare 😉

Clifford’s Halloween (in inglese)

Per chi ama il grande cane rosso Clifford, una storia da non perdere!

Tutti i libri degli scorsi venerdì!

In questi giorni avrete notato che sono un po’ assente. Non crediate che sono scappata alle Canarie 😉

Purtroppo la mia mamma non sta molto bene 🙁 Spero che tutto si risolva presto e di tornare attivissima come sempre

Rubo un po’ di spazio in questo post  per  ringraziare di cuore tutte le persone che mi hanno scritto per incoraggiarmi, per farmi un complimento, per farmi sorridere, per sdrammatizzare, persone vicine e persone che non conoscevo affatto, che magari non avevano nemmeno mai lasciato un commento prima. Sono davvero commossa e vi ringrazio davvero tanto: non potete immaginare come mi avete fatto sentire bene 🙂

Un bacione e buon fine settimana a tutti, all’insegna della serenità…

TUTTI I MERAVIGLIOSI LIBRI DI QUESTA SETTIMANA:

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Un cappello per la laurea: come realizzare un Tocco

Settimana scorsa zio Ma’ si è laureato. Tutti eravamo presenti alla proclamazione, compreso Piccolo Furfante che, non capendo bene cosa fosse, continuava a fargli gli auguri di compeanno ! 😀

E’ stata davvero un’emozione vedere zio Ma’ in quell’immensa stanza stringere la mano al preside di facoltà e ricevere il diploma. E pensare che quando aveva 4 anni, io e Papà Ema eravamo quasi riusciti ad affogarlo in un gelido torrente svizzero mentre era in sella ad un bob??! 🙂 Cosa che, per altro, ci rinfaccia ancora oggi! Chissà perchè???

Comunque tra i vari regali, io e Piccolo Furfante non potevamo non fargliene specialissimo: abbiamo realizato un cappello da laurea. Il mitico Tocco.

All’inizio Piccolo Furfante pensava che avremmo fatto un cappello da mago (“a punta con le stelline”) perchè tra i materiali c’era un grande cartoncino nero e la matita bianca…A ripensarci, non sarebbe stato male festeggiare la laurea con un cappello da mago?! 🙂

Per chi come noi vuol cimentarsi in questa impresa, ecco come lo abbiamo realizzato.

Cosa abbiamo usato:

  • un cartoncino nero di grandi dimensioni
  • nastro bi-adesivo
  • colla stick
  • filo Anchor giallo/arancione (filo per punto croce: ogni filo è composto da 6 fili intrecciati)
  • un ago
  • forbici
  • matita bianca

Come lo abbiamo realizzato:

La base

Per prima cosa ho ritagliato un nastro di cartoncino alto 15 cm e lungo un po’ di più  della testa di zio Ma’ (abbiamo usato Papà Ema come modello). Ho diviso con una linea alta 9 cm il nastro (ho usato la matita bianca per fare questo). I 9 cm sarebbero stati la base del cappello,  sui rimanenti 6 cm avrei incollato la parte piatta del cappello. Lungo i 6 cm ho disegnato senza troppa precisione dei trangoli con base la linea bianca stessa.

Una volta completato tutto il nastro con i triangoli, ho ritagliato il bordo dei triangoli in modo da ottenere un nastro piatto da un lato e frastagliato dall’altro. Ho poi piegato i triangoli internamente, seguendo lungo la linea bianca. E’ un’operazione un po’ delicata: bisogna essere precisi in modo che poi la parte superiore del cappello possa combaciare perfettamente con la sua base.

Ho infine congiunto il nastro di cartoncino, creando un cilindro aperto sui due lati. L’ho bloccato con l’aiuto del nastro bi-adesivo incollato nella parte interna dell’eccedenza di cartoncino. La nostra base ora è pronta.

La parte piatta del cappello.

Realizzare la parte piatta è facilissimo. Basta ricavare un quadrato dal cartoncino nero. La sagoma deve sporgere almeno 10 cm dalla base. Per rendere robusta questa parte del cappello, ho ricavato 3 quadrati della stessa grandezza.

Bisogna incollare tra loro (con la colla)  2 quadrati e lasciare asciugare il tutto. Il terzo quadrato servirà a rifinire il cappello una volta inserito il fiocco di filo (quel pirulino che penzola dal cappello, per intenderci! ;-)).

Il fiocco di filo che pende dal cappello

Questa è la parte più noiosa da costruire. Ricavate dalla spoletta di filo Anchor (quello per punto croce. Ogni filo è composto da 6 fili intrecciati!) una trentina di fili lunghi 25 cm. Disponeteli in fila e poi piegateli tutti insieme a metà. Legate il vostro grappolo di fili, a circa a  3/4 di altezza, con un altro filo.  Fate un bel nodo e tagliate l’eccedenza. Dovete ricavare un grappolo a forma di  ago : con una cruna nella parte superiore e la parte terminale dei fili in quella inferiore. Pareggiate con la fobice la parte finale dei fili e con pazienza dividete ogni singolo filo nei 6 filetti di cui è composto. E’ un  lavoro di precisione e noioso, ma poi da’ i suoi risultati: l’effetto svolazzante è garantito! 😀

Una volta terminato questo lavoraccio, annodate un altro filo nella parte superiore del grappolo, dividendo in due la cruna superiore. Ora non resta che aggangiare il fiocco alla parte superiore del cappello. Fatelo con l’aiuto di un ago e di un filo abbastanza lungo (usate sempre un filo della spoletta Anchor). Passate l’ago (con un filo dentro) nell’occhietto superiore del grappolo e fermatelo con un bel nodo. Segnate il centro del quadrato di cartone che avete precedentemente ricavato (la parte piatta del cappello) e inserite la parte terminale del filo con l’aiuto dell’ago. Bloccate il tutto con un bel nodo. Ora il vostro grappolo penderà allegramente dal quadrato di cartone.

Assemblaggio delle parti e rifinitura.

Per rendere più presentabile, la parte piatta del Tocco incollate sul retro l’ultimo quadrato di cartone che avevate realizzato. In questo modo il nodo del filo che tiene il fiocco non sarà visibile. Utilizzate della semplice colla per questa operazione.

Sui triangoli della base ripiegati all’interno del ciclidro, passate abbondante colla e incollateli sulla parte piatta del cappello. Lasciate asciugare qualche ora e poi potrete indossare il vostro Tocco.

Fate attenzione che non ci siano sbavature di colla e che tutti e tre i quadrati di cartone combacino prefettamente.

La cosa più bella di questo cappello, oltre a vederlo sulla testa di zio Ma’, è che essendo di carta può essere usato anche come biglietto: utilizzando, infatti,  un pastello o un pennarello bianco è possibile scriverci sopra 😀

Tra l’altro, un Tocco può essere usato anche in altre occasioni: Come vestito di Halloween o di carnevale, per esempio 😉

Altre idee per “strani” cappelli fai da te:

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Dimenticavo:

Congratulazioni zio Ma’! Siamo orgogliosissimi di te 😀

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Venerdì del libro: “Arrivederci piccole donne” e “La storia del Signor Aquilone”

Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma.

Cesare Pavese

I libri di questa settimana:

La storia del Signor Aquilone – Nicoletta Costa

Il Signor Aquilone vive da solo sopra una nuovola. la sua nuvola ha tutte le comodità. Ogni mattina il Signor Aquilone prende la scopa e fa le pulizie, poi lava i vestiti e li stende al sole. Dopo un po’ arriva l’uccello postino. Ma non ci sono lettere per il Signor Aquilone…


Arrivederci piccole donne – Marcela Serrano

Ogni anno d’estate sceglievano un romanzo (…) ed era sempre Ada a deciderlo: se ne appropriavano per i tre mesi successivi vivendo la loro quotidianità in modo letterario, rubavano la vita dei personaggi per crescere nella propria, addentrandosi in labirinti altrui che regalavano loro azioni ed emozioni cui non avrebbero avuto accesso. L’estate dei “Fratelli Karamazov” fu molto combattuta. Ovviamente Lola, sempre attenta ai significati che andavano al dilà del copione, aveva deciso di essere Alesa…

Buon fine settimana a tutti e, come al solito, buone letture!

Tutti i  libri di questa settimana:

Ecco tutti i libri degli scorsi Venerdì

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