Sculture di ghiaccio

In questi giorni qui a Zurigo fa davvero freddo si raggiungono i 12-13 gradi sotto lo zero e la temperatura non sale mai oltre i -4 gradi!

Sentendo amici e parenti, mi rendo conto che anche da voi, laggiu’ in Italia, la situazione non è migliore.

Da noi le scuole non hanno chiuso e Piccolo Furfante in questi giorni si è divertito con i suoi compagni a giocare con la neve. Infatti, malgrado la temperatura polare e la neve caduta, i bambini escono ugualmente per la ricreazione. Le maestre si sono solo raccomandate di vestirli adeguatamente. Cosi’ se passate in qualsiasi scuola, ma anche al nido, potrete vedere tanti bambini con le loro tute da sci coloratissime rotolare nella neve. Uno spettacolo bellissimo!

Ieri e l’altroieri pero’ le temperature sono state particolarmente basse e non hanno permesso ai bambini di giocare come avrebbero voluto: la neve si è ghiacciata e fare pupazzi o tirarsi palle di neve è diventato impossibile e pericoloso. Le maestre di Piccolo Furfante ( ma da quello che vedo è una cosa comune) hanno pero’ inventato un gioco altrettanto divertente: le sculture di ghiaccio!

L’altra mattina all’uscita  di scuola ho visto, ben in fila davanti alla porta, dei catini pieni d’acqua. Erano proprio tanti, di ogni forma e dimensione. Devo essere sincera che non capivo a cosa servissero, ma come si dice “son passata oltre”.

Ieri  pero’ ho capito: servivano a creare una scultura di ghiaccio!

I bambini della scuola di Piccolo Furfante hanno creato con il ghiaccio una scultura bella alta, semplicemente togliendo l’acqua congelata dai catini ed impilando i blocchi l’uno sull’altro. Per rendere piu’ allegra la scultura l’hanno poi colorata con le tempere.

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Decorazioni di Carnevale facili facili: la ghirlanda da porta

In casa P. quest’anno Carnevale sta arrivando senza che neanche ce ne accorgiamo. Siamo indietro con tutto: costumi, addobbi e lavoretti.

Un po’ perchè il mio corso di tedesco mi sta impegnando molto, un po’ perchè con la neve siamo spesso fuori a giocare, un po’ perchè PF ultimamente è interessato agli animali e non vuol fare altro che attività su squali, orsi e marmotte…

Dato che volevo assecondare i suoi interessi, ma nello stesso tempo fare qualche lavoretto sul Carnevale ho pensato a qualcosa che potesse accontentare entrambe le esigenze.

La nostra ghirlanda di Carnevale ha quindi per tema gli animali.

Cosa serve:

  • Carta
  • Forbici
  • Pastelli, pennarelli o tempere
  • adesivo
  • filo di rafia

Come abbiamo creato la nostra ghirlanda:

Per prima cosa ho stampato, facendole sciegliere a PF, delle maschere da colorare tutte di animali: un leone, un gufo, un anatroccolo, una scimmietta…

La maggior parte delle nostra maschere provengo dal sito Animal jr

Poi con un po’ di pazienza ci siamo messi a colorarle. Molte le ho finite io perchè PF si era stufato un po’, dato che sono abbastanza grandi.

Gli è piaciuto di piu’ ritagliarle e lo ha fatto con moooolta pazienza, sorprendendomi molto.

Dopo un lungo lavoro di forbici, avevamo sei maschere pronte all’uso.

Abbiamo tagliato un filo di rafia arancione e lo abbiamo appiccicato con l’adesivo alle maschere, in modo da formare una lunga fila.

A questo punto la nostra ghirlanda era pronta. Non è rimasto altro che appenderla alla porta.

Altre idee prese in rete per abbellire le nostre stanze:

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Venerdi’ del libro: “Il tao di Silicon Valley”

Quando un uomo vuole qualcosa, deve essere consapevole di stare correndo un rischio. Ma è proprio questo a rendere la vita interessante.

Paulo Coelho

Quello di questa settimana è un libro che, normalmente, non rientra proprio nel mio genere. Girava per casa da un po’, uno dei tanti acquisti di Papà Ema. Lo aveva comprato qualche tempo fa  e l’aveva liquidato con un “Mmmm! Comunque prova a leggerlo e poi ne parliamo”.

Di provare a leggerlo non ne avevo nessuna voglia e cosi’ è rimasto per molto tempo sugli scaffali arrivando perfino qui a Zurigo. Il “mmmmm!” di Papà Ema pero’ mi incuriosiva parecchio: i “mmmm!” di Papà Ema sono di solito ricchi di significato…

L’altra sera mi ricapita in mano il libro e cosi’ mi sono detta : “Ma si’… vediamo un po’!”

Devo essere sincera: non è un libro che mi ha entusiasmato particolarmente, ma tra una riga e l’altra, tra un aneddoto e quello successivo qualcosa mi ha colpito. Alcune  riflessioni dell’autore sul cambiamento, la passione, il rischio, il successo e i fallimenti devo ammettere che mi hanno presa.

Come ripeto non è proprio il mio genere, ma questo libro lo consiglierei a chi si trova ad un bivio, a chi ha una passione e non sa se assecondarla o meno . Qualche riflessione in piu’ non gusta mai! E una volta che l’avrete letto “Mmmmm! Poi ne riparliamo” 😉

Il libro in questione è…

Il tao di Silicon Valley – Randy Komisar

Per la gente la possibilità di lavorare a una grande idea è una formidabile fonte di passione e d’impegno. La grande idea è il collante che ci lega alla nostra passione e ci vincola agli scopi di un’organizzazione. Per essere grandi, per ottenere l’impossibile, abbiamo bisogno d’ispirazione piu’ che di un incentivo economico.

Ora aspetto con ansia tutti i vostri suggerimenti 😀 WOW! Interessanti e tantissimi:

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