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Mi sono accorta che per raccontare tutte le cose che io e Piccolo Furfante abbiamo fatto in questi giorni mi sarebbero necessari un sacco di post. Il (mio) tempo purtroppo è tiranno e non mi permette di fare questo. Nella paura di perdermi tutti i bei momenti passati insieme, ho deciso di fare un post cumulativo, una sorta di post-album dove raccogliere gli scatti delle nostre intense gionate.
Il titolo del post si rifà ad una celebre frase di W. B.Yeats che riassume perfettamente non solo la mia opinione sul concetto di educazione ma anche il senso delle attività che io e PF facciamo insieme 🙂
E così… ecco il nosro post-album delle vacanze:
Eccoci preparare il regalo per la Festa del papà: un magnifico quadretto. Piccolo Furfante ha rappresentato il mare, un Barbapapà e un uccellino. Non chiedetemi, però, il perchè 😉
E giocare con il nostro “Abominevole” uomo delle nevi: una simpatica bambolina di plastica alta 2 cm che, lasciata immersa nell’acqua per 10 giorni, diventerà grande, anzi grandissima. Almeno così promettono le istruzioni… staremo a vedere!!
La nostra gita sul Lago per dare da mangiare alle paperelle… a cui si sono aggiunti cigni, gabbiani, passerotti, piccioni e una bambina di 2 anni che ha apprezzato il pane secco gettato per terra (la sua mamma mi è sembrato lo abbia apprezzato meno!) 🙂
Qualche ora passata in cucina a preparare le veneziane del nostro “non-compleanno”! 🙂 Ebbene sì: quando vogliamo coccolarci io e PF prepariamo qualche dolce. Una volta pronto ci mettiamo sopra le candeline e le spegnamo, esprimendo un desiderio. Naturalmente ripetiamo l’operazione varie volte, non si sa mai 😉
Un bel pomeriggio passato a giocare al tesoro nascosto e all’isola degli animali con la nostra scatola dei ceci e, infine, a rilassarci leggendo libri e le avventure di Topolino, la Divina Commedia per l’esattezza. Questa sì che è cultura 🙂
E poi abbiamo giocato con le stelle filanti costruendo recinti per gli animali e realizzando un magnifico arcobaleno per il giorno di San Patrizio, abbiamo anche costruito un’acquario di carta e un calderone pieno di monete d’oro…ma queste sono avventure che vi racconterò un po’ alla volta 🙂
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Al gioco del bucato io e Piccolo Furfante giocavamo molto quando era piccolo e non conosceva ancora i colori. Lo abbiamo rispolverato qualche giorno fa durante la nostra settimana di clausura forzata, chiusi in casa a causa della febbre.
A Piccolo Furfante è sempre piaciuto aiutarmi con il bucato: scaricare la lavatrice, caricare l’asciugatrice, stendere e ritirare i vestiti dallo stendipanni. Dato che era un valido aiutante, all’epoca avevo sfruttato questa sua passione per insegnargli i colori. Un giorno di tanto tempo fa, infatti, ho creato al computer tanti vestiti di carta in 4 colori (calzoni, gonne, calzini, maglioni…) li ho stampati, ritagliati e plastificati, creando un guardaroba rifornito 🙂
Appendendo dei fili di rafia tra le maniglie dei cassetti di mobile, servendomi di mollette colorate ed utilizzando i vestiti di carta, avevo inventato il gioco del bucato. Le regole sono semplicissime: in un contenitore sono raccolti tutti i vestiti e in un altro tutte le mollette. I vestiti devono essere appesi ai fili da stendere, utilizzando esclusivamente le mollette dell’identico colore del vestito.
Essendo però cresciuto, adesso a PF il gioco base non piace più tanto. Così abbiamo inventato delle piccole varianti:
Ecco i vestiti multicolori che abbiamo usato noi!
Qui i modelli in bianco e nero.
Grazie Mujahida per il suggerimento!! 🙂
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Sono moooolto emozionata nello scrivere questo post, per due motivi, emtrambi importanti:
Prima di Natale ho ricevuto una simpatica mail da parte di Claudia – del neonato blog Pollon 72 – che mi inviava alcune foto dei suoi bellissimi pupazzetti dai capelli d’erba. Pupazzetti che lei crea utilizzando materiale riciclato e che fa per il suo piccolo Topastro o dona a bambini di amici e parenti .
Appena viste le foto, mi sono subito innamorata di questi teneri e buffi pupazzi e, così, potete immaginare la mia gioia quando Claudia mi ha chiesto se mi avrebbe fatto piacere riceverne uno, da poi eventualmente recensire. 🙂
Ero strafelice all’idea: malgrado le spiegazioni dettagliate fornitemi da Claudia, non sarei MAI riuscita a farne uno bello come i suoi!! Ho accettato senza esitazione e Claudia alla velocità della luce lo ha fabbricato appositamente per PF e ce lo ha fatto avere a tempo di record.
Piccolo Furfante ha scartato il pacco eccitatissimo ed è rimasto colpito dalla “sorpresona” (come l’ha chiamata lui). Abbiamo letto con attenzione la lettera scritta da Claudia (simpaticissima!) che ci spiegava come far crescere i capelli al nostro nuovo amico, ribattezzato Sam da PF. Abbiamo seguito le indicazioni alla lettera e atteso con pazienza (a dire il vero PF…con POCA pazienza ;-)).
Dopo un primo bagnetto ed alcuni giorni di ” cura” si sono visti i primi filetti d’erba spuntare e dopo 3 giorni sono diventati una vera e propria capigliatura, folta e dritta (suscitando l’invidia di Papà Ema 🙂 ), che Piccolo Furfante si è divertito a tagliare, sfoltire e pettinare!! 🙂
Quello che mi ha più colpito di questa divertente esperienza è stata la dedizione di Piccolo Furfante nei confronti di SAM. Di solito l’annaffiatura dei nostri semini o delle pianticelle è una cosa che devo ricordargli io o che fa- un po’ per abitudine – prima di andare a scuola. In questo caso, invece, Piccolo Furfante era davvero preso dal suo compito di accudimento. Al mattino, è sempre corso a controllare la crescita dei “capelli” di Sam e così al suo ritorno pomeridiano da scuola. Nella foto qui a lato potete vedere Sam che fa colazione insieme noi con la sua bella tazza di latte ! 🙂
L‘annaffiatura di SAM è diventata una specie di rito e SAM è diventato un membro della famiglia che pranza e cena con noi. PF aggiorna delle “condizioni pilifere” del suo pupazzo Papà Ema appena torna dal lavoro, i nonni quando vengono a trovarci e lo mostra tutto fiero ai suoi amichetti… E’ orgoglioso del buono stato di “salute” di SAM e se ne fa un vanto! 🙂
A dire il vero PF ha qualche riserva sul colore dei capelli di SAM (naturalmente verde!): lui li preferiva neri… ma su questo c’è poco da fare!! 😉
Claudia, sempre molto disponibile, vi offre le indicazioni per costruire il vostro pupazzetto, eccole a voi:
Servono pochi materiali: segatura, semi di erba e collant o gambaletti di nylon.
Si taglia un pezzo di collant, da una parte deve essere chiuso (la parte del piede) e dall’altra aperto. Si mette sul fondo chiuso del collant una manciata di semi di erba e poi si prosegue riempiendo con segatura, comprimendola un pochino: la palla che formerà la testa deve essere compatta. Man mano che si riempie il collant si spinge la segatura verso il basso e si da una forma arrotondata od ovale alla faccina.
Una volta raggiunte le dimensioni giuste, (si può fare un pupazzetto piccolo oppure più grande) si chiude con un nodo o con del filo e si procede a decorare la faccina. Si possono incollare o cucire materiali vari per creare occhi e bocca e formare delle escrescenze che saranno il naso o le orecchie. Basta un po’ di fantasia e si può realizzare un cagnolino, un mostro per Halloween….
Una volta terminato il lavoro si immerge in una scodella piena di acqua e si attende che il pupazzo abbia assorbito acqua in ogni parte poi si posiziona in un sottovaso e si aggiunge un po’ di acqua ogni giorno. Deve rimanere sempre umido e dopo pochi giorni spunteranno i capelli 🙂
Ringrazio davvero di cuore Claudia, non solo per questo magnifico regalo, ma anche per le tante idee e spunti che mi offre, per la sua simpatia, la sua creatività e i tanti suggerimenti libreschi che hanno già arricchito la mia libreria e quella di Piccolo Furfante. Potete trovarla sul suo blog ed anche su anobii… Non perdetela di vista!! 🙂
Avvertenza:
Claudia non vende le sue produzioni (che peccato però!! 🙁 ), ma è disponibilissima a fornirvi chiarimenti e a rispondere ai vostri dubbi sulla creazione dei pupazzetti d’erba. Contattatela sul suo blog!!