Questo messaggio lo dedichiamo ai folli. A tutti coloro che vedono le cose in modo diverso. Potete citarli. Essere in disaccordo con loro. Potete glorificarli o denigrarli, ma l’unica cosa che non potete fare è ignorarli. Perché riescono a cambiare le cose.
E mentre qualcuno potrebbe definirli folli, noi ne vediamo il genio. Perché solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo, lo cambiano davvero.
M.K. Gandhi
Venerdi’ del libro: “La ragazza delle arance”
Guardare gli eventi e le situazioni in una luce positiva è importante. La forza, la saggezza e la gioia che accompagnano un simile atteggiamento portano alla felicità. Guardare le cose con ottimismo o benevolenza non significa essere stupidamente ingenui e permettere agli altri di approfittare della nostra buona disposizione d’animo. Significa avere la saggezza e l’intuizione di muovere le cose in direzione positiva, considerandone l’aspetto migliore pur rimanendo concentrati sulla realtà.
Daisaku Ikeda
Mi piace Gaarder e ho letto molti suoi libri. Cosi’ questo libro l’ho preso di slancio, sulla fiducia. Arrivata a metà del libro ero decisa a dargli fuoco : una storia triste e sconclusionata, senza capo ne coda con vaneggiamenti vari. Il libro è rimasto sul mio comodino con un bel segnalibro a metà circa 2 settimane. Lo guardavo e mi passava la voglia di prenderlo in mano: un vero e proprio rigetto.
Una notte, pero’, non riuscivo a dormire e cosi’ mio malgrado (non avevo altro a portata di mano) l’ho ripreso in mano, cosi’ tanto per farmi venir sonno…
Incredibile! 2 pagine dopo a dove ero rimasta il libro prende vita, ti spiazza, ti riempe di emozioni e non vedi l’ora di finirlo. :-0
In quelle pagine che credevo inutili e pesanti, ho trovato tanti stimoli di riflessioni, tante emozioni, tanto coinvolgimento…
Oggi ve lo voglio proprio consigliare e , se come me arrivate al punto di volerlo abbandonare, tenete duro ancora un po’: il meglio arriva alla fine.
Il libro in questione è:
La ragazza delle arance – Jostein Gaarder
Solo ora capisco con anima e corpo cosa significhi non esistere. Sento un crampo fastidioso nello stomaco. Mi sento la nausea. Ma mi arrabbio anche. Divento furioso al pensiero che un giorno scompariro’, e poi non ci saro’ piu’, non per una settimana o due, non per quattro o quattrocento anni, ma per l’eternità. (…) Mi sento tradito da tutto. Non c’è niente a cui aggrapparsi. Non c’è niente che mi puo’ salvare. Non perdo solo il mondo, e non perdo solo tutte le cose e tutte le persone alle quali voglio bene. Perdo me stesso. Oplà… non ci sono piu’!
Sono arrabbiato. Sono tanto arrabbiato che potrei vomitare da un momento all’altro. Perchè ho visto il diavolo dritto in volto. Ma non lascio che il diavolo abbia l’ultima parola. Mi allontano dal Male prima che riesca ad avere potere su di me. Scelgo la vita. Scelgo quel piccolo ritaglio di Bene che mi viene concesso, e forse esiste anche qualcuno che si puo’ chiamare il Bene. Chi lo sa se spra a tutto non esiste un Dio.
Ora aspetto,come sempre, con ansia le vostre recensioni.
Vi ricordo la nostra biblioteca su Anobii (che prometto aggiornero’ al piu’ presto) e i post degli scorsi Venerdi’ del libro.
Comunico a tutti che Il Venerdi’ del libro si prende due settimane di pausa… per godersi le vacanze e ricaricare le pile. 😀
Auguro un buon weekend natalizio a tutti voi!
Vuoi partecipare anche tu ai Venerdì del libro?
Ecco come fare:
Basta postare di venerdì – sul proprio blog o lasciare un commento su HomeMadeMamma – i libri che si vogliono suggerire ai lettori per il weekend. Possono essere uno o più, su qualsiasi argomento e per qualsiasi target.
Anche il modo in cui proporli è a discrezione dei partecipanti: mettere citazioni, raccontare aneddoti, fare semplicemente una lista, inserire foto…
Invito chi partecipa a lasciarmi un commento nell’articolo del giorno, in modo da poter inserire tutti i link dei partecipanti della settimana nel mio post. Non sono sempre collegata (e sono imbranata di mio ) e ora che vado avanti indietro dalla Svizzera all’Italia ho sempre paura di dimenticarmi qualcuno.
Chi partecipa puo’ scegliere o meno di inserire i partecipanti della settimana nel proprio post.
Non ci sono banner da inserire, obblighi di sorta o email a cui rispondere . Si partecipa quando e come si vuole.
Lo scopo dell’iniziativa, infatti, rispecchia lo spirito con cui nasce HomeMadeMamma: far circolare informazioni utili e voglia di fare (in questo caso di leggere) in tutta libertà.
Vuoi essere dei nostri? Benvenuto! Come vedi partecipare è semplice
A scuola di creatività ovvero come far nascere le idee
Spesso le idee si accendono l’una con l’altra, come scintille elettriche.
Friedrich Engels
Finalmente torno a parlare di creatività e questa volta per proporvi qualcosa di pratico. Il mio regalino di Natale per voi: post pratici per “giocare” con la creatività.
Come vi ho detto piu’ volte, io credo che la creatività possa essere coltivata e sia a disposizione di tutti, a prescindere dall’età, dal ceto sociale, dal titolo di studio, dal lavoro che si fa…
La creatività di cui parlo non fa riferimento alla creatività che porta a creazioni di altissimo valore capaci di concorrere allo sviluppo umano (magari anche a quella, ma personalmente non volo cosi’ in alto ;-)). Io penso ad una creatività che si traduce in prodotti di normale importanza in grado però di appagare la persona, di farla stare bene e di trasmettergli un senso positivo nei confronti della vita arricchendola e arricchendo quella degli altri.
Per cui cosa c’è di meglio che esercitarsi e stimolare questa nostra creatività? Come, direte voi? Facendo un po’ di pratica. Vi faccio lavorare, va là! 😀
Per prima cosa per essere creativi bisogna avere delle idee, non necessariamente buone, ma delle idee si’. Per trovare quella “giusta” dobbiamo allenarci a produrre molte idee perchè nel mucchio sicuramente ce ne sarà una (io spero di piu’ :-D) che vale la pena di essere realizzata. Si è soliti dire “tieni a portata di mano un quaderno e una matita, cosi’ potrai annotare tutte le idee che ti vengono in mente” (e ve lo dico anch’io 🙂 ). E’ vero pero’ che a volte, bisogna “abituarsi” a produrre idee, perchè le idee non ci piovono dal cielo, o per lo meno per me all’inizio non è stato cosi’. Sarà che ho trascurato per molto tempo la mia creatività ed ad un certo punto mi sono ritrovata un po’ arrugginita, con tanta voglia di fare ma non sapendo cosa e come fare.
E allora, mi sono messa a produrre idee? Di metodi ce ne sono tanti, pensati da fior fior di studiosi … Vediamo i miei preferiti che uso spesso quando devo pensare ad attività e lavoretti per i bimbi:
- creare mappe mentali. Un metodo che ci permette in modo semplice e veloce di scomporre un’idea e da essa svilupparne tante altre. Prendete un bel foglio bianco ed al centro mettete una parola qualsiasi (meglio ancora se riguarda una questione, un’idea, un progetto che vi interessa). Da quell’idea fatene discendere un’altra e poi un’altra ancora e cosi’ via finche’ non avrete riempito tutto il foglio. Non abbiate paura di scrivere la prima cosa che vi passa in testa. Il foglio non lo leggerà nessuno e nessuno vi darà il voto. Ora guardate il vostro foglio. Quante idee avete prodotto? 5, 10,20, 30, 40… WOW! 😀 Per saperne di piu’ sulle mappe mentali leggete qui
- Pensare a 10 modi per... Questo è il metodo che uso quando mi trovo in una situazione di stallo. Mettiamo che io stia cercando un lavoretto da fare con Piccolo Furfante sulla lettera A. Cosa potrei realizzare? Cosi’ di getto non mi viene in mente nulla. Allora prendo carta e penna e mi do 2/3 minuti di tempo per segnare, per esempio, 10 modi per … scrivere la lettera A. Proviamo. Mi viene da dire: con la farina, il riso, la pasta, il pongo, i fazzoletti, la colla, le foglie, i post it, le graffette, le mollette, i bicchieri, gli stuzzicadenti, i sassi, il cioccolato. ‘Ops ne ho detti piu’ di 10!! Vedete, non è difficile e quanti possibili lavoretti ora potrei fare con PF 😀 Guardatevi intorno e scrivete di getto. Il trucco è tutto qui
- Mettere insieme idee che non centrano nulla. Anche questo lo uso spesso. Prendo un’idea che voglio sviluppare ma non so come e ne associo un’altra che non centra proprio nulla con la prima (cioè metto nero su bianco la prima cosa che mi viene in mente). In 5 minuti cerco di trovare dei modi per unire le due idee. Per esempio, sono sempre alle prese con i miei famosi lavoretti sulla lettera A e, a corto di idee, associo a caso quello che mi viene in mente adesso: “biscotti di pasta frolla” (è ora di merenda e ho fame ). Quindi vediamo un po’, potrei fare preparare a PF biscotti a forma di lettera A, oppure fargli evidenziare nella parola biscotti di pasta frolla tutte le lettere A, oppure far creare delle parole che iniziano per A con lettere fatte di pasta frolla, oppure potrei scrivere sui biscotti di pasta frolla con la glassa delle lettere A e creare delle bocce di natale commestibili, oppure potrei creare una grande lettera A di pasta frolla che poi PF potrebbe decorare a piacere con cioccolatini e codette, oppure… 😀
- Un’idea 20 verbi. A volte ho in testa un’idea ben chiara ma non so come svilupparla. Una cosa che per me funziona è associare all’idea 20 verbi, in questo modo di solito trovo uno sviluppo originale alla mia idee iniziale. Partiamo sempre dalla mia lettera A… quindi potrei associare: mangiare, saltare, scolpire, costruire, cucire, cucinare, gridare, tirare, sedersi, trovare, nascondere, unire, soffiare, scoppiare, passare, pulire, annodare, slegare… Mi sono già venute in mente delle belle attività come per esempio far scoppiare a PF solo i palloncini che hanno la lettera A scritta sopra, oppure farlo saltare solo quando pronuncio parole che iniziano con la A 😀
- Usare il vocabolario. Esistono in giro delle tabelle di nomi (ne ho trovate tante sui libri inglesi che parlano di creatività) usate per associare ad un’idea una parola e da li’ far scaturire nuove idee in modo facile e veloce. Nel nostro caso prenderei la mia lettera A e estrarrei a caso una parola da questa tabella per pensare ad attività che uniscano le due cose. Dato che di solito una persona non ha il tempo di costruirsi questo genere di tabelle, è possibile ovviare alla cosa usando un semplice vocabolario. Ora io l’ho aperto a caso e sono finita sulla parola fango. Quindi cosa potrei fare con la mia lettera A? PF sarebbe davvero contento di creare una lettera di fango, oppure scrivere nel fango… ma senza arrivare a questo si potrebbe usare invece del fango il das e costruire delle lettere o un mosaico, oppure potrei usare la creta… Bello no? 😀
Come vedete giocare con le idee non è difficile. E queste sono solo 5 semplicissime tecniche… cosi’ tanto per cominciare e divertirsi un po’ 😀
Parleremo delle altre la prossima volta…
Qui trovate tutti i post in cui parlo di creatività: