Spazio alla fantasia: i mostri riciclosi da davanzale

 

Dopo il trasferimento ci siamo trovati con un sacco di scatole ed imballaggi da smaltire. La maggior parte è finita in discarica, ma i pezzi “piu’ belli” li ho voluti tenere in vista di momenti di relax con Piccolo Furfante.

L’altro pomeriggio PF non aveva proprio voglia di uscire, cosi’ ho tirato fuori i miei  “migliori” imballaggi e gli ho proposto “costruiamo qualcosa?”

All’inizio era un po’ indeciso su cosa creare: macchinine, razzi, robot… ma poi con in mano un barattolo di colla ha deciso: MOSTRI!

Oltre alle scatole di cartone ho recuperato altri materiali: stecchetti di legno, pennarelli, tempere, adesivo, colla e poi gli ho lasciato fare.

A volte mi chiedeva di aiutarlo, altre volte si limitava a commentare un suo passaggio o a riprodurre suoni strani.

Dopo una buona mezzora passata a lavorare, i mostri erano pronti, PF soddisfatto e la casa uno sfacelo 😀

Direi che l’operazione “imballaggi” è perfettamente riuscita: ho smaltito il cartone, PF si è divertito, abbiamo passato un piacevole pomeriggio in casa, abbiamo due simpatici mostri che abbelliscono il nostro davanzale svizzero 😀

Altre idee per riciclare le scatole di cartone:

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Il Venerdi’ del libro: “Nati due volte”

Mai si è troppo giovani o troppo vecchi per la conoscenza della felicità. A qualsiasi età è bello occuparsi del benessere dell’animo nostro.
Epicuro

Il libro di oggi era stato proposto già da qualcuna di voi. E’ rimasto prima sulla mia lista dei desideri e poi sullo scaffale della mia biblioteca per un sacco di tempo: lo guardavo, lo prendevo in mano e poi lo rimettevo a posto. Mi sembrava un libro troppo forte per me.

L’altra sera mi sono fatta coraggio ed ho iniziato a leggerlo, ripromettendomi “Leggo solo 2 righe e poi lo rimetto sullo scaffale ” Sorpresa: l’ho letto in una notte (la mattina dopo ero un pochettino stravolta dalla stanchezza :roll:).

E’ un libro che prende il cuore, è vero, ma è anche un libro schietto, pieno di forza e speranza. Molte riflessioni sulla natura umana, sui rapporti di coppia, sulle relazioni mi hanno fatto pensare, a volte mi hanno inchiodato al muro.

E cosi’ oggi vi suggerisco di leggere…

Nati due volte di Giuseppe Pontiggia

Noi siamo abituati al male. Il male conferma la nostra superiorità o conforta la nostra debolezza. Ci è cosi’ familiare che il bene ci sconcerta e cerchiamo di ridurlo a male, commutandolo di segno e assimilandolo ai modelli negativi che ci sono noti.

(…) Il male – contrariamente a quanto si pensa – è rassicurante, lo veneriamo nei mostri, giustifica le vendette, mobilita le difese, rafforza la durezza del cuore. Il bene è un esempio inimitabile (vogliamo confrontarlo con il male?), supera fossati e mura che approntiamo contro il nemico, elude gli infiniti cavilli della intelligenza, disorienta l’astuzia perchè la ignora, è disarmato e semplice. Il male ci incuriosisce e ci eccita, stimola l’investigazione, si cela nell’ultima stanza, quella del segreto infame. Il bene apre le porte, non nasconde nulla, si apparta solamente per non farsi notare. Il male promette misteri, il bene è un mistero luminoso, una presenza inaccettabile

Ora sono curiosa di scoprire tutti i vostri suggerimenti per questo fine settimana 😀 Eccoli:

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Fatti da voi: i pesci di carta di mamma Tina

Questa settimana per la rubrica Fatti da Voi voglio presentarvi una mamma molto speciale: Tina.

Tina non solo è mamma di due bimbi, ma è anche un’insegnante di scuola materna a Lugano.

Leggendo la sua mail sono rimasta a bocca aperta vedendo tutte le belle cose che fa in classe e con i suoi bimbi.  :mrgreen:

Per l’occasione ci mostra uno dei suoi lavoretti: i pesci di carta! Ma prima… due parole di presentazione:

Mi chiamo Tina e sono mamma di due cuccioli: bimba di 8 1/2 anni e bimbo di 5 1/2. Lavoro a tempo pieno: sono docente di Scuola dell’infanzia a Lugano.

Per “esigenze di lavoro”, ma soprattutto perchè mi piace, mi dedico al bricolage (mi piace anche molto cantare e adeguare alle mie esigenze di lavoro canzoni già esistenti, modificando i testi). Per il bricolage utilizzo in prevalenza materiale di recupero e materiale a basso costo (i “fondi” disponibili sono anche da noi limitati) e cerco di proporre, ai miei figli ed ai miei allievi, lavori che possano, il più possibile, preparare con le loro mani.

La mia classe è composta da 24 allievi dai 3 ai 6 anni: non sempre è facile gestire da sola tutto il gruppo durante le attività e fare in modo che le proposte siano adatte alle tre fasce d’età! L’obiettivo dei lavoretti è principalmente quello di rendere autonomi i bambini nell’utilizzo dei materiali disponibili. A volte non propongo un “modello preconfezionato” ma solo il materiale che è destinato alla produzione ed il soggetto da fare: ognuno potrà poi usare la propria fantasia ed alla fine il risultato è sempre molto differente tra una e l’altra produzione!

Mi piace ad inizio anno – quest’anno abbiamo cominciato il 29 agosto- preparare decorazioni da appendere al soffitto dell’entrata della scuola  (come  pesci,  matitone,  gufetti) in modo che ciascun bambino, anche il piccolo che ha appena iniziato la frequenza, possa creare un lavoro personale che resterà appeso assieme a quelli dei compagni, fino a giugno alla chiusura dell’anno scolastico.

Ho anche l’abitudine di far preparare un lavoretto in occasione delle varie ricorrenze (Natale, Pasqua..) e per completare i progetti di lavoro svolti durante l’anno. Per terminare l’elenco, aggiungo che mi piace ringraziare le maestre dei miei figli a fine anno scolastico con un pensiero prodotto dalle mani del bambino.

E ora, andiamo a scoprire, come Mamma Tina ha realizzato con i suoi bimbi della scuola d’infanzia i pesciolini di carta…

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