Alla scoperta della scuola zurighese di Piccolo Furfante

Questo weekend è stato un fine settimana davvero ricco di emozioni: sabato la super mega festa di compleanno di Piccolo Furfante insieme ai suoi amichetti, poi la divertentissima pizzata serale con gli amichetti “speciali”, domenica partenza per Zurigo con sosta al laghetto di San Bernardino … e questo tutto in vista della visita alla nuova scuola di Piccolo Furfante prevista per lunedi’ pomeriggio.

Tutto il weekend l’ho passato con un senso di ansia in previsione di questa visita. Avevamo già parlato piu’ volte con la responsabile scolastica, avevamo ricevuto tutte le informazioni necessarie riguardo la scuola e l’organizzazione didattica, ma la visita alla struttura ed il pomeriggio da passare con la nuova maestra ed i nuovi compagni di PF mi preocupavaun po’: se a Piccolo Furfante non fosse piaciuta la scuola, sarebbe stato davvero un problema :-S

La scuola è una scuola materna svizzero-tedesca che si trova a 5 minuti di strada dalla nostra casetta zurighese. Li’ Piccolo Furfante imparerà lo svizzero tedesco (l’alto tedesco gli verrà insegnato solo alle elementari :-D) e, spero, molte altre cose ;-). La struttura è abbastanza grande con un bel parco pieno di giochi, un campo da calcio/basket ed un mega castello di legno.

Siamo entrati insieme ad altri genitori e bimbi, tutti un po’ spaesati e guardandoci in giro tra il curioso e l’apprensivo. L’ansia pero’ è subito svanita perchè le maestre ed i bimbi ci hanno accolto a braccia aperte.

La futura maestra di Piccolo Furfante ( che parla svizzero tedesco, ma anche alto tedesco, italiano ed inglese :-D)  aveva pensato a tanti giochi ed attività da fare con i bimbi nuovi per far conoscere loro la loro nuova classe e gli altri bimbi. L’impressione che ne abbiamo avuto io e Papà Ema è stata piu’ che positiva, soprattutto perchè Piccolo Furfante, sempre un po’ timoroso in situazioni nuove, si è ,invece, lanciato con entusiasmo in tutti giochi proposti…

Cosa ho notato di diverso, rispetto alla scuola di Piccolo Furfante in Italia?

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Venerdi’ del libro: “La ragazza che sognava Che Guevara”

“Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere”
Mahatma Gandhi

Oggi voglio proporvi un libro che non so nemmeno io come presentarvi…

Ho preso questo libro perchè mi ha attirato il titolo, ma sinceramente non c’entra niente con la trama

Ho letto questo libro tutto di un fiato, ma non so se perchè ero piu’ curiosa di come andasse a finire la storia della protagonista o di che messaggio volesse dare l’autrice

Ho riflettuto parecchio su cosa mi ha lasciato, ma non so dirvi se perchè a tratti è talmente duro da scioccare o perchè l’autrice abbia colto veramente nel profondo dei sentimenti

E’ da giorni che mi rigiro tra le mani questo libro cercando di dargli un giudizio. A volte penso che sia un libro forte e necessario, altre che sia troppo romanzato e a tratti forzato…

Sono un po’ confusa. Cosi’ per togliermi d’impiccio mi sono detta: “Beh, lo propongo al Venerdi’ del Libro”, magari qualcuno mi aiuterà a chiarirmi le idee” 😀

E cosi’ oggi vi propongo:

La ragazza che sognava Che Guevara” – Tessa Bridal

Le porte del mio passato sembravano chiuse per sempre e da qualche parte, dietro a esse, c’era Marco nella sua solitaria reclusione, ignaro del fatto che fuggire e lasciarlo fosse stata la decisione piu’ difficile della mia vita. I ricordi erano l’unica cosa che mi desse la forza di alzarmi al mattino e riprendere gli sforzi per liberarlo. Facevo la spola tra Londra e Parigi, mantenendomi con traduzioni dallo spagnolo e qualche lavoretto d’ufficio. I miei visti venivano rinnovati grazie all’aiuto di persone che spesso non conoscevo e che non avevano mai assistito a torture o subito persecuzioni politiche, ma che appartenevano al numero di coloro che, come aveva detto una volta Che Guevara, non riuscivano a trovare pace se qualcuno, in qualunque parte del mondo, subiva un’ingiustizia.

Attendo lumi su questo libro e i vostri preziosi suggerimenti 😀 Ecoli:

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L’astuccio creativo di Mamma Daniela

Seguo il blog di Daniela, la Scuola in Soffitta, già da un po’. Mi piacciono i suoi post, le sue riflessioni, le sue idee e le sue proposte. Mi piace quando racconta delle sue esperienze. Mi mette voglia di fare, di provare.  Da quando mi sono messa in testa di organizzare una homeschooling  in italiano per PF, la  seguo ancora piu’ avidamente. Si è capito che mi piace un sacco il blog di Daniela? Eh? 😀

Qualche settimana fa ricevo una sua mail. Mi mostra il magnifico astuccio fatto da lei e pensato per il suo bimbo, per fare in modo che possa usare tanti colori e non i soliti 12 che i normali astucci contengono. Daniela mi spiega come realizzarlo e perchè l’ha creato.  Vorrei condividere con voi tutto questo.

Io l’ho chiamato astuccio creativo sia perchè è fatto a mano da Daniela sia perchè è tutto ricicloso sia perchè è pensato per stimolare  la creatività dei bimbi, liberi di scegliere tanti tanti tanti colori. Insomma un astuccio davvero speciale 😀

Lascio, allora, la parola a Daniela:

Sono mamma di due bambini (6 e 2 anni), vivo a Milano. Il blog “la Scuola in Soffitta” è nato a ottobre 2010, esattamente due settimane dopo l’inizio della prima elementare di mio figlio. Il primo giorno di scuola il Dirigente Scolastico ha raccolto bambini e genitori in cortile prima di chiamare la formazione delle classi e ha fatto un annuncio: “Avete presente il progetto formativo che vi abbiamo consegnato? Dimenticatelo! Purtroppo i tagli alla scuola pubblica hanno reso impossibile la realizzazione del programma: faremo il possibile.”

Da quel momento ho capito che dovevo darmi da fare per riempire quelle parti di programma che non avrebbero svolto in classe. A me il programma piaceva! La scuola era stata messa in soffitta, come tutte le cose che si accantonano, per ragioni reali certo, però intanto mio figlio cresceva e non volevo trovarmi alla fine delle superiori a dirgli: “Non sai l’inglese? Per forza: non avevi l’insegnante abilitato, ma non è colpa mia, vai a dirlo alla Gelmini!”

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