Buste di plastica per personalizzare le magliette e non solo…

Qualche giorno fa, avevo trovato questo post di Filth Wizardry che mostrava come personalizzare le magliette usando i ritagli delle buste di plastica. Guardando il tutorial mi era sembrato tutto troppo facile e, se devo essere sincera, tutto troppo bello. Mi sono detta: “Basta davvero cosi’ poco?” e la mia faccia era piu’ o meno questa 😯

Dato che ero un po’ scettica, ho fatto un po’ di  ricerche in rete per vedere se c’era qualcun’altro che aveva provato. Ho scoperto che questa tecnica è conosciutissima e sfruttata in vari modi: per creare borse bavagline, lampade. Cosi’ dato che nei cassetti ho un sacco di buste di plastica carinissime e con disegni pazzeschi ho deciso di provare.

Cosa serve?

  • Buste di plastica (ovviamente)
  • Cartaforno
  • Stoffa da personalizzare
  • Ferro da stiro

Come fare:

Io ho deciso di iniziare da qualcosa di piccolo: un sacchetto portagiocattoli di Piccolo Furfante. Se il risultato fosse stato pessimo, non si sarebbe lamentato: quel sacchetto a PF non piace perchè è tutto verde e poco “simpatico” 🙄

Per prima cosa ho ritagliato l’immagine di un cavallino a dondolo da una busta che mi piaceva tanto. Ho dato una stiratina alla bustina di tela, vi  ho appoggiato sopra il ritaglio e sopra ancora un pezzetto di carta forno. Ho stirato il tutto, premendo leggeremente il ferro soprattutto sui bordi. Ho usato il ferro a vapore e una temperatura alta (su cotone). Dopo qualche secondo ho rimosso la carta forno e ho notato, con mia grande sorpresa, che l’immagine era rimasta perfettamente incollata alla stoffa, senza pieghe o grinze. Anche i bordi erano perfettamente uniti alla stoffa. Ho aspettato che si raffreddasse per verificare la tenuta e ho potuto constatare che l’esperimento era riuscito 😀

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Zurigo con i bambini: Piccolo Furfante al giardino botanico

Era da un po’ che l’avevamo programmato, ma io e Piccolo Furfante non avevamo avuto ancora il tempo di andare ad esplorare il giardino botanico di Zurigo. Settimana scorsa (prima dell’arrivo del freddo e della febbre :-S)  abbiamo preso  “armi e bagagli” e ci siamo avventurati sul tram n.11 diretti al giardino 😀

Il tram era un po’ affollato, ma non ci siamo lasciati scoraggiare. Alla fermata Heigbachplatz è iniziata la nostra avventura. Abbiamo seguito i cartelli che indicavano il giardino, ma dopo un po’ abbiamo incominciato a preoccuparci perchè i  cartelli diventavano sempre più piccoli e le strade  sterrate. Finalmente dopo una salitona, abbiamo visto l’ingresso 😀

Prima di entrare abbiamo ammirato la bellissima mappa tridimensionale del parco che PF ha cercato di smontare 😀

Il parco è molto vasto (circa 50.000 mq) , ma non c’è pericolo di perdersi: è sviluppato su di una collina, in cima alla quale svettano due alti edifici che si possono comodamente prendere come punto di riferimento. Per essere sicuri, comunque, è meglio recuperare la cartina che si trova, gratuitamente, in una bacheca trasparente proprio all’ingresso… oppure potete usare la foto qui sopra  😉

Entrando nel parco la strada si biforca: un sentiero conduce ad un’area purtroppo ora chiusa al pubblico, mentre un’altro conduce allo stagno. Qui PF si è divertito un sacco a fotografare anatre, libellule, rane e lumachine d’acqua. Non si è salvato nemmeno un povero gatto di passaggio a cui sono toccate oltre alle foto anche un po’ di coccole. 😀

A questo punto le possibili strade sono davvero tante: potete salire la collina oppure addentrarvi nel bosco oppure seguire il sentiero principale oppure fermarvi un attimo alla Cafeteria 😀

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Fatti da voi: gli occhiali 3 D di Mamma Roberta

Mamma Roberta ha un blog  nato da poco: Io solo mamma. L’ho scoperta perchè qualche tempo fa Roberta mi ha lasciato un commento qui su HomeMadeMamma.

Questa è una delle cose che adoro della rete: permette di conoscere tante persone, di condividere con loro passioni ed idee, di confrontarsi e connettersi 😀

Mamma Roberta è una mamma creativa che, un giorno, ha deciso di fare solo la mamma e un’altro giorno ha deciso di aprire il suo blog per raccontare di sè, dei suoi bambini e delle loro attività 😀

L’idea del blog è nata perchè negli ultimi tempi ero sempre in giro con foglietti e fogliettini a distribuire ad amici e parenti ricette di dolci, per la pasta da modellare, indirizzi di ludoteche, teatri, musei, siti internet… Ad un certo punto non mi ricordavo più chi mi avesse chiesto cosa e ho deciso di fare ordine. Ho pensato:”e se aprissi un blog?” All’inizio mi è sembrata un’impresa troppo grande per me, ma poi mi sono fatta coraggio.

Scegliere il nome: “Io-solomamma” è stato facile. Da circa un anno, infatti, ho deciso (d’accordo con mio marito, ovvero lo “sponsor” del blog!) di lasciare il lavoro e di dedicarmi esclusivamente ai miei due bambini. Quindi quando mi chiedono: “Cosa fai nella vita?” rispondo sempre: “Io? Solo la mamma”.

Diciamo che non mi annoio…fare “solo” la mamma significa essere anche un pò medico, un pò infermiera, un pò tata, un pò colf, un pò (tanto) psicologa, un pò insegnante, un pò cuoca, un pò autista, un pò inventrice…. e devo dire che quest’ultimo aspetto è quello che più cattura i miei due bimbi.

I miei hobby (ne ho sempre avuti tanti, fin da piccolissima) stanno diventando anche i loro. La mia voglia irrefrenabile di creare, li sta contagiando. “Mamma cosa costruiamo oggi?” è la loro domanda più ricorrente. Stanno imparando che il divertimento non sta solo nel giocare, ma anche nel saper sfruttare la propria fantasia, nel crearlo il gioco.

Così mettiamo da parte tutto ciò che ci ispira: vasetti di yogurt, cannucce, bottiglie di plastica,  legnetti…e all’occorrenza diamo vita, una seconda vita, agli oggetti stessi.

Mamma Roberta è stata così gentile da voler condividere con noi una sua creazione: gli occhiali 3 D, naturalmente tutti riciclosi 😀


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