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I regali per Papà Ema stanno prendendo forma. Ecco due semplici idee da realizzare in casa: la manina porta mouse e i coupon della festa.
La Manina porta mouse
Piccolo Furfante ed io abbiamo deciso di regalare a Papà Ema un mouse wireless (simile a questo) per il suo computer portatile. Ci sembrava, però, un regalo un po’ “freddo” e così abbiamo deciso di dargli un tocco personale costruendo con le nostre manine (testualmente) un porta mouse da scrivania. Realizzarlo è stato davvero facile.
Cosa serve
Abbiamo acquistato in cartoleria una confezione di DAS terracotta da 500 gr. Dopo aver lavorato un po’ la pasta, l’abbiamo inserita in uno stampino rotondo abbastanza grande da contenere la mano di Piccolo Furfante. Abbiamo usato una vecchia ciotola per alimenti di plastica dura e, per fare in modo che il DAS una volta modellato uscisse facilmente dal contenitore, l’abbiamo unta con dell’olio vegetale. Abbiamo usato il DAS Terracotta sia perchè ci piaceva il fatto che asciugasse all’aria senza bisogno di usare il forno, sia perchè l’effetto terracotta ci piaceva molto e ci evitava di dovere poi dipingere la forma una volta terminata.
Inserito il DAS nella ciotola, abbiamo livellato la superficie per renderla liscia e uniforme: abbiamo dovuto rivoltare più volte il composto dentro il contenitore e abbiamo usato un piccolo mattarello (quello del Didò) per rendere perfettamente piatta la superficie. A questo punto Piccolo Furfante ha impresso la sua mano nel calco. Ha dovuto metterci un po’ di forza perchè il composto risulta abbastanza duro. Mentre PF spingeva, io facevo in modo che i bordi di pasta non uscissero dal contenitore. Una volta ottenuta la forma della manina, ho tirato fuori il DAS dalla ciotola aiutandomi con un cucchiaino e l’ho adagiato su di un piatto di plastica. Ho sistemato ancora i bordi che si erano un po’ rovinati e ho messo il tutto a riposare in un luogo sicuro (dalle grinfie di Piccolo Furfante che voleva a tutti costi continuare a giocare) e asciutto.
Ci sono voluti circa 2 giorni perchè si asciugasse completamente, anche perchè l’intero panetto di DAS (500 gr) è davvero tanto, ma la mano di Piccolo Furfante è ormai troppo grande per usare meno pasta.
Questa idea l’ho presa da Family Fun (un sito davvero bello). Si tratta di “buoni” spendibili solo dal papà e relativi a cose, faccende o desideri che il papà vorrebbe vedere realizzati . L’idea mi è subito piaciuta, ma volevo personalizzare i miei coupon facendo riferimento a tutte quelle cose che piacciono a Papà Ema. Ho creato quindi nostri “buoni” personalizzati.
Cosa serve
Realizzarli è semplice. Ritagliare tutti coupon dal modello base. Una volta ottenuti i tagliandi, incollarli sul cartoncino colorato. Porre tutti i buoni uno sull’altro con il fronte a vista e piegare con cura lungo la linea centrale. Il libretto ora ha preso forma. Noterete che la copertina è leggermente più grande dei singoli buoni in modo che il libro possa chiudersi senza problemi. Vedrete inoltre che al centro del libro si trovano due fogli vuoti.
Ora non resta che rilegare il libretto. Io usato del semplice filo seguendo le indicazioni riportate da questo sito, MondoCipi (che vi consiglio di visitare perchè è davvero bello), in merito alla rilegatura a farfalla. Essendo la prima volta che la facevo non è venuta perfetta, ma è comunque ordinata. Per finire ho incollato tra loro le due pagine bianche centrali. Il libretto è così terminato.
Questo è lo schema che ho usato io: Coupon festa del papà. Questo, invece, è uno schema in bianco che potrete personalizzare a vostro piacimento.
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Durante i pranzi con parenti e le cene con gli amici pre-PiccoloFurfante, la Famiglia P. si lanciava in sfide mozzafiato armata di scatole, tabelloni, pedine e dadi. I giochi da tavolo più gettonati erano: Scarabeo (in inglese e italiano), Monopoli, Taboo, Pictionary, Pit Stop, I Coloni di Catan (conosciuto grazie a Zio Gio’ e Zia ‘Aua a cui va eterna riconoscenza).
Con l’arrivo di Piccolo Furfante le cose sono un po’ cambiate. Finchè era piccolo piccolo si sfruttava il suo lungo pisolino pomeridiano per intrattenersi con giochi e sfide, ma crescendo tutto è diventato più complicato: mangiarsi pedine, dadi e case del Monopoli era diventato il suo divertimento preferito.
I giochi da tavolo sono finiti, così, accatastati su qualche scaffale, ma la voglia di giocare ha avuto il sopravvento. Per non rinunciare al divertimento e mantenere viva la tradizione, ho realizzato semplicissimi (veloci e sicuri) giochi in cui potesse essere coinvolto anche Piccolo Furfante senza il pericolo di soffocamento. Per gli adulti certo, non sono nulla di particolarmente coinvolgente, ma sono comunque giochi che si possono fare in compagnia e che sono simpatici per intrattenere amici e parenti nei lunghi pomeriggi in casa.
I dadi degli animali sono uno di questi passatempi.
Dopo aver costruito 3 dadi raffiguranti diversi animali ed insetti, ho realizzato le varie carte corrispondenti.
Le regole del gioco sono davvero semplici.
A turno ogni giocatore lancia i tre dadi. I concorrenti devono essere veloci e recuperare le carte con le immagini che sono uscite in sorte. Le carte vengono accumulate dai vari giocatori finchè non finiscono. Vince chi è riuscito a recuperare più animali.
Se esce un animale di una carta già pescata, si hanno due possibilità a seconda di cosa si decide come regola di gioco:
All’inizio per Piccolo Furfante giocare con 3 dadi e 18 figure diverse era troppo difficile, così abbiamo incominciato gradualmente utilizzando un solo dado e poi, man mano che acquistava sicurezza, abbiamo introdotto anche il secondo. Anche il rubare le carte agli avversari, pur risultando più divertente e movimentando ulteriormente il gioco, era un po’ troppo difficile per lui. Attenzione, quindi, a calibrare la difficoltà in base alle abilità dei più piccoli, che se non finirebbero per annoiarsi o arrabbiarsi!
Ecco i modelli che ho usato per costruire “I dadi degli animali” (dado, carte e istruzioni per assemblare il dado):
Questo, invece, è lo schema per realizzare un dado senza immagini. Potrete così personalizzare il vostro gioco e creare le vostre carte personali.
Sul sito Canon Creative Park ho trovato, inoltre, alcuni modelli per costruire altri giochi con i dadi:
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“I tre porcellini” è una delle storie preferite da Piccolo Furfante. Come ogni bimbo ama farsela leggere in continuazione, ma dopo la milionesima volta che gliela raccontavo ho sentito il disperato bisogno di trovare modi nuovi che salvaguardassero la mia sanità mentale, pur continuando ad appassionare lui.
Per qualche giorno abbiamo utilizzato la famosa canzoncina “Siam tre piccoli porcellin, siamo tre fratellin…” a mo’ di racconto, ci siamo però ben presto stufati (io di cantare, lui di ascoltare). Siamo così passati alla rappresentazione con i pupazzi (in casa avevamo a disposizione un maialino (streminzito) e un vecchio cane di peluche) improvvisando le casette con stoffe e cuscini. Questo gioco è piaciuto, ma dopo un po’ arrivata la noia.
Siamo, quindi, passati al DVD (in vendita insieme al libro che avevamo acquistato). Malgrado sia fatto molto bene, non mi piaceva l’idea che rimanesse troppo tempo davanti alla televisione. Il filmato però mi ha fatto venire in mente un’altro modo per rappresentare la fiaba: il didò. Abbiamo così costruito (alla bene e meglio) dei maialini, delle casette, una specie di lupo e abbiamo messo insieme la storia. Rispetto a quella con i peluche, i personaggi e l’ambientazione questa volta risultavano più accurati: le case sembravano case, c’erano gli alberi della foresta, i maialini erano tre (il lupo però non assomigliava tanto ad un lupo, vista la mia abilità con il didò!! ;-))…
La cosa è piaciuta molto a Piccolo Furfante anche perchè era più coinvolto nella messa in scena del racconto: aveva assistito ed aiutato a costruire i personaggi e la scenografia, aveva potuto dare suggerimenti e criticare quello che non gli piaceva (è stato MOLTO severo! Sigh! Sigh!)…
Dal didò passare al Lego è stato un attimo. In questo caso abbiamo usato per i maialini i personaggi della fattoria Lego e per il lupo un cagnolino di plastica. Costruire la casa è stato davvero facile e la supervisione di Piccolo Furfante è stata essenziale: “No Mamma… manca il camino!”, “Maaaamma… dov’è il fuoco??”, “Il lupo usa la scala per salire sul tetto però…”.
Fortuna che per Natale è arrivata la caserma dei pompieri della Lego con tanto di scale e fuoco… non so come avrei fatto altrimenti!!
Il prossimo passo sarà quelo di costruire un piccolo teatro di cartone… ma questo sarà l’argomento di un altro post!
Ecco alcuni siti con materiale, idee e suggerimenti per giocare con i tre porcellini:
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