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Piccolo Furfante, come ogni bambino della sua età, ama molto le attività manuali. Tra tutte spicca il gioco con le paste modellabili: il Didò e la Pasta di sale in primis. La Mamma, tra le due, preferisce di gran lunga la seconda, anche perchè PF tenta sempre di mangiarne un po’ (saranno i colori invitanti? come il giallo fosforescente ed il blu cobalto?) ed essendo la pasta di sale completamente naturale e commestibile, la Mamma dorme sonni tranquilli.
Per Natale, complice il cattivo tempo, abbiamo realizzato un sacco di lavoretti: dalle bocce per l’albero alle finte caramelle da regalare agli zii!!
Adesso in vista del giorno di San Valentino, l’attività di creazione è ripresa a pieno ritmo. Ieri pomeriggio abbiamo, infatti, creato i cuoricini da regalare (prossimamente un post!) alle persone a cui vogliamo bene. Purtroppo avevamo finito il rosso e così i nostri cuoricini sono usciti verdi a striature gialle!! Poco male…
In rete ho trovato un sacco di ricette per fare la pasta di sale, questa è quella che mi ha soddisfatta di più:
– 1 bicchiere di farina (abbondante)
– 1 bicchiere di sale fino (scarso)
– 1/2 bicchiere d’acqua (scarso)
– 1 cucchiaio colmo d’olio di semi
– colori per alimenti
Questa quantità è sufficiente per creare due panetti di medie dimensioni. Per aumentare la dose basta raddoppiare, triplicare (…) il tutto, con l’unica accortezza di accertarsi che la farina ed il sale siano sempre in quantità doppia rispetto all’acqua!
Ecco come fare:
Amalgamare farina, sale, acqua ed olio (che serve per rendere più lavorabile la pasta). Se l’impasto risulta troppo morbido, è sufficiente aggiungere un po’ di farina finchè non risulti più consistente (deve stendersi facilmente senza rimanere appiccicato al tavolo o alle mani). I colori alimentari (qualche goccia), di solito, li aggiungo in un secondo tempo, perchè preferisco dividere il composto base in più panetti che poi coloro in modo diverso.
Per lavorare la pasta è consigliabile stendere un po’ di farina sul piano di lavoro ed aggiungerne di tanto in tanto al composto per evitare che si ammorbidisca troppo.
Ed ora alcuni trucchi del mestiere di “pastieri di sale”:
1) la pasta di sale una volta seccata risulta pesante, quindi è meglio non creare oggetti troppo grossi
2)gli oggetti comunque non devono essere troppo sottili, perchè è facile che si rompino
3)se le creazioni devono essere appese è bene accertarsi che il foro non sia troppo vicino ai bordi. Si rischia che non reggano il peso
4) se si vuole unire due pezzi di pasta di sale tra loro è sufficiente bagnare con dell’acqua le due parti. L’acqua fa da collante
5) e’ possibile anche lavorare la pasta base (bianca) e poi colorarla con tempere o colori acrilici una volta seccata. Io però preferisco (visto l’età di Piccolo Furfante) aggiungere i colori alimentari durante la preparazione.
Per far asciugare la pasta:
Non è necessario l’uso del forno. Basta porre sopra un calorifero gli oggetti (meglio comunque stenderli su un vassoio di carta, come quelli per i pasticcini) e aspettare che si asciughino. In genere ci vogliono 1 o 2 giorni (in base allo spessore della creazione). L’attesa fa parte del gioco: Piccolo Furfante adora controllare gli oggetti più e più volte al giorno per vedere se sono “ppooonnnnttti”!
Che dire: buon divertimento!
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Dopo i colori, ecco un’attività per imparare le forme…
E’ possibile abbinare le forme tra loro, dopo averle distribuite sul tavolo, oppure usare le carte come un Memory. Piccolo Furfante preferisce la seconda attività, ma questa è questione di gusti!
Ed ecco i modelli che ho creato per costruire le nostre carte.
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Girando qua e là, ho trovato questa bella idea sul blog Julie K. in Taiwan: le carte sensoriali.
Ne ho costruite una trentina, appiccicando su dei cartoncini colorati alcuni materiali comuni: cartone, nastro per pacchi, lana, cotone, nastro isolante, pipette, carta crespa, foam…
L’attività originale (Montessori) consiste in una sorta di memory-sensoriale: con gli occhi coperti il bambino deve riconoscere le carte identiche.
Piccolo Furfante (2 anni e mezzo), però, non apprezza molto questo loro utilizzo: si stanca subito e non ama essere bendato o tenere gli occhi chiusi. Si diverte, però, a passarsi le carte sul viso e descrivere le varie sensazioni che prova: “‘Esta è buttta”, “‘Esta è mobbbida!”, “‘Esta fa solleico”…
E’ talmente entusiasta di questa attività che l’ha proposta più volte ai nonni e agli amichetti.
Per il memory sensoriale ci sarà tempo più avanti.
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