Biglietti di Natale fatti con il didò

Finalmente riesco a pubblicare uno dei nostri lavoretti di Natale. Non che io e PF non ne abbiamo fatti,  ma purtroppo non ho trovato il tempo di scrivere i post. ARGH!  :-S

Questo craft, però, volevo proprio condividerlo con voi perchè è facile da realizzare, il risultato è bello, PF si è divertito tanto e, sono sicura, che chi riceverà i nostri biglietti li apprezzerrà tantissimo.

Premetto che non amo molto il didò, preferisco la pasta di sale, ma riordinando i giochi di PF qualche settimana fa sono saltate fuori delle vecchie confezioni di didò (avevano almeno 1 anno! :-S). Pur essendo ancora chiuse, il didò si era un po’ indurito e non si riusciva molto a modellare. Mi spiaceva buttarlo via e così ci siamo messi ad impastarlo ed impastarlo ed impastarlo (un mal di mano 🙁 ) finchè non è venuto fuori grosso salamotto multicolore. Utilizzando le formine che usiamo per la pasta di sale (sono piccolissime), abbiamo ricavato un sacco di soggetti alti circa 3 mm: casette, colombe, farfalle, camion, trattori…

Li abbiamo lasciati seccare; una notte è stata più che sufficiente. Ma cosa farne di una marea di formine di didò?

Dei bigliettini, naturalmente!!!! 😀

Una volta asciutte,  abbiamo spennellato le formine con il glitter: 10 minuti per lato e i nostri soggetti erano tutti sbarluccicanti. Il resto è stato facile:

Del cartoncino colorato (rigido), della colla (meglio se a caldo, ma il vinavil va bene lo stesso) e i nostri biglietti al didò erano belli che pronti.

Ora ne abbiamo una marea e tutti originalissimi… “PF made” 😉

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Il cappello del pirata Barbagianni

Se una sera aveste l’occasione di passare a casa nostra, vedreste Piccolo Furfante e Papà Ema saltare allegramente sul letto brandendo cucchiai in legno, lanciando una marea di cuscini per terra e schivando pupazzi di peluche volanti. Ebbene sì!  Da qualche settimana puntualmente, dopo cena, PF e Papà Ema giocano ai PIRATI!

Sfidando la pazienza (sono dei santi, lo dico sempre!) dei nostri vicini, i miei due pirati “fatti in casa” passano da un arrembiaggio all’altro, da un mare infestato da squali all’altro, da un duello all’ultimo mestolo all’altro per crollare, esausti, in cucina (‘ops cambusa!) a papparsi gustose cioccolate con panna. (‘Sti pirati si trattano bene, però!

Piccolo Furfante poco soddisfatto della sua nave (il nostro letto matrimoniale), l’altra sera pretendeva che gliene creassi una con tanto di vela 😯 . Dato che per ora non sono arrivata a simili capacità creative, mi sono limitata a promettergli un cappello da pirata e, per mia fortuna, PF ha accettato lo scambio.

Così l’altro pomeriggio, supervisionata da Piccolo Furfante, ho creato il cappello del pirata Barbagianni. Avevo trovato, tempo fa, in rete in un sito americano il tutorial per realizzarlo, ma cercando nuovamente non sono riuscita più a recuperarlo. Fidandomi della mia memoria, mi sono messa all’opera!

Cosa ho usato:

  • 1 cartoncino nero grande
  • 2 fogli di carta bianca A4
  • pastello bianco
  • righello
  • 1 piatto piano
  • forbici
  • colla
  • spillatrice

Come l’ho costruito:

Ho diviso  in 2 il cartoncino nero formando due rettangoli. Su uno ho disegnato, con un pastello bianco, la sagoma del piatto partendo dalla base del rettangolo (la sagoma deve toccare il bordo) . Ho calcolato 15 cm di altezza partendo dai due angoli della base su cui poggia la sagoma del piatto. Ho unito con una linea questo punto con la sagoma del cerchio. Ho creato così la forma del cappello e non mi è rimasto che ritagliarla.

Difficilissimo da spiegare, ma facilissimo da fare  guardate un po’ :

Ho ricalcato la forma ottenuta sul secondo rettangolo di cartoncino nero e l’ho ritagliata. Ho fatto combaciare le due sagome e le ho unite tra loro con la spillatrice su tutta la lunghezza dei lati laterali e con un punto sulla curva del cappello.

Ho quindi disegnato il simbolo dei pirati (il teschio con la x di ossa) sui due fogli bianchi e li ho ritagliati. Con la colla li ho, infine, appiccicati sui due lati del cappello.

Ed ecco che il pirata Barbagianni è,  finalmente, pronto all’arrembaggio.

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Zurigo… stiamo arrivando!

Tra meno di 15 giorni inizierà una nuova avventura per la Famiglia P. : io, Papà Ema e Piccolo Furfante ci trasferiremo a Zurigo.

La decisione è stata presa qualche mese fa e ora, con armi e bagali alla mano, siamo pronti per iniziare la nostra nuova vita. O almeno, me lo auguro! 🙂

A dire la verità, il trasferimento non sarà così drastico: io e PF ci prenderemo tutto il tempo necessario per adattarci alla nuova vita. Uno dei vantaggio di aver scelto Zurigo è che è lontana solo 2 ore e mezza da Como e gli spostamenti sono gestibilissimi e confortevoli.

Così io e PF ci divertiremo a fare per un po’ i pendolari, in attesa di  trovarci una bella casina (per ora ne abbiamo solo una provvisoria), fantasticando su come arredarla (PF vuole assolutamente un letto a castello, una pista di legno IKEA e un forno vero per fare le pizze! :mrgreen: ), programmando weekend sulla neve e imparando il tedesco 😀

La scelta, come potete immaginare, non è stata facile. Scegliere di trasferirsi vuol dire essere disposti a mettersi in discussione e a mettere in discussione la propria vita: il rapporto di coppia, la famiglia, le amicizie, il lavoro, le scelte fatte…

Per scegliere, io e Papà Ema abbiamo dovuto guardarci ben dentro, confrontarci, discutere, valutare i pro e i contro pensando non solo a noi come persone singole, ma anche a noi come famiglia e come genitori di PF.

Dopo aver ponderato tutto, ma proprio tutto, la decisione è stata presa: si parteeeeeeee! 😀

Tra tutto, ciò che mi preoccupa di più è la lingua. Nella vita quotidiana io e Papà Ema non avremmo problemi (tutti parlano inglese), ma uno dei motivi per cui abbiamo scelto di vivere là è proprio la possibilità di imparare una nuova lingua e una nuova cultura.  Così, io ho già iniziato il mio supercorso intensivo di tedesco e per PF abbiamo già visitato alcune  scuole per scegliere quella che poi andrà a frequenatare con l’inizio dell’anno scolastico. A Zurigo, infatti, l’obbligo scolastico inizia a 5 anni ( con possibilità di anticiparlo ai 4) :-0

Visitando le scuole e parlando con maestre e responsabili, ho già notato alcune differenze nel modo di approcciarsi ai bambini, alla formazione, allo “straniero”…  e devo dire che ne sono rimasta favorevolmente colpita.

HomeMadeMamma, quindi,  si arricchirà anche di questa nuova esperienza 😀

Non solo, infatti, non ho la minima intenzione di smettere di tenere traccia delle attività mie e di PF, ma penso addirittura di arricchire il blog ulteriormente. In questi mesi, visitando scuole, frequentando biblioteche, andando ai parchi gioco e “derubando” negozi di libri e giocattoli   ho già raccolto un sacco di stimoli ed idee che non vedo l’ora condividere con voi. 😀

Non oso immaginare quando saremo là in pianta stabile 😀

Se pensavate di esservi liberati di HomeMadeMamma, vi siete sbagliati di grosso 😉

A parte gli scherzi, spero di cuore che vogliate seguirci in questa nuova avventura che racconterò giorno per giorno sulle pagine di questo blog. Mi raccomando non mancate: avrò bisogno dei vostri incoraggiamenti 😀

Con questo post vorrei, inoltre, ringraziare tutti i cari amici che in questi mesi mi hanno sopportato e supportato, che ci hanno fatto sentire il loro calore, che ci hanno incoraggiato, che ci hanno fornito tanti consigli utili e, quando serviva, hanno saputo sdrammatizzare la situazione… Non potrò dimenticare facilmente il nostro pranzo del Ringraziamento con annesso corso “intensivo” di tedesco/olandese/polacco/italiano 😀

Un ringraziamento anche alle tante persone che sono state disponibili a raccontarmi la loro esperienza da espatriati, a farci conoscere Zurigo, ad aprire la loro casa per renderci la città ospitale. Un grazie anche a tutti coloro che hanno fatto sentire PF “a casa” con un sorriso, un regalo, uno gentilezza, una parola di affetto…

Davvero GRAZIE DI CUORE 😀

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