Venerdì del libro:”I dieci comandamenti per non far peccato in cucina” e “Biagio e il castello di compleanno”

Scrivere è trascrivere. Anche quando inventa, uno scrittore trascrive storie e cose di cui la vita lo ha reso partecipe: senza certi volti, certi eventi grandi o minimi, certi personaggi, certe luci, certe ombre, certi paesaggi, certi momenti di felicità e disperazione, tante pagine non sarebbero nate.
(C. Magris)

Questo fine settimana parliamo di cucina:

Biagio e il castello di compleanno – C. Ponti

Il Gran Pasticcio inzia il pomeriggio del quinto giorno. Se il Gran Pasticcio non riesce, tutto il castello per Violetta Candita riuscità male. Gli ingredienti devono essere escodellati, spapocchiati e gran-pasticciati nell’ordine giusto. Per esempio, bisogna mescodellare l’impasto con le zampe prima di spapocchiarlo con il mattarello. Bisogna anche controllare che le uova siano montasufflate a neve prima di gran-pasticciare anche lo zucchero. E le creme vanno sempre slurpate prima di golosarle nella torta. E’ importante sporcarsi moltissimo.

I dieci comandamenti per non far peccato in cucina – F. Picchi

Rinascere ogni mattina nella riconoscenza, nel riconoscere se stessi, nell’essere riconoscenti dell’abbondanza, regalarsene senza sprechi sapendo alla fine che quel che vi concedete per davvero è il tempo della colazine, è il tempo della condivisione dove anche solo un tozzo di pane in una zuppa di latte può diventare all’occorrenza il cibo più buono del mondo.

Tutti i libri di questo Venerdì:

Qui trovate tutti i libri degli scorsi Venerdì del libro

Vi auguro un buon fine settimana, buone letture e buon appetito 😀

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Un cappello per la laurea: come realizzare un Tocco

Settimana scorsa zio Ma’ si è laureato. Tutti eravamo presenti alla proclamazione, compreso Piccolo Furfante che, non capendo bene cosa fosse, continuava a fargli gli auguri di compeanno ! 😀

E’ stata davvero un’emozione vedere zio Ma’ in quell’immensa stanza stringere la mano al preside di facoltà e ricevere il diploma. E pensare che quando aveva 4 anni, io e Papà Ema eravamo quasi riusciti ad affogarlo in un gelido torrente svizzero mentre era in sella ad un bob??! 🙂 Cosa che, per altro, ci rinfaccia ancora oggi! Chissà perchè???

Comunque tra i vari regali, io e Piccolo Furfante non potevamo non fargliene specialissimo: abbiamo realizato un cappello da laurea. Il mitico Tocco.

All’inizio Piccolo Furfante pensava che avremmo fatto un cappello da mago (“a punta con le stelline”) perchè tra i materiali c’era un grande cartoncino nero e la matita bianca…A ripensarci, non sarebbe stato male festeggiare la laurea con un cappello da mago?! 🙂

Per chi come noi vuol cimentarsi in questa impresa, ecco come lo abbiamo realizzato.

Cosa abbiamo usato:

  • un cartoncino nero di grandi dimensioni
  • nastro bi-adesivo
  • colla stick
  • filo Anchor giallo/arancione (filo per punto croce: ogni filo è composto da 6 fili intrecciati)
  • un ago
  • forbici
  • matita bianca

Come lo abbiamo realizzato:

La base

Per prima cosa ho ritagliato un nastro di cartoncino alto 15 cm e lungo un po’ di più  della testa di zio Ma’ (abbiamo usato Papà Ema come modello). Ho diviso con una linea alta 9 cm il nastro (ho usato la matita bianca per fare questo). I 9 cm sarebbero stati la base del cappello,  sui rimanenti 6 cm avrei incollato la parte piatta del cappello. Lungo i 6 cm ho disegnato senza troppa precisione dei trangoli con base la linea bianca stessa.

Una volta completato tutto il nastro con i triangoli, ho ritagliato il bordo dei triangoli in modo da ottenere un nastro piatto da un lato e frastagliato dall’altro. Ho poi piegato i triangoli internamente, seguendo lungo la linea bianca. E’ un’operazione un po’ delicata: bisogna essere precisi in modo che poi la parte superiore del cappello possa combaciare perfettamente con la sua base.

Ho infine congiunto il nastro di cartoncino, creando un cilindro aperto sui due lati. L’ho bloccato con l’aiuto del nastro bi-adesivo incollato nella parte interna dell’eccedenza di cartoncino. La nostra base ora è pronta.

La parte piatta del cappello.

Realizzare la parte piatta è facilissimo. Basta ricavare un quadrato dal cartoncino nero. La sagoma deve sporgere almeno 10 cm dalla base. Per rendere robusta questa parte del cappello, ho ricavato 3 quadrati della stessa grandezza.

Bisogna incollare tra loro (con la colla)  2 quadrati e lasciare asciugare il tutto. Il terzo quadrato servirà a rifinire il cappello una volta inserito il fiocco di filo (quel pirulino che penzola dal cappello, per intenderci! ;-)).

Il fiocco di filo che pende dal cappello

Questa è la parte più noiosa da costruire. Ricavate dalla spoletta di filo Anchor (quello per punto croce. Ogni filo è composto da 6 fili intrecciati!) una trentina di fili lunghi 25 cm. Disponeteli in fila e poi piegateli tutti insieme a metà. Legate il vostro grappolo di fili, a circa a  3/4 di altezza, con un altro filo.  Fate un bel nodo e tagliate l’eccedenza. Dovete ricavare un grappolo a forma di  ago : con una cruna nella parte superiore e la parte terminale dei fili in quella inferiore. Pareggiate con la fobice la parte finale dei fili e con pazienza dividete ogni singolo filo nei 6 filetti di cui è composto. E’ un  lavoro di precisione e noioso, ma poi da’ i suoi risultati: l’effetto svolazzante è garantito! 😀

Una volta terminato questo lavoraccio, annodate un altro filo nella parte superiore del grappolo, dividendo in due la cruna superiore. Ora non resta che aggangiare il fiocco alla parte superiore del cappello. Fatelo con l’aiuto di un ago e di un filo abbastanza lungo (usate sempre un filo della spoletta Anchor). Passate l’ago (con un filo dentro) nell’occhietto superiore del grappolo e fermatelo con un bel nodo. Segnate il centro del quadrato di cartone che avete precedentemente ricavato (la parte piatta del cappello) e inserite la parte terminale del filo con l’aiuto dell’ago. Bloccate il tutto con un bel nodo. Ora il vostro grappolo penderà allegramente dal quadrato di cartone.

Assemblaggio delle parti e rifinitura.

Per rendere più presentabile, la parte piatta del Tocco incollate sul retro l’ultimo quadrato di cartone che avevate realizzato. In questo modo il nodo del filo che tiene il fiocco non sarà visibile. Utilizzate della semplice colla per questa operazione.

Sui triangoli della base ripiegati all’interno del ciclidro, passate abbondante colla e incollateli sulla parte piatta del cappello. Lasciate asciugare qualche ora e poi potrete indossare il vostro Tocco.

Fate attenzione che non ci siano sbavature di colla e che tutti e tre i quadrati di cartone combacino prefettamente.

La cosa più bella di questo cappello, oltre a vederlo sulla testa di zio Ma’, è che essendo di carta può essere usato anche come biglietto: utilizzando, infatti,  un pastello o un pennarello bianco è possibile scriverci sopra 😀

Tra l’altro, un Tocco può essere usato anche in altre occasioni: Come vestito di Halloween o di carnevale, per esempio 😉

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Dimenticavo:

Congratulazioni zio Ma’! Siamo orgogliosissimi di te 😀

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Giochi fai da te: la tombola delle attività

“Me la fai? Me la fai? Me la fai? Daiii, maaaaaaamma!” Queste sono le suppliche strazianti di Piccolo Furfante, l’altro pomeriggio all’uscita da scuola :-S
Da qualche giorno nella classe dei “mezzanini” giocano alla tombola delle attività e lui ci va matto. 😀
Ogni bambino ha una cartella con rappresentate alcune attività quotidiane: lavarsi i denti, mangiare, giocare con i nonni, leggere un libro, pettinarsi, andare a letto…
La maestra tiene il cartellone e le pedine, mentre i bimbi usano della pastina per segnare le caselle uscite . Non esistono ambi o terni, ma solo la tombola e i bimbi fanno a gara a chi vince. Ogni volta c’è in premio qualcosa di diverso: poter giocare con un gioco a scelta o fare il capofila o aiutare la maestra durante la giornata…
La cosa che, però, piace veramente a Piccolo Furfante non è il premio in sè, ma il modo in cui la maestra presenta le pedine che pesca: “Chi ha il bimbo che si lava i denti con un kg di dentifricio?” “E’ uscita la bimba che spazzola i suoi luuuuuuuunghi capelli!” ” Chi è il fortunato che ha il nonno che legge al nipotino?”…
Ci sono cartelle più ambite rispetto ad altre come quella del bimbo che mangia il dolce o che gioca a calcio.
Piccolo Furfante è innamorato di questa tombola e, visto l’insistenza, non ho potuto fare a meno di realizzarla!
Ecco come nasce la nostra tombola delle attività. Naturalmente le immagini non sono così belle come quelle della tombola della scuola, ma PF ne è rimasto comunque soddisfatto.

Ecco qui il modello che ho creato.

Per costruirla è sufficiente stampare le schede. incollarle su di un cartoncino rigido e, volendo, plastificare il tutto. 😀

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