In Sardegna con i bambini: la spiaggia di Mari Ermi

Un angolo di paradiso” ecco come definisco questa meravigliosa spiaggia a pochi km da quella di Putzu Idu.

Questa spiaggia è  difesa da alte dune e si estende, lunga lunga, tra il mare e lo stagno di cui porta il nome.Per raggiungerla bisogna servirsi di passerelle di legno che rendono l’arrivo alla spiaggia affascinante. Piccolo Furfante ama correre lungo i lunghi ponticcioli di legno, sapendo che oltre troverà il mare 🙂

La sabbia è di quarzo bianco e per questo l’arenile risulta bianchissimo ed il mare di un turchese da togliere il fiato.La sabbia è davvero particolare: non è la tipica sabbia fine, ma è formata da tanti piccoli sassolini tondeggianti che solleticano i piedi e che Piccolo Furfante adora perchè gli piace scovare i sassi colorati che spiccano tra gli altri.

La spiaggia è ampia e adatta ai bambini, perchè il fondale non è molto profondo e degrada gentilmente.Per gli amanti dello snorkeling è uno spasso e tra un pesciolino e l’altro è possibile anche trovare belle sorprese 😉

Il bagnasciuga è in discesa e quindi molto comodo per chi vuole bagnarsi solo i piedi stando seduto, per giocare con acqua e sabbia senza essere travolto dalle onde o per un tranquillo e rilassante bagnetto con i braccioli 🙂

E’ una spiaggia battuta dai venti e per questo ideale per gli amanti del surf o per chi come noi semplicemente ama giocare con gli aquiloni. Nei giorni di maestrale è però sconsigliato portarci i bambini: la sabbia si riempie di alghe e può essere pericoloso fare il bagno.

A differenza di altre qui sono a disposizione docce e dei punti di ristori dove poterf pranzare o semplicemente gustarsi un gelato al riparo dal sole.

A Piccolo Furfante piace molto questo spiaggia per tanti motivi:

  • per la sabbia particolare
  • per le passerelle di legno
  • per le dune che scala e riscala instancabilmente
  • perchè può giocare con l’aquilone senza dare fastidio a nessuno (la spiaggia è talmente grande!)
  • perchè può giocare a tuffarsi a “bomba” dal bagnasciuga
  • perchè dopo il bagno può andare a comprare il suo gelato preferito sedendosi sotto una veranda di canne mossa dal vento 🙂

Ecco qui tutte le indicazioni per arrivare a questa magnifica spiaggia 😀

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Venerdì del libro: “Donne dagli occhi grandi” e “Non svegliare il fratellino!”

In realtà, ogni lettore, quando legge, è lettore di se stesso. L’opera è solo una sorta di strumento ottico che lo scrittore offre al lettore per consentirgli di scoprire ciò che forse, senza il libro, non avrebbe visto in se stesso.

M. Proust

Ecco i libri di questo fine settimana…

Ssh!Non svegliare il fratellino!” P. Brown

Intorno svolazzavano foglie e fiori. Un fiore si posò sulla culla del bebè. Gli animali trattennero il respiro. Presto il piccolo sarebbe scoppiato a piangere…


Donne dagli occhi grandi – A. Mastretta

La zia Daniela s’innamorò come si innamorano sempre le donne intelligenti: come un’idiota. Lo aveva visto arrivare un mattino, le spalle erette e il passo sereno, e aveva pensato: “Quest’uomo si crede Dio”. Ma dopo averlo sentito raccontare storie di mondi lontani e di passioni sconosciute, si innamorò di lui e delle sue braccia come se non parlasse latino sin da bambina, non avesse studiato logica e non avesse sorpreso mezza città imitando giochi poetici di Gingora e di suor Juana Inés de la Cruz come chi risponde a una filastrocca durante la ricreazione.

Ecco gli altri libri di questo fine settimana:

Buon weekend e buone letture!

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Siamo persone creative? Gli ingredienti della creatività

“Il soggetto creativo è più ricettivo di quello non creativo. Questa tendenza comporta quella che potremmo definire l’accettazione del rischio: rischio di sbagliare, rischio di compiere errori, rischio di apparire sciocchi o ridicoli, rischio di venire corretti”. Beaudot A “Il problema della creatività nella scuola”


Chi sono i creativi? Molti studiosi ( e non ) si sono dati da fare per classificare i “tipi creativi” ed evidenziare quelle caratteristiche che fanno di una persona una persona creativa. Così si sono stesi dei “ricettari”  con lo scopo di indicare quegli ingredienti ritenuti fondamentali per essere/divenire un creativo.

Se vi state chiedendo il perchè di tutto questo, la risposta è semplice: dato che la creatività è apprendibile, stimolabile e migliorabile, è sufficiente agire in modo efficace su queste caratteristiche (ingredienti)  per  essere/diventare un creativo. Semplice, come bere un bicchiere d’acqua! 😉

Quali sono, però, queste caretteristiche?

Per Cropley “la creatività, nel senso di ragionamenti nuovi, arditi, originali e liberi, consta di tre componenti: l’aspetto intellettuale (la capacità di produrre idee), l’aspetto motivazionale (la disposizione a farsi venire in mente qualcosa e poi ad articolare anche queste idee) e l’aspetto emozionale (il coraggio di <pensarla diversamente>, che si oppone alla pressione all’adattamento; la disponibilità al rischio, ecc.). (…) è necessario favorire tutti e tre gli elementi della creatività, poiché questa nasce dall’interazione delle sue componenti”

Inoltre lo studioso evidenzia 7 qualità essenziali dei creativi:

  • essere capaci di produrre molte idee
  • essere consapevoli dei problemi
  • avere abilità analitica e sintetica
  • essere originali
  • possedere elasticità di pensiero
  • saper centrare il nocciolo delle questioni
  • porre questioni in modo nuovo

Facendo una sintesi di tutti gli studi e il materiale esistente, direi che una persona creativa è

  • curiosa. Ha voglia di capire di più, di vedere di più, di scoprire di più. Non si accontenta di quello che gli sta intorno vuole e desidera andare oltre. E’ aperta al mondo che lo circonda e alle sue opportunità
  • aperta agli altri e alle altre idee. Ha bisogno degli altri per imparare, per capire. Solo attraverso lo scambio con gli altri può acquisire nuove informazioni, nuove idee, nuovi significati, nuovi modi di vedere e di rielaborare la realtà .
  • rivoluzionaria. E’ pronta a mettere in discussione quel che vede, quel che sente, quello che lo circonda. Mette in discussione se stessa e le proprie idee
  • emotivamente “allenata”. Riesce a gestire la paura di sbagliare, di mettersi in discussione, di “essere diverso”, di difendere le proprie idee. Riesce a gestire il successo come l’insuccesso.
  • sognatrice. Vede quello che gli altri non vedono ancora, quello che non sentono, quello che non percepiscono come realizzabile o possibile. E ci crede, ci crede fino in fondo!
  • ideativa. Ha molte idee che gli frullano per la testa,  è capace di gestire questo caos e di scegliere tra quelle realizzabli e quelle no, quelle valide e quelle no.
  • tenace. Non demorde, non si fa scoraggiare dai giudizi altrui o dagli insuccessi, si impegna per conseguire il proprio obiettivo.
  • motivata. Crede in quello che fa perchè gli piace “fare”, gli piace il risultato che raggiunge e tutto il percorso per arrivare all’obbiettivo che si è prefissata.
  • capace di fermarsi e di fare ordine. Per creare ha bisogno anche di pace, di tranquillità, di silenzio, di momenti di svago in cui poter pensare ad altro per poi tornare più carica di prima e più creativa di prima.
  • preparata. Esistono tanti tipi di creatività quante sono le abilità dell’uomo. Per poter esprimersi al meglio in un ambito è necessario padroneggiare  le abilità proprie di quel campo: un pittore deve saper disegnare, un musicista sonare, un incisore incidere, un cuoco cucinare… L’improvvisazione può dare frutti, ma solo se nasce dal sapere e da abilità acquisite e praticate.

Quindi? Bè… quindi per essere creativi basterebbe (solo) far germogliare in noi il seme della curiosità, diventare capaci di guardarsi in giro, essere coraggiosi e motivati, imparare a gestire al meglio le nostre emozioni, stimolarci continuamente a pensare idee e conoscere i modi per scegliere quelle “giuste” e realizzarle….

Facile????

Fortunatamente per noi esisitono metodi e tecniche più o meno efficaci per stimolare tutte queste caratteristiche , per offrire strumenti atti a  padroneggiare e utilizzare al meglio tutti questi “ingredienti creativi”.

Ricordiamoci comunque sempre che…

“Nonostante la nostra ignoranza sulla natura del talento creativo, possiamo asserire tuttavia con buona fondatezza che le condizioni ambientali hanno il potere di favorirlo o di scoraggiarlo”. L.L. Thurstone

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