Venerdì del libro: “La passione di Artemisia” e “La battaglia del burro”

“Se riesci a far innamorare i bambini di un libro o di due o tre, cominceranno a pensare che leggere è un divertimento. Così, forse, da grandi diventeranno lettori. E leggere è uno dei piaceri e uno degli strumenti più grandi e importanti della nostra vita” R. Dahl

Qualche tempo fa ho letto un bellissimo post di “Ballando con Sofia”: “Tredici modi infallibili per allevare un non lettore”. Dateci un’occhiata se non lo avete ancora fatto: un articolo assolutamente da leggere per chi ama i libri e, anche, per chi non li ama 🙂

I libri di questo fine settimana

La passione di Artemisia – S. Vreeland

Un giorno dipinsi due rughe verticali tra le sopracciglia di Giuditta, come aveva fatto Caravaggio, a dimostrazione che per Giuditta era stato difficile uccidere. Il giorno seguente, in tribunale, Agostino mi lanciò un’occhiata minacciosa, perché sapevo che era un assassino, e quel pomeriggio, tornata a casa, cancellai le rughe. Volevo dare a Oloferne, nell’istante in cui aveva capito che stava per morire, la stessa espressione che aveva avuto Agostino quando lo avevo chiamato assassino.


La Battaglia del burro – Dr. Seuss

Come sai, qua dal Muro ci viviamo noi Zaghi. Oltre Muro, al di là, vivon tutti gli Zighi”. E poi disse mio nonno: “Ora è ben che mi sbrighi a svelarti gli orrori che combinan gli Zighi. Quegli Zighi che in ogni Zigo-casato imburran di sotto il pane affettato!”

Buon weekend a tutti e buona lettura 🙂

Ecco i libri di questo venerdì…

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Il cuoco pasticcione: creare un vestito da cuoco per bambini

Devo confessarvelo: quest’idea non è mia, ma delle bravissime maestre di Piccolo Furfante.

In questi ultimi 2 mesi, la classe di PF ha trattato – come tema principale – l’alimentazione: i bimbi hanno colorato disegni da appendere alle pareti della mensa, hanno impersonato vari tipi di frutta con maschere fatte da loro (PF era una mela :-0 ), hanno fatto laboratori di cucina, hanno imparato l’importanza di una sana ed equilibrata alimentazione e hanno anche realizzato il loro vestito da cuoco. Quest’ultimo lavoretto ha entusiasmato tantissimo Piccolo Furfante e così ho deciso di condividerlo con voi 🙂

Cosa hanno usato per creare i  grembiulini e il cappello:

  • sacchetto di plastica bianco (di medie dimensioni)
  • cartoncino lucino bianco grande
  • fogli di carta velina di vari colori
  • immagini di frutta e verdura formato su A4
  • forbici
  • bi-adesivo
  • graffettatrice
  • colla

Come li hanno realizzati:

CAPPELLO DA CUOCO:

Hanno tagliato una stricia di cartoncino lucido lunga poco più  della testa (3 dita circa) del bambino che avrebbe dovuto indossare il cappello. La striscia è alta 15 cm.  Lungo la striscia, nella parte interna, hanno messo del nastro biadesivo e vi hanno fissato il sacchetto bianco. La striscia a questo punto tende a  curvarsi seguendo i bordi del sacchetto; per  chiudere il cappello hanno graffettato le due estremità del cartoncino.

GREMBIULE

Le maestre hanno ritagliato il cartoncino bianco lucido a forma di grembiule e ricavato 3 striscioline altre 3 cm: una da usare come laccio dietro il collo e le altre due come lacci per la schiena. Questi laccetti sono stati fissati al grembiule con la graffettatrice.

Hanno poi ritagliato una mezzaluna per creare una taschina e l’hanno fatta attaccare dai bimbi  al grembiule con un po’ di colla (sul contorno della tasca),  avendo cura di lasciare il bordo piatto e la parte centrale del cartonico-tasca aperti.

Per abbellire il grembiule i bambini hanno scelto un disegno di frutta o verdura (PF ha scelto una pera) e l’hanno colorato. Le maestre lo hanno quindi ritagliato e i bimbi lo hanno incollato sulla tasca.

Hanno, infine, cerato lo strofinaccio, ripiegando il foglio di carta velina colorato a forma di cravatta e fissandola alla parte interna della tasca del grembiule con del nastro bi-adesivo. Lo strofinaccio pende bellamente dalla tasca e da’ un tocco di professionalità al nostro cuoco.

Questo lavoretto è durato qualche settimana e Piccolo Furfante era così entusiasta che mi raccontava ogni giorno i progressi del suo vestititino da cuoco.

Le maestre poi hanno avuto una bellissima idea: il giorno che i bambini hanno preparato  la macedonia di frutta per merenda, hanno fatto indossare loro i grembiuli ed i cappelli. Piccolo Furfante e i suoi compagni erano al settimo cielo 🙂

Qui a fianco potete vedere Piccolo Furfante a scuola – a sinistra c’è il suo “mentor” Lory –  poco prima dell’inizio del laboratorio di cucina. Quant’è fiero di essere un vero  cuoco (pasticcione)! 🙂

Vestito e cappello ora si trovano a casa, riposti nella nostra “cassapanca dei travestimenti”, ma ogni volta che ce n’è l’occasione sono lì, pronti per essere utilizzati!

Colgo l’occasione per mandare un ringraziamento speciale alle maestre di Piccolo Furfante – Cri, Olgy e Suor Lorenzina -, che seguono con tanto amore i nostri piccoli e che fanno fare loro un sacco di esperienze meravigliose 🙂

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Perchè essere creativi?

Il nostro viaggio alla scoperta della creatività è iniziato con l’indagare  cosa essa sia. Oggi parleremo di perchè sia importante coltivarla e stimolarla.

Sappiamo tutti che essere persone creative è bello, può essere utile e divertente, ma non è tutto qui. Vediamo un po’ cosa si dice “in giro” al riguardo…

Torriance, alla luce dei suoi molteplici studi, evidenzia 4 motivi  per cui vale la pena favorire la creatività:

“La creatività è importante innanzittutto dal punto di vista della crescita della personalità e dell’equilibrio psichico. (…) In secondo luogo sembra incontestabile che la creatività mentale contribuisca in larga misura all’acquisizione di conoscenze. (…) In terzo luogo è fuori di dubbio che il pensiero creativo è essenziale per applicare le conoscenze ai problemi che si presentano quotidianamente nella vita personale e professionale. (…) In quarto luogo, infine, ritengo importantissimi per la società l’identificazione, lo sviluppo e l’utilizzazione del talento creativo. Il futuro della nostra civiltà dipende dal livello qualitativo dell’immaginazione creativa che sarà raggiunto dalla prossima generazione”.

Non c’è male, vero?

Gianni Rodari rincara la dose:

“Se una società basata sul mito della produttività (e sulla realtà del profitto) ha bisogno di uomini a metà – fedeli esecutori, diligenti riproduttori, docili strumenti senza volontà – vuol dire che è fatta male e che bisogna cambarla. Per cambiarla, occorrono uomini creativi, che sappiano usare la loro immaginazione”.

La creatività quindi ha importante ruolo sociale, ma io vorrei sottolineare maggiormente il suo valore personale. Essere creativi è importante prima di tutto per se stessi perchè  ci fa stare bene.

“L’atteggiamento creativo risulta essere una modalità privilegiata per realizzare se stessi, perchè presuppone la fiducia nelle possibilità di rinnovarsi, l’accettazione del proprio essere ritenuto in grado di progettare e realizzare prodotti e l’aspirazione a migliorarsi per soddisfare le proprie esigenze” (Rosati, Serio)

Quindi essere persone creative crea benessere perchè :

  • ci rende soddisfatti di quello che siamo riusciti a creare o del modo in cui abbiamo risolto o affrontato una stuazione,
  • ci fa utilizzare appieno le nostre capacità, conoscenze e abilità
  • ci fa sentire realizzati, capaci di fare qualcosa e quindi favorisce la nostra autostima
  • ci stimola ad apprendere, ad interrogare ed interrogarci, ci sfida ad andare oltre ai nostri limiti
  • ci  permette di risolvere problemi o situazioni “di stallo”
  • ci offre l’opportunità di essere apprezzati dagli altri (quando va bene, però 😉 )

Bruno Munari afferma:

“Già in età prescolare si può, quindi, cercare di stimolare la creatività preparando per le prossime generazioni degli uomini più liberi, più pronti a capire e ad adattarsi a qualunque situazione.”

Ora non resta che da capire come… 🙂

Cosa ne pensate? Qualche idea al riguardo?

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