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Impariamo giocando: Triominos per imparare le somme

triominos

Poco dopo che c’eravamo trasferiti a Zurigo, avevo aperto qui sul blog una rubrica intitolata “giochi, gioca, giochiamo” per parlare degli spendidi giochi che PF faceva a scuola e che poi ritrovavamo nella nostra ludoteca di fiducia.

Avevo poi smesso di postare perchè mi ero accorta che molti dei giochi non erano reperibili in Italia, ma soprattutto che la maggior parte era solo in lingua tedesca: le mie  recesnioni quindi non vi erano utili per nulla.

Con l’inizio della scuola primaria i giochi di PF si sono moltiplicati e hanno cambiato genere: per lo piu’ sono giochi matematici perchè lui li adora. Con mia grande sorpesa, girovagando tra gli scaffali italiani, ho scoperto che in questo caso i giochi sono gli stessi. Ecco cosi’ che la rubrica riprende senso: vi spieghero’ perchè vengono usati (o consigliati) questi giochi a scuola, come li usiamo noi, cosa ci piace e cosa non ci piace. Per correttezza preciso che questi NON sono post sponsorizzati, per cui la scelta dei giochi che pubblico e i miei pareri sono del tutto spassionati!

Oggi vi presento un gioco che PF adora: triominos!

Le regole sono semplici: è una sorta di domino in cui bisogna far coincidere 2  o 3 numeri tra loro. Le tessere sono infatti dei triangoli con gli angoli numerati. Proprio come in un domino, le pedine devono incastrarsi perfettamente tra loro. I numeri vanno da 0 a 5 e le combinazioni sono molteplici.

Noi giochiamo in due modi: una versione semplificata e una piu’ complessa.

Nel primo caso (versione piu’ semplice) è sufficiente far coincidere i numeri e vince il giocatore che finisce prima le sue tessere.

Nel secondo caso (quello piu’ complicato), invece, il gioco termina quando un giocatoreha termnato le proprie pedine, ma vince chi ha ottenuto  il punteggio piu’ alto. Ogni giocatore quindi, ogni volta che fa una mossa, deve considerare la combinazione di numeri migliore e non solo quella che si incastra perfettamente. Di volta in volta dovrà in pratica segnare su un foglio la somma ottenuta dai numeri che gioca e alla fine della partita sommare ogni giocata.

Capite che in questo modo il gioco diventa davvero complicato, ma è un buon modo per allenare la mente a fare le somme. Alla scuola di PF (ma è un metodo comune qui) le somme da 0 a 10 vengono fatte solo mentalmente: ovvero si imparano a memoria proprio come le tabelline. Niente dita, niente pallottolieri, niente oggetti da contare; solo memoria!

Questo gioco quindi permette a PF di esercitarsi in maniera divertente con le somme e allo stesso tempo aumenta la sua capacità di riflessione e concentrazione.

Sulla scatola è consigliato a partire dai 6 anni; nella vesrione semplificata, se i bimbi sono amanti dei numeri, è possibile utilizzarlo anche prima. Unico difetto: è solo per 4 giocatori!

Per chi è curioso, QUI vi sono tutti i giochi recensiti finora!

Non mi resta che augurarvi buon divertimento!

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Venerdi’ del libro: Educazione siberiana

Il libro che vi presento oggi non ho ancora finito di leggerlo. E’ per me, stranamente, una lettura lenta. Io sono una lettrice “famelica”: leggo molto velocemente e se una storia mi prende di solito la divoro in pochissimo tempo a discapito anche del sonno! Le mie nottate insonni sono proverbiali in casa P.

Quando un libro va via lento ci sono di solito solo due ragioni: o non mi piace, ma incuriosita continuo a leggerlo per vedere dove vuole andare a parare, o al contrario mi piace, ma ho bisogno di digerirlo lentamente… solo alcune pagine al giorno! “Educazionee siberiana” rientra in questa seconda categoria.

Era da un po’ che Papà Ema voleva acquistarlo, ma solo dopo aver letto alcune delle vostre recensioni (Ma la notte no e Mamma Avvocato) mi sono decisa a prenderlo in mano. Ammetto: soldi spesi bene!

E’ un libro forte, anche troppo per i miei gusti, ma  leggerlo ne vale davvero la pena. Lo sto assaporando pezzettino per pezzettino perchè di piu’ non riesco a fare e mi accorgo che questo è anche il bello dei libri: ti cambiano e riescono anche a cambiare il tuo modo di leggere.

Mi sono già segnata in lista il seguito “Caduta libera” che Mamma Avvocato ha consigliato. Intanto pero’ devo finire questo.

Il libro di oggi quindi è:

Educazione siberiana – Lilin Nicolai

educazione siberiana Lilin

Ora aspetto i vostri suggerimenti. Eccoli:

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Venerdi’ del libro: Un posto nel mondo

E’ da diverso tempo che volevo leggere qualcosa di Fabio Volo. Mi incuriosiva parecchio!

Avevo sentito al riguardo pareri contrastanti: chi mi diceva che valeva proprio la pena scoprirlo e chi invece me ne parlava male. Questo non ha fatto altro che accrescere la mia curiosità.

Durante una cena con amici siamo venuti a parlare di libri e tra una battuta e l’altra è uscito anche il nome di Fabio Volo. E’ cosi’ che quella sera sono tornata a casa con due suoi  libri. L’amica non si è sbilanciata: mi ha detto semplicemente “leggi, vanno via bene!”.

Ho iniziato dal piu’ breve ” Esco a fare due passi” che ammetto non mi è paiciuto per nulla, anzi ancora meno. L’ho letto in una giornata, ma sia la storia che il modo di scrivere mi hanno infastidito parecchio. Mi sono ritrovata quindi molto indecisa se iniziare anche l’altro. Al motto “diamogli un’altra possibilità”, ho preso in mano “Un posto nel mondo”.

Devo dire che questo libro, a differenza dell’altro, mi ha preso subito. E’ un libro che scorre bene, a volte un po’ scontato, ma ben orchestrato e tra una pagina e l’altra si scoprono delle riflessioni e degli stimoli interessanti. Come mi fa notare Papà Ema  (alle critiche che ho sollevato)  “non stiamo mica parlando di un classico della letteratura mondiale” e so che ha ragione lui. Questo libro lo consiglierei comunque, soprattutto a chi vuole leggere qualcosa che “va via bene” con l’aggiunta di una trama interessante e qua e là spunti stimolanti.

Il libro di oggi quindi è…

unposto-nel-mondoUn posto nel mondo – Fabio Volo

Sapevo che gli altri nn possono dirti niente per farti cambiare idea, se quel sentimento non esiste già dentro di te. Qualsiasi cosa ti dicano, qualsiasi dubbio, paura o altro una persona ti butti addosso, riesce a trovare terreno fertile soltanto se è già dentro di te. Altrimenti è impossibile.

Bastava semplicemente togliere quei dubbi dal profondo della sua intimità, e le parole della madre, del padre o di chiunque altro sarebbero state sterili.

Ora aspetto come sempre i vostri preziosi consigli! Eccoli:

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