Giocare agli indiani: come costruire un copricapo di carta

indiani2Piccolo Furfante è da un po’ di giorni a casa con la febbre 🙁

Ci stiamo così sbizzarrendo in giochi, attività e lavoretti non troppo impegnativi, divertenti e che ci tengano occupati per un po’. La giornata in casa, con questo bel tempo, sembra interminabile!!!

Così tra una lettura e l’altra, un castello di Lego e una pista per il trenino Thomas, abbiamo deciso di giocare agli indiani.

Per prima cosa ci serviva un copricapo adatto. Lo scorso novembre avevo trovato un  tutorial sul sito dell’Albero Azzurro (purtroppo non riesco a ritrovare la pagina!! ARGH!) che spiegava come costruirlo in modo facile facile. All’epoca avevo realizzato tanti copricapi indiani (e tanti cappelli da pellegrini) per festeggiare il Giorno del Ringraziamento.

Affidandoci solo alla mia memoria,  ci siamo così messi a costruire un copricapo indiano per Piccolo Furfante “FebbreAltaconPiedeNero”!

Cosa abbiamo usato:

  • carta velina colorata
  • cannucce
  • cartoncino rigido
  • acquerelli
  • fogli bianchi
  • nastrino colorato
  • colla
  • adesivo
  • forbici

Ecco come lo abbiamo costruito:

Le piume. Abbiamo ritagliato tante strisce di carta velina un poco più corte delle cannucce e larghe almeno 5 cm . Abbiamo applicato la colla nel centro di una striscia e vi abbiamo incollato la cannuccia proprio nel mezzo. La parte finale della cannuccia (quella che si ripiega) rimane scoperta dalla carta velina. Abbiamo quindi appoggiato un’altrindiani4o pezzetto di carta velina sopra la cannuccia, cosparsa ancora un po’ di colla.

La piuma è quasi pronta: basta dargli una forma arrotondata con la forbice e sfilacciarla (sempre con le forbici) lungo il perimetro, facendo tanti taglietti obliqui vicini vicini tra loro. Ho provato ad usare anche della carta normale, invece di quella velina, ma l’effetto non è bello: la piuma rimane troppo rigida e pesante e tende a piegarsi!

In questo modo potete ricavare tante piume multicolori. Le nostre piume le ha tutte assemblate Piccolo Furfante!!

Indiani3Il Copricapo. Ho ritagliato un cartoncino, ottenendo una striscia alta circa 5 cm e larga un po’ meno della testa di Piccolo Furfante. Ho poi ricavato un’altra striscia di cartoncino identica alla prima, l’ho cosparsa di colla e prima di attaccarla sul retro della precedente, vi ho appiccicato le cannucce ad una distanza uguale l’una dall’altra. La parte della cannuccia che rimane incollata al cartoncino è quella terminale, quella cioè priva della carta velina. Una volta attaccate tutte le cannucce a questa striscia,  ho provveduto ad assemblare insieme i due cartoncini.

Ho, quindi,  fatto due fori al termine dei cartoncini e vi ho inserito un nastrino colorato per bloccare il copricapo.

Per abbellirlo (e per occupare ancora un po’ di tempo 😉 ) abbiamo colorato con gli acquerelli un foglio bianco. Indiano 1Abbiamo usato le dita umide, intingendole direttamente nel colore. Abbiamo così ottenuto un foglio variopinto, da cui abbiamo ricavato una striscia che abbiamo incollato sulla parte esterna del copricapo.

Il nostro Grande Capo Indiano, Piccolo Furfante, è ora pronto ad entrare dentro la sua tenda di cuscini, insieme al suo orsacchiotto Babar-ElefanteSeduto e ai pompieri di Lego (??!!!)… ma questa è un’altra storia!!!

Ecco un po’ di idee dalla rete per chi volesse giocare agli indiani:

  • Familycrafts.about.com (con le istruzioni per costruire  un copricapo indiano sempre di carta)
  • eHow.com (con un tutorial per realizzare un tamburo indiano partendo da una confezione di cereali)
  • Familiesonlinemagazine.com (per realizzare una famiglia indiana utilizzando i rotoli di carta igienica. Tenerissima!)
  • Allkidsnetwork.com (con facili istruzioni per creare un altro copricapo)
  • RobertaFilavaFilava (per creare uno stupendo braccialetto di bottoni, non proprio indiano – di sicuro non nelle intenzioni della creatrice – ma  è talmente bello che ho deciso di farlo diventare per PF un braccialetto sioux!!  Cosa deve fare una mamma di un maschietto!! 🙂 )
  • Toysblog.it (per creare un simpatico e divertente totem di carta)
  • Megghy.com (con ben 11 pagine di disgeni da colorare)
  • Acolore.com (con alcune immagini da colorare on line)
  • DisegnidaColoraregratis.it (con tantissimi disegni adatti ai più piccoli)
  • ColoringPagesforKids (con molte simpatiche immagini)
  • Dotolearn.com (con disegni da colorare ed un originale memory)
  • Dltk’s (con tanti lavoretti pensati anche per i più piccoli)

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Il dado dello yoga ovvero fare yoga con i bambini

DSCN1790Lo yoga è una delle mie passioni: l’ho praticato sia in Italia che negli Stati Uniti. L’ho scoperto con una mia cara amica, ho frequentato corsi insieme a Papà Ema e quando aspettavo Piccolo Furfante. E’ stato amore a prima vista e ora, che ho poco tempo da dedecargli, ne sento molto la mancanza.
Quando ancora ero in attesa di PF, mi sono confrontata parecchie volte con la mia maestra sulla sua esperienza di yoga con bambini. Da quelle discussioni ho tratto alcune semplici “regole”  che cosidero  tanto più importanti quanto più i bimbi sono piccoli. Le riassumerei così:

  • Lo yoga deve essere per loro un gioco, come tanti altri, e non diventare una disciplina, un dovere, un impegno.
  • Nessuna forzatura deve venire da parte degli adulti, di nessun genere (orari, posizioni, durata, luogo, modalità…)
  • Non si deve pretendere da loro nessun risultato, nessuna performance. Lo scopo è divertirsi, giocare insieme, condividere un’esperienza piacevole, momenti di benessere. Nulla di più.
  • Il piacere di farlo può nascere oppure no. Lo yoga non deve piacere per forza  a tutti!
  • Fare yoga insieme è gratificante, divertente. E’ un modo per ritrovarsi a fare qualcosa di piacevole, che ci fa stare bene,  per cui è meglio farlo quando ci si sente “in vena”, quando se ne ha voglia. Non sentirsi mai costretti a praticare e smettere se ci si annoia o si prova fastidio.

Tenendo a mente questi capisaldi, fin dai primi mesi di vita di Piccolo Furfante (naturalmente quando ce n’era il tempo e l’occasione) ho fatto yoga con lui e con Papà Ema.

Quando PF era piccolissimo, io praticavo e lui seguiva i miei movimenti, più che altro seguiva il mio corpo, condivideva il mio stesso spazio, i miei ritmi. Man mano che è cresciuto, ha partecipato più attivamente: ripetendo posizioni, proponendone lui o giocando insieme a me a “comporre figure”. Non pensate, però, che passiamo le giornate a fare yoga!! Purtroppo non ne abbiamo il tempo… quando capita, nei momenti di relax, vi dedichiamo un po’ di tempo. “Facciamo YODA?” mi chiede Piccolo Furfante quando mi vede assumere qualche posizione strana! 🙂

Quando ha voglia di fare YODA, ma mi vede occupata, Piccolo Furfante prende uno dei miei tanti libri o giornali e cerca di rifare le posizioni che vede illustrate.

Yoga4 Yogadef Yogadef3

Ho letto in passato parecchio sullo yoga, testi per adulti e per bimbi. Ho scoperto, però, solo di recente un libro che bimbiyogaconsidero davvero interessante ed utile: “BIMBinYOGA” di Didi A’nanda Paramita. Oltre ad una ricca parte teorica iniziale, l’autrice presenta tante posizioni da poter fare insieme ai bambini o da proporre loro,consigli utili per iniziare alla pratica anche i più piccoli. Prendendo spunto da alcuni suoi suggerimenti, ho creato un dado dello yoga, che uso con Piccolo Furfante. Sulle 6 facce del dado sono riprodotte 6 delle posizioni predado yogaferite da PF. Quando ne abbiamo voglia, tiriamo il dado e  cerchiamo di “rifare” la figura che esce in sorte. Ecco qui il mio dado-yoga! Un consiglio: prima di assemblarlo incollate il modello su di un cartoncino. Risulterà più solido e resistente!!

Per chi fosse curioso, ho scoperto che, on line, c’è la possibilità di consultare parzialmente il testo BIMBinYOGA. Ho anche scoperto che altri ne sono rimasti favorevolemente colpiti. Mentre cercavo informazioni sullo yoga fatto con bambini, ho trovato infatti un post di La casa nella prateria che parla proprio di questo libro.

Sempre in rete, ho  trovato poi altre mamme o educatrici che amano praticare yoga insieme ai bambini:

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Una bussola del tempo per imparare le fasi della giornata

TimeCome per ogni bambino piccolo, anche per Piccolo Furfante il tempo è qualcosa di  astratto e difficile da cogliere. Sa cosa significhi oggi, domani, ieri, prima e dopo e ,naturalmente, conosce la differenza tra  giorno e notte, tra mattina e sera. Ha, però,  un’idea ancora un po’ imprecisa e nebulosa  di come si articoli un’intera giornata.

Un giorno per lui è fatto di 2 momenti ben distini: il giorno e la notte, ma la parte diurna è per lui dilatatissima rispetto a quella notturna, soprattutto perchè  è convinto che, prima che arrivi la notte, passino due intere giornate. Ora mi spiego meglio.

La parte diurna è per lui scandita in 2 tempi identici: la MATTINA e il POMERIGGIO.  Nella prima parte (mattina) le attività si sussegguono in base a questo ritmo: sveglia (dal sonno della notte),  pappa (colazione), gioco  e di nuovo pappa (pranzo). Nella seconda parte (pomeriggio) il ritmo è identico: sveglia (dalla nanna pomeridiana), pappa (merenda), gioco e di nuovo pappa (cena). Per lui non c’è differenza tra mattina e pomeriggio perchè i ritmi sono tra loro uguali, soprattutto adesso che è estate e all’ora di cena è ancora chiaro.

Volendolo aiutare a capire la suddivisione corretta di un giorno, ho creato una bussola del tempo. Un semplice cerchio in cui sono rappresentate le varie fasi di una sua giornata, in base ai suoi ritmi ed alle attività che di solito svolge: la colazione con latte e biscotti, il gioco con i suoi amichetti, il pranzo all’asilo, la nanna pomeridiana, il gioco al parco, la cena in famiglia…

Ogni fase della giornata è indicata dal suo nome e un sole e una luna al centro del cerchio chiariscono se sia giorno o notte.

Come usarla.

Dopo aver guarTime2dato insieme le figure riportate nella bussola, dopo averle commentate ed identificate con le attività che di solito svolge, ho spiegato  nuovamente a Piccolo Furfante il concetto di mattina e pomeriggio. Per qualche giorno gli ho chiesto di indicarmi, in diversi momenti della giornata, secondo lui dove ci trovassimo e non ha mai avuto problemi a posizionare la bussola nella posizione corretta. Una volta che ha acquisito sicurezza nel localizzarsi a livello temporale, abbiamo incominciato a girare la bussola per vedere cosa ci sarebbe “capitato” dopo quel dato momento. In questo modo ha cominciato ad acquisire una visione più circolare di una giornata e non più frammentata come l’aveva prima.

Questo è il modello che ho usato. Ho semplicemente incollato i due cerchi, quello delle attività e quello che fa da coperchio, su del cartoncino, infilando nel mezzo un ferma-carta (un chiodino con la punta piatta divisa in due!) che permette ai due fogli di ruotare.

Creare una bussola del tempo personalizzata è semplicissimo: basta usare delle foto o dei ritagli di giornale che rappresentino la propria giornata tipo. E’ possibile anche creare una bussola del tempo gigante, utile per far vedere la scansione temporale magari a gruppi di bimbi.

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