Giochi di Pasqua per bambini

giochi-pasqua3Le feste mi piacciono molto anche perchè sono l’occasione per riunire (anche solo virtualmente! Grazie Skype 🙂 ) tutta la famiglia. Il fatto di essere dispersi per il mondo durante il resto dell’anno, rende le ricorrenze un momento ancora più importante perchè ci permette di ritagliarci un po’ di tempo e ricordarci vicendevolmente quanto ci vogliamo bene.

Per la nostra famiglia le festività sono quindi sinonimo di spensieratezza, divertimento e giochi.

Avere per casa un Piccolo Furfante di quasi tre anni rende il tutto ancora più gioioso e emozionante. Per evitare esagerazioni però, normalmente organizzo la giornata tenendo  conto dei suoi tempi e  delle sue esigenze. NO ai pranzi o cene troppo lunghi; SI all’alternanza tra giochi movimentati e quelli più tranquilli; SI a momenti di relax per tutti (come letture, racconti di storie, teatrino…)che magari sostituiscono la nanna pomeridiana; NO ad abbuffate di dolci e pasticci…

In questi giorni, ho pensato quindi ad alcuni giochi “tranquilli” da tirare fuori,come un coniglio dal cappello, quando Piccolo Furfante mostra i primi segni di cedimento (stanchezza, nervosismo, noia…). Sono giochi classici, ma adatti a bambini piccoli.

Eccoli, con i relativi modelli:

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  • La tombola pasquale con immagini di Pasqua invece che i soliti 99 numeri. La tombola normale annoia parecchio PF perchè, pur divertendosi ad estrarre i numeri, non sa poi che farsene dei bussolotti: non sapendo leggere ed essendo troppi i numeri da dover abbinare si stufava subito, con conseguenti capricci e pianti. Ho così creato un tabellone, le cartelle e le relative tessere con delle immagini di Pasqua. In questo modo PF non avrà difficoltà negli abbinamenti e a nominare il disegno estratto. Naturalmente sono previsti dei piccoli regali  per i vincitori! Costruirla è semplice: basta stampare cartellone, cartelle e  tessere ritagliarle ed incollare su del cartoncino.
  • Il domino di Pasqua. Un semplicissimo domino con immagini pasquali invece che i classici numeri. E’ sufficiente stampare le tessere del modello, incollare sul del cartoncino rigido e  ritagliarle. Il gioco è pronto!giochi-pasqua
  • Le sewing cards di Pasqua. Ingrandendo delle semplici immagini pasquali, incollandole sul del cartoncino, facendo alcuni buchi intorno al perimetro ed infilandovi dentro dei nastri, ho realizzato un’attività che piace molto a Piccolo Furfante: sfilare ed infilare, annodare e slegare corde e nastrini. E’ un gioco che lo rilassa molto e che generalmente fa di sera, quando è troppo stanco ma non vuole ancora buttarsi sul racconto della pre-nanna.
  • Il memory dei colori. Ho realizzato un cartellone colorato in cui sono presenti 6 colori e delle carte raffiguranti vari disegni pasquali, differenti  per colore. Lanciando il dado dalle 6 facce colorate (presente nel kit) bisogna recuperare quante più immagini del colore uscito in sorte presenti sul tavolo da gioco e riporle nella casella giusta del cartellone (che ogni giocatore avrà in dotazione). Vince chi ha recupearto il maggior numero di carte. Se esce un  colore già precedentemente estratto e le carte sono già state quindi pescate dai giocatori, è possibile muoversi in 2 modi: o ritirare il dado finchè non esce un colore ancora presente sul tavolo da gioco oppure rubare le carte ad uno degli avversari. Noi per ora optiamo per la prima possibilità: Piccolo Furfante si arrabbia tremendamente quando qualcuno gli ruba le carte che ha recuperato!

In rete ho trovato alcuni siti con meteriale utile:

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L'intelligenza emotiva: le palette delle emozioni

emozioni-1Venni a contatto per la prima volta con la teoria dell’intelligenza emotiva parecchi anni fa, all’università.

Un professore (illuminato) ne  parlò talmente entusiasticamente che riuscì prima ad incuriosirmi e poi ad affascinarmi. Dall’ora è passata molta acqua sotto i ponti. Ho trovato, per mia fortuna, colleghi (illuminati pure loro 😉 ) che non solo mi hanno ulteriormente formato in proposito, ma si sono resi disponibili a chiarire i miei dubbi e a rendermi partecipe delle loro esperienze.

Ed è così che in ogni percorso formativo che tengo, dedico un po’ di tempo a spiegare cosa sia l’intelligenza emotiva, la sua importanza  nella crescita, il suo ruolo nello sviluppo del benessere personale e quali siano gli strumenti utili per favorirla e potenziarla.

Goleman definisce l’intelligenza emotiva come “la capacità di riconoscere e gestire le emozioni proprie ed altrui e di saperle indirizzare nella direzione più favorevole e vantaggiosa”. Essa è considerata come una meta-capacità ovvero una capacità che ci permette di usarne altre più complesse. Un buon sviluppo della nostra intelligenza emotiva ci permette di adattarci meglio all’ambiente e di conseguenza di migliorare il nostro benessere. L’intelligenza emotiva è composta da 5 abilità (da cui ne derivano poi molte altre ad esse strettamente collegate): la consapevolezza emotiva, il controllo emotivo, la motivazione, l’empatia e le competenze sociali. Lavorare su queste abilità, favorendone lo sviluppo, vuol dire migliorare la nostra intelligenza emotiva e di conseguenza favorire il nostro benessere personale.

Va da sè che è  differente lavorare sull’intelligenza emotiva  con adulti oppure con bambini. Molte abilità in cui si articola questo tipo di intelligenza non sono ancora riscontrabili in bambini molto piccoli (es. la piena capacità di autocontrollo) o sono presenti in forme diverse rispetto a quelle adulte (es. l’empatia) o sono solo agli arbori (es. le competenze sociali).

E’ consigliabile comunque iniziare da subito, quando i bambini sono ancora molto piccoli, a “lavorare con questa meta-abilità” per fare sì che il suo ( e di tutte le capacità correlate) sviluppo sia ottimale e che per il bambino diventi, poi, naturale ed automatico farne uso.

Ho avuto la fortuna di poter lavorare direttamente con i bambini della scuola primaria sui vari aspetti dell’intelligenza emotiva e ho  seguito insegnanti della scuola d’infanzia nella progettazione e realizzazione di percorsi ad hoc, creando strumenti specifici ed attività particolari che sto io stessa utilizzando con Piccolo Furfante.

Tra questi strumenti troviamo anche “le palette delle emozioni” . Esse sono utili per molti motivi:

  • per aumentare e sviluppare la consapevolezza emozionale (riconosco l’emozione che sto provando)
  • per accrescere il proprio vocabolario emotivo (dò un nome all’emozione che provo)
  • per stimolare lo sviluppo dell’empativa (riconosco l’emozione che sta provando un’altra persona)

emozioni2Le palette emotive non sono altro che dei semplici cartelli in cui sono rappresentate faccine (emoticon) che esprimono alcune emozoni fondamentali. Ricordo che 4 sono le emozioni ritenute principali (gioia, rabbia, paura, tristezza) a cui alcuni studiosi aggiungono (disgusto e sorpresa).

E’ possibile usare queste palette come un divertente gioco. E’ in questo modo che io le utilizzo con Piccolo Furfante: io nomino un’emozione e lui deve prendere e sventolare la paletta corrispondente. In classe, suggerivo alle maestre di fare costruire le palette direttamente ai bambini e, una volta che ognuno aveva le sue, giocare in gruppo ai riconoscimenti (l’attività che propongo a Piccolo Furfante).

Costruire le palette è davvero semplice: basta stampare il modello e ritagliare le sagome delle faccine, ve ne sono 2 (fronte e retro della paletta) per ogni emozione. Esse dovranno poi essere incollate su dei cerchi (si trovano le sagome nel modello da stampare) di cartoncino. I cerchi dovranno quindi essere incollati tra loro, avendo l’accortezza di inserire  nel mezzo un bastoncino (io ho usato un lungo stecchino) che fungerà da impugnatura delle palette.

Ecco alcune letture per approfondire l’argomento:

  • Daniel Goleman, Intelligenza emotiva, Milano, Rizzoli 1997
  • John Gottman, Intelligenza emotiva per un figlio, BUR SAGGI, 2001
  • Daniel Goleman, Lavorare con intelligenza emotiva, Milano, Rizzoli, 2000
  • Daniel Goleman, La natura dell’intelligenza emotiva, Milano, Rizzoli, 2009

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