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A scuola di creatività: come affrontare i nostri blocchi

creatività blocchi creativiOggi torno finalmente a parlare di creatività e lo faccio affrontando uno dei temi piu’ spinosi: il non essere creativi.

Gli studi hanno messo in evidenza che esistono alcuni blocchi creativi che non ci permettono di esprimere appieno la nostra creatività: ovvero ostacoli che in qualche modo  proteggono noi o gli altri da possibili conseguenze negative che l’espressione creativa potrebbe creare.

Dirci infatti che non siamo capaci di fare una cosa può essere un modo per proteggere noi stessi per esempio dal rischio di fallire. Come sentirci dire che la nostra idea è pazzesca, potrebbe essere un modo per l’altra persona di non impegnarsi o di giustificare le sue difficoltà reali o immaginarie.

Esistono 4 tipi di blocchi:

  • I blocchi percettivi,
  • quelli emotivi,
  • i condizionamenti ambientali
  • i blocchi culturali.

Oggi affronteremo i primi: quelli percettivi.

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Alla scoperta di Zurigo: Kindercity per imparare giocando

kindercity zurigo attività

Creatività è inventare, sperimentare, crescere, assumersi dei rischi, rompere regole, fare errori e divertirsi.

Mary Lou Cook

 

Ormai è un vizio e come sempre non abbiamo saputo resistere: un altro museo per bambini ci aspettava poco prima di Natale e noi siamo corsi a visitarlo!

Kindercity non è un museo gigantesco, ma è ben pensato e divertente. Ci si puo’ trascorrere un bel pomeriggio tutti insieme giocando e imparando un sacco di cose.

Il museo è composto da due piani.

Al primo piano c’è la zona riservata all’ecologia con attività e giochi per scoprire come funziona una pila o da dove partono i fili elettrici, come vengono utilizzate le bottiglie di plastica oppure scoprire come far funzionare una macchinina ad energia solare o come attivare un circuito elettrico…

kinder city zurigo

Sempre al primo piano c’è la sezione dedicata alla comunicazione e al cinema e li’ PF si è sbizzarrito. Con una vera telecamera e tutta la strumentazione di una vera regia abbiamo girato un telegiornale e le previsioni meteo. Papà Ema si è offerto spontaneamente :mrgreen: come annunciatore, mentre dietro alla telecamera non poteva non esserci il nostro Piccolo Furfante.

kindercity museo bambini di zurigo

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Venerdi’ del libro: La vita in un giorno

Una bambina torno’ a casa da scuola con un disegno che aveva fatto in classe. Entro’ ballando in cucina, dove sua madre stava preparando la cena.

“Mamma, indovina un po’!” grido tutta eccitata, agitando il disegno

La madre non tolse gli occhi dai fornelli.

“Cosa?” disse, badando alle pentole sul fuoco.

“Indovina un po’!” ripetè la bambina, agitando il disegno.

“Cosa?” chiese ancora la madre apparecchiando.

“Mamma, non mi stai ascoltando.”

“Si’ che ti sto ascoltando, tesoro.”

“Mamma” disse la bambina “non mi stai ascoltando con gli occhi”

 

Questo è un piccolo brano tratto dal libro che vi presento oggi: “La vita in un giorno” di Mitch Albom.

Qualche tempo fa avevo letto un altro libro di questo scrittore (I miei martedi’ con il professore) e mi aveva colpito molto. Cosi’ quando ho trovato questo libro nella biblioteca del nostro ridente paesino svizzero, non ho potuto fare a meno di prenderlo al volo.

Il libro è scorrevole, piacevole da leggere e pieno zeppo di spunti di riflessione . Parla di vita e di morte, di religione e di fede, di disperazione e di speranza, di rispetto e dignità; parla della vita di due uomini che lo scrittore ha conosciuto e che lo hanno segnato profondamente. Unico neo : come I martedi con il professore, anche questo libro è la biografia dell’ultimo periodo di vita di uno dei due protagonisti. Il dubbio che, devo ammettere, mi è venuto è che il tema sia stato scelto in seguito al successo del precedente libro. Sempre a pensare male? Puo’ essere, ma questo non toglie nulla al valore del libro.

Ora aspetto con ansia i vstri suggerimenti! 😀 Eccoli:

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