Caccia alle uova!

uova31Domani mattina la famiglia P. sarà impegnata in una grande battuta di caccia. Ebbene sì, saremo impegnati alla caccia alle uova pasquali!

Degli amici metteranno a disposizione l’ampio giardino di casa per fare divertire bambini, ragazzi e, naturalmente, adulti. Uova sode e di cioccolata verranno accuratamente nascoste in pertugi, buchi, siepi ed aiule. I partecipanti, divisi in squadre miste per età, alle 11.00 di domani mattina saranno impegnatissimi a dissotterrare, falciare e scovare uova. Vincerà il team che ne avrà recuperate di più.

Siamo tutti eccitatissimi… e così oggi, per prepararci  e divertirci, abbiamo improvvisato una piccola battuta di caccia casalinga: abbiamo disseminato nell’orticello del nonno alcuni ovetti di plastica pieni di regalini e Piccolo Furfante armato di pazienza e del suo secchiello (fatto da lui e di cui va molto fiero) li ha recuperati con uova2impegno.

Ho usato come contenitori/uova gli involucri degli ovetti Kinder. E’ da qualche mese che chiedo a parenti ed amici di tenermeli da parte e così sono riuscita a recuperarne parecchi. All’interno ho inserito, poi, regalini davvero semplici: gomme da cancellare (di cui PF va matto), adesivi vari, caramelle al miele, un pulcino, due puffi pasquali…

La costruzione del secchiello invece è stata più complessa e ha richiesto almeno 3 giorni di lavoro ( il tempo di asciugatura è purtroppo lungo). Crearlo è stato però divertente ed il risultato apprezzabile, considerando che l’ha fatto un bambino di quasi tre anni!!!

Cosa occorre:

  • colla vinilica
  • un bicchiere di plastica
  • un palloncino
  • adesivo
  • fogli di panno carta (scottex)
  • pennello largo
  • uno spillo
  • taglierino
  • nastrino

Per decorarlo:

  • tempere e pennelli

Come lo abbiamo costruito:

Ho gonfiato un palloncino della grandezza che desideravo per il mio secchiello. Con l’aiuto dell’adesivo ho modellato il palloncino schiacciandolo leggermente, in questo modo ho creato una base di appoggio (bisogna stare attenti a non sbagliauova61re ad attaccare l’adesivo perchè scollarlo dal palloncino, in caso di errore, significa farlo scoppiare) . Se avessi lavorato il palloncino così com’era, il cestino non sarebbe mai rimasto in equilibrio. Ho, poi, appoggiato il palloncino su di un bicchiere di plastica per sostenerlo mentre lo ricoprivo interamente (ho lasciato solo un piccolo foro) con dei pezzetti di  panno carta (scottex) immersi nella  colla vinilica diluita con acqua. La dose di norma la faccio ad occhio: il composto deve essere denso, ma stendersi bene. Di solito parto con metà dose di colla e metà di acqua e poi tolgo o aggiungo gli ingredienti a seconda della consistenza. L’importate è che non sia troppo liquida o troppo densa.

Aiutandomi con un grosso pennello, ho steso uniformemente la carta su tutta la superficie. In questa operazione Piccolo Furfante mi ha aiutato poco sia perchè si annoiava un pò sia perchè tendeva a spalmarsi la colla su tutta la faccia e a mettersela in bocca, cosa che non mi è molto piaciuta! Una volta ricoperto il palloncino con alcuni strati di carta, l’ho lasciato asciugare per circa 1 giorno e mezzo. Una volta che la carta è diventata dura, ho  bucato il palloncino con uno spillo, infilandolo dal piccolo foro che avevo lasciato. Ho poi ritagliato con un taglierno un’apertura sulla parte alta del mio secchiello. Ne ho lasciato un pezzo( circa 2 cm) attaccato alla base in modo da creare un coperchio.

Ora mancava solo di decorarlo e Piccolo Furfante ha dato il meglio di sè. Armato di tempere, pennelli e dita  ha spennellato, colorato e spalmato tutti i colori della tavolozza sull’involucro di carta pesta. Abbiamo dovuto aspettare ancora 1 giorno per poterlo prendere in mano senza sporcarci ed infine abbiamo aggiunto il cordoncino, facendo due fori laterali ed infilandoci un nastrino.

Esistono modi più veloci per costruire un cestello pasquale, eccone alcuni:

  • Betz White (con le indicazioni per costruire il proprio cestello partendo da bicchieri di carta)
  • FamilyFun.go.com (nella sezione “easter basket” trovate tantissime idee)
  • AllFreeCrafts.com (con le indicazioni per costruire un cestello di carta)
  • DLTK’s (con le istruzioni per realizzare un simpatico secchiello usando il cartone del latte)
  • Kaboose (per costruire un secchiello partendo da un bicchiere di carta)
  • Tip Junkie (con tante idee)

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Giochi di Pasqua per bambini

giochi-pasqua3Le feste mi piacciono molto anche perchè sono l’occasione per riunire (anche solo virtualmente! Grazie Skype 🙂 ) tutta la famiglia. Il fatto di essere dispersi per il mondo durante il resto dell’anno, rende le ricorrenze un momento ancora più importante perchè ci permette di ritagliarci un po’ di tempo e ricordarci vicendevolmente quanto ci vogliamo bene.

Per la nostra famiglia le festività sono quindi sinonimo di spensieratezza, divertimento e giochi.

Avere per casa un Piccolo Furfante di quasi tre anni rende il tutto ancora più gioioso e emozionante. Per evitare esagerazioni però, normalmente organizzo la giornata tenendo  conto dei suoi tempi e  delle sue esigenze. NO ai pranzi o cene troppo lunghi; SI all’alternanza tra giochi movimentati e quelli più tranquilli; SI a momenti di relax per tutti (come letture, racconti di storie, teatrino…)che magari sostituiscono la nanna pomeridiana; NO ad abbuffate di dolci e pasticci…

In questi giorni, ho pensato quindi ad alcuni giochi “tranquilli” da tirare fuori,come un coniglio dal cappello, quando Piccolo Furfante mostra i primi segni di cedimento (stanchezza, nervosismo, noia…). Sono giochi classici, ma adatti a bambini piccoli.

Eccoli, con i relativi modelli:

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  • La tombola pasquale con immagini di Pasqua invece che i soliti 99 numeri. La tombola normale annoia parecchio PF perchè, pur divertendosi ad estrarre i numeri, non sa poi che farsene dei bussolotti: non sapendo leggere ed essendo troppi i numeri da dover abbinare si stufava subito, con conseguenti capricci e pianti. Ho così creato un tabellone, le cartelle e le relative tessere con delle immagini di Pasqua. In questo modo PF non avrà difficoltà negli abbinamenti e a nominare il disegno estratto. Naturalmente sono previsti dei piccoli regali  per i vincitori! Costruirla è semplice: basta stampare cartellone, cartelle e  tessere ritagliarle ed incollare su del cartoncino.
  • Il domino di Pasqua. Un semplicissimo domino con immagini pasquali invece che i classici numeri. E’ sufficiente stampare le tessere del modello, incollare sul del cartoncino rigido e  ritagliarle. Il gioco è pronto!giochi-pasqua
  • Le sewing cards di Pasqua. Ingrandendo delle semplici immagini pasquali, incollandole sul del cartoncino, facendo alcuni buchi intorno al perimetro ed infilandovi dentro dei nastri, ho realizzato un’attività che piace molto a Piccolo Furfante: sfilare ed infilare, annodare e slegare corde e nastrini. E’ un gioco che lo rilassa molto e che generalmente fa di sera, quando è troppo stanco ma non vuole ancora buttarsi sul racconto della pre-nanna.
  • Il memory dei colori. Ho realizzato un cartellone colorato in cui sono presenti 6 colori e delle carte raffiguranti vari disegni pasquali, differenti  per colore. Lanciando il dado dalle 6 facce colorate (presente nel kit) bisogna recuperare quante più immagini del colore uscito in sorte presenti sul tavolo da gioco e riporle nella casella giusta del cartellone (che ogni giocatore avrà in dotazione). Vince chi ha recupearto il maggior numero di carte. Se esce un  colore già precedentemente estratto e le carte sono già state quindi pescate dai giocatori, è possibile muoversi in 2 modi: o ritirare il dado finchè non esce un colore ancora presente sul tavolo da gioco oppure rubare le carte ad uno degli avversari. Noi per ora optiamo per la prima possibilità: Piccolo Furfante si arrabbia tremendamente quando qualcuno gli ruba le carte che ha recuperato!

In rete ho trovato alcuni siti con meteriale utile:

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L'intelligenza emotiva: le palette delle emozioni

emozioni-1Venni a contatto per la prima volta con la teoria dell’intelligenza emotiva parecchi anni fa, all’università.

Un professore (illuminato) ne  parlò talmente entusiasticamente che riuscì prima ad incuriosirmi e poi ad affascinarmi. Dall’ora è passata molta acqua sotto i ponti. Ho trovato, per mia fortuna, colleghi (illuminati pure loro 😉 ) che non solo mi hanno ulteriormente formato in proposito, ma si sono resi disponibili a chiarire i miei dubbi e a rendermi partecipe delle loro esperienze.

Ed è così che in ogni percorso formativo che tengo, dedico un po’ di tempo a spiegare cosa sia l’intelligenza emotiva, la sua importanza  nella crescita, il suo ruolo nello sviluppo del benessere personale e quali siano gli strumenti utili per favorirla e potenziarla.

Goleman definisce l’intelligenza emotiva come “la capacità di riconoscere e gestire le emozioni proprie ed altrui e di saperle indirizzare nella direzione più favorevole e vantaggiosa”. Essa è considerata come una meta-capacità ovvero una capacità che ci permette di usarne altre più complesse. Un buon sviluppo della nostra intelligenza emotiva ci permette di adattarci meglio all’ambiente e di conseguenza di migliorare il nostro benessere. L’intelligenza emotiva è composta da 5 abilità (da cui ne derivano poi molte altre ad esse strettamente collegate): la consapevolezza emotiva, il controllo emotivo, la motivazione, l’empatia e le competenze sociali. Lavorare su queste abilità, favorendone lo sviluppo, vuol dire migliorare la nostra intelligenza emotiva e di conseguenza favorire il nostro benessere personale.

Va da sè che è  differente lavorare sull’intelligenza emotiva  con adulti oppure con bambini. Molte abilità in cui si articola questo tipo di intelligenza non sono ancora riscontrabili in bambini molto piccoli (es. la piena capacità di autocontrollo) o sono presenti in forme diverse rispetto a quelle adulte (es. l’empatia) o sono solo agli arbori (es. le competenze sociali).

E’ consigliabile comunque iniziare da subito, quando i bambini sono ancora molto piccoli, a “lavorare con questa meta-abilità” per fare sì che il suo ( e di tutte le capacità correlate) sviluppo sia ottimale e che per il bambino diventi, poi, naturale ed automatico farne uso.

Ho avuto la fortuna di poter lavorare direttamente con i bambini della scuola primaria sui vari aspetti dell’intelligenza emotiva e ho  seguito insegnanti della scuola d’infanzia nella progettazione e realizzazione di percorsi ad hoc, creando strumenti specifici ed attività particolari che sto io stessa utilizzando con Piccolo Furfante.

Tra questi strumenti troviamo anche “le palette delle emozioni” . Esse sono utili per molti motivi:

  • per aumentare e sviluppare la consapevolezza emozionale (riconosco l’emozione che sto provando)
  • per accrescere il proprio vocabolario emotivo (dò un nome all’emozione che provo)
  • per stimolare lo sviluppo dell’empativa (riconosco l’emozione che sta provando un’altra persona)

emozioni2Le palette emotive non sono altro che dei semplici cartelli in cui sono rappresentate faccine (emoticon) che esprimono alcune emozoni fondamentali. Ricordo che 4 sono le emozioni ritenute principali (gioia, rabbia, paura, tristezza) a cui alcuni studiosi aggiungono (disgusto e sorpresa).

E’ possibile usare queste palette come un divertente gioco. E’ in questo modo che io le utilizzo con Piccolo Furfante: io nomino un’emozione e lui deve prendere e sventolare la paletta corrispondente. In classe, suggerivo alle maestre di fare costruire le palette direttamente ai bambini e, una volta che ognuno aveva le sue, giocare in gruppo ai riconoscimenti (l’attività che propongo a Piccolo Furfante).

Costruire le palette è davvero semplice: basta stampare il modello e ritagliare le sagome delle faccine, ve ne sono 2 (fronte e retro della paletta) per ogni emozione. Esse dovranno poi essere incollate su dei cerchi (si trovano le sagome nel modello da stampare) di cartoncino. I cerchi dovranno quindi essere incollati tra loro, avendo l’accortezza di inserire  nel mezzo un bastoncino (io ho usato un lungo stecchino) che fungerà da impugnatura delle palette.

Ecco alcune letture per approfondire l’argomento:

  • Daniel Goleman, Intelligenza emotiva, Milano, Rizzoli 1997
  • John Gottman, Intelligenza emotiva per un figlio, BUR SAGGI, 2001
  • Daniel Goleman, Lavorare con intelligenza emotiva, Milano, Rizzoli, 2000
  • Daniel Goleman, La natura dell’intelligenza emotiva, Milano, Rizzoli, 2009

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