Sculture di ghiaccio

In questi giorni qui a Zurigo fa davvero freddo si raggiungono i 12-13 gradi sotto lo zero e la temperatura non sale mai oltre i -4 gradi!

Sentendo amici e parenti, mi rendo conto che anche da voi, laggiu’ in Italia, la situazione non è migliore.

Da noi le scuole non hanno chiuso e Piccolo Furfante in questi giorni si è divertito con i suoi compagni a giocare con la neve. Infatti, malgrado la temperatura polare e la neve caduta, i bambini escono ugualmente per la ricreazione. Le maestre si sono solo raccomandate di vestirli adeguatamente. Cosi’ se passate in qualsiasi scuola, ma anche al nido, potrete vedere tanti bambini con le loro tute da sci coloratissime rotolare nella neve. Uno spettacolo bellissimo!

Ieri e l’altroieri pero’ le temperature sono state particolarmente basse e non hanno permesso ai bambini di giocare come avrebbero voluto: la neve si è ghiacciata e fare pupazzi o tirarsi palle di neve è diventato impossibile e pericoloso. Le maestre di Piccolo Furfante ( ma da quello che vedo è una cosa comune) hanno pero’ inventato un gioco altrettanto divertente: le sculture di ghiaccio!

L’altra mattina all’uscita  di scuola ho visto, ben in fila davanti alla porta, dei catini pieni d’acqua. Erano proprio tanti, di ogni forma e dimensione. Devo essere sincera che non capivo a cosa servissero, ma come si dice “son passata oltre”.

Ieri  pero’ ho capito: servivano a creare una scultura di ghiaccio!

I bambini della scuola di Piccolo Furfante hanno creato con il ghiaccio una scultura bella alta, semplicemente togliendo l’acqua congelata dai catini ed impilando i blocchi l’uno sull’altro. Per rendere piu’ allegra la scultura l’hanno poi colorata con le tempere.

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Cattura-sole ricicloso da finestra

Il tempo qui a Zurigo è davvero strano. Non fa freddissimo, non nevica e spesso piove. Insomma un tempo un po’ anomalo: piu che gennaio sembra novembre. Non mi lamento di certo, io che temevo di restare a -10 per intere settimane. E’ vero pero’ che mette un po’ tristezza tutto questo grigiume. E allora ecco una bella idea per rallegrare l’ambiente e l’atmosfera: un cattura-sole sbarluccicante e super ricicloso.

L’idea non è mia, ma delle maestre di Piccolo Furfante che tirano fuori dal cappello sempre qualche lavoretto originale.

Ecco come nasce allora il cattura sole ricicloso.

Cosa serve:

  • contenitore tondo di alluminio (per intenderci un contenitore di alluminio per cibo di forma rotonda)
  • un foglio di carta bianco
  • tempere di vari colori
  • biglie (almeno 5)
  • stelline adesive
  • colla
  • forbice
  • filo

Costruirlo è davvero semplice e pure divertente:

Ritagliate il foglio bianco della grandezza del fondo del vostro contenitore di alluminio ed incollatelo sopra. Aspettate che si asciughi.

Dopo aver coperto ben ben il vostro tavolo da lavoro in modo che non si rovini, mettete sul foglio un po’ di tempera. Mischiate pure colori e tinte senza problemi. Ora arriva il bello:buttate le biglie dentro il contenitore e muovetelo in modo che rotando le biglie spargano la tempera sul foglio.

Questa è la parte divertente del lavoro. Dovevate vedere la gioia di PF mentre “spantegava” il colore ovunque. 😀

Una volta che siete sodisfatti dell’opera, togliete le biglie e lasciatela asciugare.

Una volta asciutto, potete decorare il vostro acchiappa-sole con gli adesivi. Noi abbiamo scelto quelli a forma di stellina. Il vostro cattura-sole è pronto. Fate due bichini con l’aiuto delle forbici, infilatevi dentro il filo e annodate.Il vostro lavoretto è pronto da appendere alla finestra.

Noi lo abbiamo messo sulla vetrata che da’ in giardino in questo modo lo possono ammirare tutti e puo’ catturare ogni raggio di sole disponibile.

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Giocare con l’arte: le sculture di sapone

Quest’autunno Piccolo Furfante era rimasto molto impressionato da alcune sculture di legno che avevamo trovato su un sentiero di montagna proprio qui vicino a casa. Ne potete ammirare una proprio qui di fianco 😀

Per giorni e settimane non ha fatto che parlarne. Aveva una gran voglia di scolpire qualcosa per vedere che effetto faceva.

La cosa stuzzicava anche me, ma ho escluso subito che si mettesse a scolpire il legno (lo vedevo già con una mano mozzata o che dita piene di spine), cosi’ la cosa è stata messa in stand by in attesa di idee. E l’idea è arrivata grazie ad Edyta di Flaviolandia: la mia inesauribile fonte di ispirazione :-D. Parlando con lei di questa passione di PF,  l’ho resa partecipe delle mie perplessità sul materiale da usare: ci serviva qualcosa di duro, ma non troppo, un materiale che non fosse troppo morbido e malleabile pero’, qualcosa che si potesse lavorare, senza troppe difficoltà e senza pericolo…

Edyta ha trovato per noi il materiale ideale: il sapone! Già semplicissimo pezzo di sapone da bucato.

Cosi’ l’altro pomeriggio armati di scalpellino, cucchiai e coltelli senza seghetta, ma soprattutto di un cubetto di sapone di marsiglia, ci siamo dati alla scultura.

Lavorare il sapone è stato facile e anche dargli la forma desiderata non è stato complicato. A volte ci è scappato il coltello o abbiamo usato troppa forza, cosi’ la nostra scultura non è proprio da esposizione, ma l’importante è che PF abbia dato sfogo alla sua voglia di fare.

Unico neo di questo esperimento di sculturaè che  abbiamo usato il sapone di marsiglia (l’unico che avevo in casa), ma a PF non piaceva per niente l’odore. Non so se riuscite a cogliere nella foto la sua espressione disgustata :mrgreen:

La sua esperienza di scultore di sapone quindi non è stata del tutto soddisfacente :-S Peccato! La prossima volta proveremo con un sapone senza profumo!

A proposito: avete capito cosa abbiamo scolpito??

E’ un’auto!!! Si capisce, vero? 🙄

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