Nei post precendenti abbiamo visto che la creatività può essere migliorata o stimolata, ma allora perchè non tutti siamo o ci consideriamo delle persone creative?
“Sono proprio negato per queste cose!”
“Magari fossi creativo come te!”
“Le cose che fai io non potrò farle mai”
“E’ troppo difficile per me… non mi ci metto neanche”
“Ma cosa vuoi fare? Tanto non ci riuscirai mai!”
“Ma chi ti credi di essere? Lascia queste cose a chi è capace di farle”
“Che idea folle! Ma come ti è venuta in mente? Una perdita di tempo e basta! ” (questa frase è è quella che molte persone mi hanno ripetuto fino all’esaurimento quando dicevo divoler creare HomeMadeMamma 😉 )
Queste sono alcune delle frasi che a volte ripetiamo o ci sentiamo dire quando dobbiamo intraprendere qualche attività creativa. Ma perchè questo succede? Abbiamo visto come la creatività è importante per noi e per la società, ma allora perchè tanta opposizione?
Fondamentalmente perchè le persone creative sono fastidiose: non agiscono come gli altri, fanno cose fuori dagli schemi, sono difficilmente gestibili (e questo è tanto più vero quanto più giovani sono), ricordano agli altri che loro, gli altri, non sono creativi, stimolano il cambiamento e la novità…
E se questo non bastasse, i creativi sono fastidiosi anche per se stessi: un creativo mette sempre in discussione le cose e le situazioni, è spinto verso il cambiamento e la novità, deve affrontare l’ansia dell’ignoto, deve sempre fare cose, apprendere essere stimolato, ha bisogno di tempo per creare, pause di riflessioni…
“Il soggetto creativo è più ricettivo di quello non creativo. Questa tendenza comporta quella che potremmo definire l’accettazione del rischio: rischio di sbagliare, rischio di compiere errori, rischio di apparire sciocchi o ridicoli, rischio di venire corretti”. Beaudot A. (Il problema della creatività nella scuola).
Insomma a volte serve coraggio per essere creativi! Diciamocelo: essere creativi è impegnativo e, a volte, è più comodo non esserlo!
Tutte le frasi che prima ho citato rientrano in quelli che vengono chiamati blocchi creativi: ovvero ostacoli che si sovrappongono tra noi e la creatività e che esistono per proteggere noi o gli altri da quegli aspetti negativi (tutti quelli citati sopra) che la creatività potrebbe creare.
Dirci che non siamo capaci di fare una cosa può essere un modo per proteggere noi stessi per esempio dal rischio di fallire. Sentirci dire che la nostra idea è pazzesca, può essere un modo per un’altra persona per non impegnarsi o per giustificare la propria mancanza di idee.
Se riconsciamo i blocchi, non cadiamo nei loro tranelli e possiamo andare avanti tranquilli per la nostra strada creativa. Quindi eccovene una rassegna per essere sempre all’erta 🙂
Esistono 4 tipi di blocchi creativi:
I blocchi percettivi. I più difficili da superare perchè si rifanno alle capacità individuali di sapere vedere la realtà in modo diverso e quindi di leggerne le possibilità. Un esempio? Una mela è una mela, se non vedo altro per me resterà sempre una mela, ma se so guardare oltre una mela diventerà un timbro o il corpo di una marionetta o un riccio pieno di spine-stuzzicadenti…
I blocchi emotivi. Anche questi blocchi non scherzano! 😕 Si rifanno alla capacità di gestire i nostri stati d’animo negativi che nascono quando intraprendiamo un atto creativo. Potrei per esempio sentirmi inadeguato o aver paura di essere giudicato o di fallire o di commettere degli sbagli che potrebbero avere pesanti ripercussioni…
Anche forti emozioni positive possono essere d’ostacolo: se sono troppo fiducioso o euforico potrei non riuscire a concretizzare quello che ho in testa.
I blocchi culturali. Questi blocchi si rifanno all’influenza che la società e la cultura ha su di noi. Qualche domanda vi chiarirà il concetto. Per esempio , secondo voi, che “peso” hanno le materie artistiche rispetto alle altre? E’ considerato “più serio” chi afferma di vuol diventare un poeta o chi vuol diventare un dentista? E’ “accettato” di più chi si conforma o chi esce dagli schemi?
Ci sono dei parametri culturali che influenzano le nostre scelte e che possono condizionare il nostro modo di agire per esempio per non deludere gli altri o per non sentirci diversi dagli altri.
I blocchi ambientali. Qui apriamo il vaso di pandora! Un certo tipo di ambiente può influire sulla nostra capacità di agire creativamente. Quando si parla di ambiente si parla sia degli stimoli che troviamo intorno a noi (l’organizzazione degli spazi, i materiali a ostra disposizione…), ma anche di clima sociale. Un ambiente troppo giudicante o conformista, oppure privo di sufficienti stimolazioni o che ne offre troppe (!!!), un ambiente chiuso o con poche aperture verso l’esterno, un ambiente non aperto alla diversità al dialogo, alla messa in discussione, ma anche un ambiente troppo libero dove non si concreatizza mai nulla possono essere nocivi alla creatività.
Un esempio? Pensate alla difficoltà che può prenderci davanti ad un foglio bianco o se dobbiamo presentare un’idea innovativa che sappiamo andare contro alla consuetudini “lavorative”.
Ognuno di questi blocchi può essere superato o per lo meno affrontato al meglio e, come educatori o genitori, conoscerli ci permette di creare le condizioni giuste per, se non è possibile eliminarli, per lo meno ridimensionarli o insegnare ai nostri bambini ad affrontarli. Nel prossimo post sulla creatività scopriremo come!!
Un ultima cosa! Quando ci diciamo o ci sentiamo dire quelle “famose” frasi, domandiamoci sempre se esse derivano dai nostri blocchi o se sono dei campanelli d’allarme veritieri che ci tutelano da un’azione imprudente che potremmo commettere. Se la risposta fosse la prima, non indugiamo oltre e diamo sfogo alla nostra creatività! 🙂 Come capirlo? In primo luogo essendo onesti con noi stessi!! 🙂
Ecco tutti gli articoli sulla creatività:
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