Un biglietto pop up per la Festa della Mamma

Questo meraviglioso biglietto pop up l’ho ricevuto l’anno scorso da Piccolo Furfante. I bambini della classe dei coniglietti l’hanno preparato con tanto impegno con l’aiuto delle maestre 😀

E’ un biglietto semplice semplice, ma vedere il cuore trasformarsi in uno splendido fiorellino è sempre un’emozione, tant’è che abbiamo appeso il biglietto sulla nostra bacheca in modo da poterlo aprire in ogni momento.

Realizzarlo è davvero semplice.

Cosa serve:

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L’aquilone di carta velina che vola davvero

Primavera non bussa, lei entra sicura,

come il fumo lei penetra in ogni fessura;

ha le labbra di carne, i capelli di grano.

Che paura, che voglia che ti prenda per mano;

che paura, che voglia che ti porti lontano.

Fabrizio De André

Quello che vi mostro è un facile e divertente lavoretto che Piccolo Furfante ha fatto a scuola e che appena ho visto mi è piaciuto subito perchè mi ha fatto sentire il profumo di primavera: un mini aquilone di carta velina.

Cosa occorre:

  • un foglio di carta velina formato A4
  • 2 stuzzicadenti lunghi
  • adesivo
  • 6 striscioline di carta (loro hanno usato delle stelle filanti)
  • spago
  • forbici

Come l’hanno costruito:

Hanno  unito con l’adesivo gli stuzzicadenti a forma di croce . Vi hanno appoggiato sopra il foglio di carta velina e l’hanno fermato agli stecchini sempre con l’adesivo. Hanno tagliato  la carta velina a  forma di rombo, lasciando un bordo di circa un centimetro e mezzo: gli stuzzicadenti cioè rimangono all’interno della carta per circa un centimetro e mezzo) . Su tre lati, all’altezza della fine degli stecchini, hanno incollato ancora con l’adesivo i fili di carta.

Per finire hanno legato uno spago, abbastanza lungo, all’incrocio degli stuzzicadenti.

Il mini aquilone è pronto e vola davvero. 😀 Bisogna solo stare attenti che il vento non sia troppo forte: la carta velina è infatti fragile fragile, ma in compenso funziona benissimo se c’è anche solo una lieve brezzolina 😀

Buona primavera a tutti voi!

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Il cappello del pirata Barbagianni

Se una sera aveste l’occasione di passare a casa nostra, vedreste Piccolo Furfante e Papà Ema saltare allegramente sul letto brandendo cucchiai in legno, lanciando una marea di cuscini per terra e schivando pupazzi di peluche volanti. Ebbene sì!  Da qualche settimana puntualmente, dopo cena, PF e Papà Ema giocano ai PIRATI!

Sfidando la pazienza (sono dei santi, lo dico sempre!) dei nostri vicini, i miei due pirati “fatti in casa” passano da un arrembiaggio all’altro, da un mare infestato da squali all’altro, da un duello all’ultimo mestolo all’altro per crollare, esausti, in cucina (‘ops cambusa!) a papparsi gustose cioccolate con panna. (‘Sti pirati si trattano bene, però!

Piccolo Furfante poco soddisfatto della sua nave (il nostro letto matrimoniale), l’altra sera pretendeva che gliene creassi una con tanto di vela 😯 . Dato che per ora non sono arrivata a simili capacità creative, mi sono limitata a promettergli un cappello da pirata e, per mia fortuna, PF ha accettato lo scambio.

Così l’altro pomeriggio, supervisionata da Piccolo Furfante, ho creato il cappello del pirata Barbagianni. Avevo trovato, tempo fa, in rete in un sito americano il tutorial per realizzarlo, ma cercando nuovamente non sono riuscita più a recuperarlo. Fidandomi della mia memoria, mi sono messa all’opera!

Cosa ho usato:

  • 1 cartoncino nero grande
  • 2 fogli di carta bianca A4
  • pastello bianco
  • righello
  • 1 piatto piano
  • forbici
  • colla
  • spillatrice

Come l’ho costruito:

Ho diviso  in 2 il cartoncino nero formando due rettangoli. Su uno ho disegnato, con un pastello bianco, la sagoma del piatto partendo dalla base del rettangolo (la sagoma deve toccare il bordo) . Ho calcolato 15 cm di altezza partendo dai due angoli della base su cui poggia la sagoma del piatto. Ho unito con una linea questo punto con la sagoma del cerchio. Ho creato così la forma del cappello e non mi è rimasto che ritagliarla.

Difficilissimo da spiegare, ma facilissimo da fare  guardate un po’ :

Ho ricalcato la forma ottenuta sul secondo rettangolo di cartoncino nero e l’ho ritagliata. Ho fatto combaciare le due sagome e le ho unite tra loro con la spillatrice su tutta la lunghezza dei lati laterali e con un punto sulla curva del cappello.

Ho quindi disegnato il simbolo dei pirati (il teschio con la x di ossa) sui due fogli bianchi e li ho ritagliati. Con la colla li ho, infine, appiccicati sui due lati del cappello.

Ed ecco che il pirata Barbagianni è,  finalmente, pronto all’arrembaggio.

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