Ho già parlato piu’ volte della mia ansia di lasciare andare Piccolo Furfante (5 anni) a scuola da solo, cosa del tutto naturale per i bimbi di Zurigo. I miei timori non riguardano, pero’, i pericoli stradali, ma altre cose come la curiosità di PF : un gattino per strada, un lombrico, una lumachina o semplicemente un sasso visto di sfuggita lo porterebbero fuori strada dimenticandosi scuola, maestra e povera mamma apprensiva. L’altra questione riguarda chi PF puo’ incontrare sul percorso casa/scuola: breve, ma non brevissimo! E di questo vi parlero’ piu’ in dettaglio in un altro post…
Per ora, accampando la scusa che siamo appena arrivati e che PF non parla e non capisce il tedesco, lo scorto io sia all’andata che al ritorno adocchiando già le aiuole e i pertugi migliori in cui, tra qualche mese, dovro’ nascondermi per seguirlo senza essere vista
Vi domanderete: perchè non ha paura che Piccolo Furfante non finisca sotto una macchina? Bè, un po’ di paura c’è (ci mancherebbe ha solo 5 anni!), ma devo dire che ho potuto constatare che qui la vita di pedoni e ciclisti è piu’ tranquilla e serena che al mio paesino italiano di 3.000 anime scarse 🙂
Avere la precedenza sulle strisce (parlo di pedoni, ovviamente 🙂 ) non è un optional, ma un dato di fatto. Le macchine se solo vedono avvicinarsi alle strisce pedonali qualcuno (e parlo di metri e metri di distanza) si fermano.
L’altro pomeriggio mi sono sentita in dovere di chiedere scusa ad un “povero” ciclista che, in salita, si era fermato prima della strisce per far passare me e PF che, tutt’altro che intenzionati ad attraversare la strada, ci eravamo solo avvicinati troppo alle strisce pedonali per discutere la via piu’ comoda da prendere. 😳 Alla fine abbiamo attraversato solo per fargli piacere! Poverino!
Se avere precedenza sulle strisce è un diritto sacro santo ovunque, lo è ancora di piu’ quando si è in una zona 30 all’ora. Nei quartieri vicini alle scuole o nel centro dei paesi oppure vicino ai centri sportivi o luoghi di ritrovo esistono queste aree, dove i pedoni hanno “il potere” sulle macchine: qui possono attraversare ovunque perchè hanno la precedenza sempre e comunque e, notate bene, le macchine vanno davvero a 30 all’ora, salvo rarissime eccezioni!
La scuola è promuove in tutti i modi l’educazione stradale.
All’open day della scuola di Piccolo Furfante, a giugno, le maestre hanno consegnato ad ogni genitore una coccarda catarifrangente che ogni bimbo deve indossare per andare a scuola. La coccarda ha vari scopi il primo dei quali è quello di rendere i bimbi ben visibili alle macchine, ma anche lo scopo di segnalare agli adulti (in generale) che il bambino che la indossa è solo (tranne PF ovviamente :mrgreen:) e che quindi bisogna vigilare su di lui ed aiutarlo se ci fossero dei problemi.Quello che ho potuto notare è, infatti, che il controllo sociale è molto presente e quindi tutti si sentono responsabili di tutto.
Insieme alla coccarda (orgoglio di PF e di tutti i bimbi) le maestre hanno consegnato un vademecum in cui si ricorda ai genitori di insegnare e responsabilizzare i bimbi ad attraversare da soli, a far conoscere il tragitto da casa a scuola, a spiegare al bimbo cosa fare se vede qualcosa che non va, a evitare di accompagnare a scuola il bimbo in macchina in modo da diminuire i pericoli per i bimbi a piedi e gli ingorghi per strada…
… la parte che preferisco di tutto il libricino che ci hanno dato è questa: “siate prima di tutto voi stessi adulti ad essere di esempio sia come pedoni che come automobilisti”.
Qualche giorno fa, inoltre, è venuto a scuola di Piccolo Furfante un poliziotto che ha portato per le strade della città i bambini spiegando loro i pericoli e il modo corretto di attraversare la strada in ogni occasione: con il passaggio pedonale, senza passaggio pedonale, quando una macchina posteggiata ostruisce la visuale, quando c’è il semaforo…