Cucinare con i bambini: il salame di cioccolata di Piccolo Furfante

Chiusi in casa a causa della pioggia e di una brutta tosse, venerdì scorso ci siamo dati alla cucina. SLURP!

E così ecco la nostra ricetta del salame di cioccolata, il nostro “cavallo di battaglia” per tirarci su il morale. 🙂

Ingredienti:

  • 100 gr di cioccolato fondente
  • 150 gr di burro
  • 300 gr di biscotti secchi (noi usiamo gli oro saiwa)
  • 100 gr di zucchero semolato
  • 2 uova
  • pazienza e golosità

Come lo abbiamo preparato.

Abbiamo fatto sciogliere nel micronde il burro e il cioccolato separatamente (non mi fido a far sciogliere ingredienti a bagnomaria quando c’è nelle vicinanze PF) . In un contentore capiante abbiamo travasato tutti i biscotti e abbiamo incominiciato a romperli con le mani e con l’aiuto di due grossi cucchiai. Non c’è da dirvi che i biscotti sono volati ovunque, per la gioia di PF e la disperazione mia!

In un’altra ciotola abbiamo amalgamato le uova (freschissime) e lo zucchero e poi vi abbiamo aggiunto il burro e il cioccolato. Dopo aver ingurgitato tonnellate di tale composto, abbiamo deciso che valeva la pena utilizzare il rimanente per fare il salame e così vi abbiamo aggiunto (a malincuore) i biscotti rotti (alcuni pezzi devono rimanere abbastanza grossi per rendere compatto il salame).

Ci siamo conciati da buttar via rigirando con le mani il composto e dopo essercene mangiato un altro po’ (naturalmente, per vedere se era della consistenza giusta! 😉 ) lo abbiamo appoggiato su un grosso pezzo di carta di alluminio e lo abbiamo avvolto.

E’ stato a questo punto, con il salame bello che pronto da mettere in frigo, che PF ha esclamato: “Dai mamma, srotoliamo la carta così rifacciamo tutto da capo e ce ne mangiamo ancora un po’!” Come dire di no??

Dopo essere rimasto in frigorifero per circa 2 ore, il salame (o almeno quello che rimaneva) era pronto da mangiare.

Come avrete notato questa è una ricetta facilissima … tenete conto però dell’inevitabile scorpacciata in fase di preparazione, della cucina che alla fine sarà un disastro e che vi troverete cioccolato ovunque 🙂

Insomma un vero divertimento! 🙂

Volevo segnalarvi una simpaticissima iniziativa promossa dal blog  Fragole a Merenda: Le ricette di Nonna Papera 40 anni dopo. Qui potrete trovare molte ricette contenute nel famosissimo manuale, tra cui anche quella del salame di cioccolata chiamato “Salame vichingo”. Chi volesse partecipare all’iniziativa, ha tempo fino al 30 aprile 🙂

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Cucinare con i bambini: il panettone di San Biagio

In questo tranquillo (???!!) weekend, Papà Ema ha deciso di preparare il panettone di San Biagio insieme a Piccolo Furfante. Già per le feste di Natale si erano cimentati in panettoni,  rosca de Rejes e veneziane di ogni forma e dimensione per la gioia di parenti ed amici e la mia disperazione (ARGH!! ‘sta dieta non s’ha da fare!).

E così, tra spadellamenti vari, ore di attesa, furti di pasta e uvetta, il nostro panettone è finalmente pronto e giace ben impacchettato sul tavolo della cucina!! Non ci resta, infatti,  altro che aspettare il 3 febbraio (e chi riesce a resistere tanto!!) per papparselo tutto 🙂

Qui trovate la storia di San Biagio e dell’usanza, tutta milanese, di mangiarsi il panettone il 3 febbraio.

Per chi volesse dilettarsi a preparare in casa il panettone e ridurre la cucina in questo modo, ecco la ricetta di Papà Ema 🙂

Note importanti:

  • Avendo utilizzato solo lievito madre, sono occorse almeno 40 ore di lievitazione:  per poter infornare il panettone la domenica pomeriggio, ho dovuto cioè iniziare il primo impasto il venerdì sera.
  • Le dosi riportate sono per due panettoni da 750g
  • Piccolo Furfante ha collaborato solo nella parte finale (3° fase), più per motivi pratici di orario (alle 22.00 stava già ronfando alla grande) che per la difficoltà della preparazione

L’impasto, come dicevo, ha bisogno di una lavorazione lunga, che si effettua in tre momenti:

Prima fase (venerdi ore 22):

Ingredienti:

  • Lievito madre: 30g
  • Farina Manitoba 180g (60g + 60g + 60g)
  • Acqua Naturale

Rinfrescare per almeno tre volte la pasta madre, ogni volta impastando 30g di pasta madre, 30 ml acqua e 60g di farina per pane (Manitoba). Impastarla tenendola ben solida e lasciare trascorrere 6/8 ore di lievitazione fra un rinfresco ed il successivo. Alla fine dell’ultimo rinfresco, deve avere un buon profumo e solo un lieve sentore di acido.

Seconda Fase (sabato ore 22)

Ingredienti:

  • Pasta madre gr 120 – 125
  • Farina Manitoba gr 160
  • Zucchero gr 45
  • 2 Uova intere
  • Burro gr 40

Impastare il lievito madre, le uova, la farina, lavorando fino a che gli ingredienti sono ben amalgamati. Aggiungere lo zucchero, e dopo averlo bene incorporato, unire il burro ammorbidito. Lavorare a lungo fino ad ottenere una pasta liscia, elastica ed omogenea. L’ultima parte di lavorazione si effettuerà ‘sbattendo’ la pasta sulla spianatoia – ovvero sollevandola a circa 1 metro di altezza e facendola cadere sulla superficie di lavoro. Non dovrà attaccarsi e, cadendo, dovrà prendere naturalmente una forma circolare. La superficie dovra’ essere liscia.

Mettere a lievitare, quindi, l’impasto in una ciotola sigillata con un foglio di pellicola, fino a raggiungere il doppio del volume. Con una temperatura di 21C ci vorranno 10 ore.

Terza fase (domenica, ore 9:00):

Ingredienti:

  • Farina Manitoba gr 280
  • Zucchero gr 120
  • 2 Uova intere
  • 2 Tuorli
  • Sale gr 5
  • Miele gr10
  • Latte in polvere (1 cucchiaio)
  • Burro gr 115
  • Uvetta gr 150 ammollata in acqua tiepida zuccherata e poi scolata bene
  • Cubetti arancio gr 75, Cubetti cedro gr 50  fatti aromatizzare in acqua d’arancia
    In alternativa, per aromatizzare l’impasto senza usare i canditi, si puo aggiungere la buccia di un’arancia grattugiata finemente.

Aggiungere all’impasto lievitato le uova, il miele, il latte in polvere e 200 g di farina. Lavorare fino a che l’impasto si amalgama. Aggiungere i tuorli. Una volta assorbiti i tuorli e quando l’impasto e’ ben asciutto, unire lo zucchero e poi il sale. Quando lo zucchero e’ assorbito bene, unire il burro ammorbidito, le uvette ed infine la frutta candita. Lavorare a lungo – come per il primo impasto – terminando ‘sbattendo’ la pasta sulla superficie.

Lasciare riposare la pasta nel forno spento per mezz’ora, tenendo accesa la lucetta interna. Questo permetterà di scaldare un pochino l’aria all’interno del forno – oltre che consentire di verificare la lievitazione.

Ungere le mani con il burro, prendere la porzione di pasta per il primo panettone, dare una forma circolare e mettere l’impasto nella forma. Far lievitare sempre all’interno del forno spento. Il panettone deve raggiungere il livello della forma.  Il tempo dipenderà dalla temperatura nella stanza (fra 3 e sei ore).

A lievitazione ultimata, tagliare la superficie del panettone in croce e al centro mettere un riccetto di burro. Infornare a 180° per 30 minuti (senza far asciugare troppo il panettone!!).

Togliere il panettone dal forno, infilare due ferri da calza alla base per poterlo far intiepidire capovolto. Evitare quindi, che Piccolo Furfante se lo pappi tutto prima di San Biagio!! 🙂

Ecco due siti interessanti:

  • Gennarino.org (con la ricetta del panettone fatto con il lievito di birra)
  • CookAround.com(con la ricetta e dettagliate istruzioni fotografie per fare il panettone con la pasta madre)

P.S.

Gli stampi per panettone (quelli di carta) si trovano in tutti i supermercati, nel reparto cucina. E’ più facile però che li troviate con il buco in mezzo, per la preparazione di ciambelle. Non disperate! Per trasformare lo stampo in quello adatto per il panettone, è sufficiente appiattire i bordi del foro, avendo cura di chiuderlo bene! 🙂

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Cucinare con i bambini: i ravioli al cavolo nero di Nonna Antonietta

La Famiglia P.  adora mangiare in compagnia. 🙂 Nei weekend spessissimo organizziamo pranzi, cene o semplici merendine a casa nostra: cibo e buona compagnia ci danno la carica per affrontare al meglio la settimana a venire. Così ci ritroviamo con amici e parenti davanti a pizze fumanti, tacchini ripieni, torte farcite e cioccolate calde.

Va da sè che anche gli inviti non mancano mai e, dato l’amore dei fornelli di Papà Ema e Piccolo Furfante,  questi si trasformano in occasioni per preparare leccornie e sperimentare piatti.

Proprio domenica scorsa era  in programma una cenetta e così i miei due cuochi si sono lanciati nella preparazione di un piatto più che collaudato: i ravioli di nonna Antonietta con ripieno di Cavolo Nero dell’orto di nonno Gianni  🙂

Ecco gli ingredienti per 4/5 persone:

Per la pasta:

  • 150g Farina di grano tenero 00
  • 150g Farina di Semola di grano duro
  • 1 uovo
  • 1 bicchiere di acqua
  • 1 pizzico di sale

Per il ripieno:

  • 15 foglie di cavolo nero
  • 200 g di ricotta
  • 30 g di parmigiano grattuggiato o a scaglie
  • Sale, Pepe

Per il Condimento:

  • Burro
  • Salvia
  • Scorza d’arancia
  • Parmigiano

Come li hanno preparati:
Hanno messo a sgocciolare la ricotta in un colino a maglia fine e raccolto 15 foglie di cavolo nero dall’orto di nonno Gianni. Hanno intenerito le foglie, cuocendole a vapore per 5 minuti.
Nell’attesa hanno preparato la pasta dei ravioli unendo le due farine, l’acqua (100ml), l’uovo  ed un pizzico di sale. Hanno amalgamato bene gli ingredienti, impastando con forza  per 5 minuti. Hanno quindi avvolto la pasta nella pellicola e l’hanno lasciata riposare per mezz’ora. Papà Ema ha vegliato affinchè Piccolo Furfante non se la pappasse tutta cruda!! 🙂

Nel frattempo, hanno preparare il ripieno in questo modo: hanno eliminato dalle foglie di cavolo nero la parte centrale più rigida ed hanno trirato finemente la parte tenera e scura (Potete tenere qualche foglia intera per decorare il piatto prima di servire).
In una ciotola hanno mescolato la ricotta scolata, il sale, il pepe, il parmigiano ed il cavolo nero tritato, amalgamando bene il tutto.

Ora non mancava che confezionare i ravioli:

Hanno preso due pezzi di pasta di uguali  dimensioni e li hanno tirati a sfoglia sottile. Se usate la macchina per la pasta, lo spessore è quello della penultima tacca o – se riuscite – intermedio fra la penultima e l’ultima.

Una volta spolverizzato il piano di lavoro con un po’ di farina di semola, hanno appoggiato la prima sfoglia ed aiutandosi con due cucchiaini, hanno posto le palline di ripieno sulla pasta, lasciando lo spazio necessario tra una e l’altra  per poter formare i ravioli. Hanno quindi appoggiato sopra alla prima sfoglia (e alle palline) la seconda  e con le dita hanno sigillato la pasta attorno  a ciascuna pallina di ripieno. Con un tagliapasta o  una formina hanno separato i ravioli.

Una volta pronti, li hanno  cotti in acqua salata per 5 minuti; li hanno scolati direttamente dalla pentola ad una padella dove avevano fatto soffriggere la salvia e una fettina di scorza d’arancia in 50g di burro.

Prima di servire hanno sparso una ‘nevicatina’ di  parmigiano.

I nostri ravioli sono stati un successone, con grande soddisfazione dei due cuochi!!

Che altro dire: Buon appetito!! 🙂

Prossimamente:

  • Il panettone di San Biagio
  • La bisciola della Valtellina
  • Risotto alla salsiccia di Papà Ema

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